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Da La Gazzetta del Mezzogiorno di Martedì 20 Maggio 2003

Anche Giannoccaro fra gli arbitri candidati alla promozione in serie A e B

 

Danilo GIANNOCCARO

(Veglie - Le)

Arbitro C1 - C2

Due pugliesi  nella Can di serie A e B? Carlucci di Molfetta e Giannoccaro di Lecce (Veglie, n.d.V.) sono i due arbitri che l'anno prossimo potrebbero arbitrare in serie A e in serie B.

Insieme a Ioseffi di Siena, M.Mazzoleni di Bergamo (al quinto anno con il molfettese Carlucci), Romeo di Verona e Tonolini di Milano (al quarto anno in C come il leccese Giannoccaro) sono stati i migliori fischietti in C1 e C2 e ora sono indicati tra i probabili promossi nella massima categoria.

Due pugliesi su sei indicazioni è una bella soddisfazione per i nostri fischietti, in luce domani sera (21/05/03) con Paparesta di Bari, che dirigerà all'Olimpico la finale d'andata di Coppa Italia tra Roma e Milan.

 

(p.d'a)

Da La Gazzetta del Mezzogiorno di Mercoledì 18 Giugno 2003

Salgono le quotazioni del «fischietto» dopo lo spareggio Albinoleffe-Pisa

Giannoccaro in odore di Can
Il prossimo anno potrebbe far parte degli arbitri di A e B

 

Tutto fa pensare che questo sarà l'anno della promozione di Danilo Giannoccaro, 31 anni, nella Can. Dopo oltre 20 anni un arbitro leccese potrebbe quindi approdare nell'elite delle «giacchette nere», se così si possono ancora definire. Un anno fa fu il primo dei non eletti (si dice così nel gergo tecnico), ora sarebbe sul punto di lasciare la serie C per il grande balzo, la A e la B. L'ufficialità dovrebbe giungere a fine mese. Quindici giorni, quindi, per sognare.
Giannoccaro è uno di quelli che ha bruciato le tappe. Giocava in Seconda categoria con la Vegliese (squadra del suo paese) quando decise di iscriversi al corso per arbitri nella sezione di Lecce. Era il 1990. Frequenta le lezioni e inizia poi la solita trafila sui campetti di periferia, dove quasi sempre i ragazzini col «fischietto» cercano di farsi strada rischiando purtroppo la pelle. E non sembri un'esagerazione.
Nel 1994 l'approdo nell'Interregionale, successivamente la serie C ed ora la prospettiva del salto nella Can.
Domenica scorsa, questo ragazzone che lavora nell'azienda del padre e studia anche Ingegneria, ha arbitrato Albinoleffe-Pisa, play off per la promozione in B. E proprio questa gara è vista dagli esperti come la prova di maturità, preceduta dalla semifinale di un altro play-off, Pescara-Samb.
Un vero fenomeno, dice qualcuno parlando di Giannoccaro. «Un fenomeno perchè ha iniziato tardi ed ora è ad un passo dall'importante traguardo».
E la buona tradizione della sezione di Lecce continua. Gli ultimi arbitri a dirigere in serie A furono Giancarlo Pirandola e Roberto Greco. Prima di loro Tommaso Corallo, Carlo Marangio e Tonino Di Tonno. Erano altri tempi.
Un altro che attende la promozione è Paolo Prato, 25 anni, di Novoli, figlio d'arte. Dovrebbe approdare in C.
La sezione di Lecce continua a sfornare talenti. Gli iscritti sono 230. Il presidente, Niki Pascariello, è nella Can in qualità di assistente dell'arbitro e quarto uomo.

 

di Luigi Taurino

Da "Libero" di Domenica 22 Giugno 2003

Segni particolari: pugliese, 31 anni, bravissimo. Per l'Aia può essere il nuovo Collina

E' nata una stella: l'arbitro Giannoccaro

Dopo l'ultima eccellente stagione sta per essere promosso direttamente dalla serie C alla A. E al suo paese, Veglie, è già un eroe

 

VEGLIE (Lecce) - In paese è diventato una specie di piccolo eroe. Tanto che l'amministrazione comunale ha già in animo di assegnargli un premio speciale. Di quelli che si destinano ai cosiddetti cittadini-modello. Ma lui, Danilo Giannoccaro, studente fuori corso in ingegneria all'università di Lecce con ancora quattro esami da sostenere, evita di fare qualsiasi commento. E non solo su quest'aspetto squisitamente celebrativo, ma nemmeno sulle motivazioni che hanno spinto il sindaco Roberto Carlà a programmare di appuntargli una bella medaglia sul petto. Giannoccaro non vuole dirlo, un pò per scaramanzia e un pò per non incorrere in qualche sanzione dell'Aia, l'associazione italiana degli arbitri che è l'unica ad autorizzare o meno le interviste delle "giacchettenere". Ormai, però, lo sanno tutti: dopo 12 anni dal debutto in una partita fra "pulcini", Giannoccaro sta per fare il gran salto nella massima categoria, entrando così nell'albo d'oro dei fischietti nazionali.

«Se lo merita», dicono i suoi compaesani. «E' un ragazzo veramente a posto. Può essere d'esempio a tanti altri giovani che non hanno ancora trovato una sana ragione di vita». E ripercorrono, come snocciolando il rosario, tutte le tappe della brillante carriera di questo ragazzo che a 31 anni aiuta ancora il padre nell'azienda agricola di famiglia. Ha arbitrato partite di promozione e partite dell'Interregionale, vincendo il premio dell'Aia come miglior arbitro della serie D e ottenendo subito la promozione in serie C. Ora. dopo appena 4 anni, reduce dalla perfetta esibizione di domenica scorsa in Albinoleffe-Pisa (playoff C1), sta per arrivare alla massima divisione. Questione di giorni. La comunicazione ufficiale della Commissione dovrebbe arrivare entro il 2 o il 3 luglio. Nero su bianco, Danilo Giannoccaro sarà uno dei quattro arbitri che hanno vinto la sfida su una rosa di cento.

Ma lui tace. Gentile ma fermo, come quando si trova in campo (qualcuno già lo paragona a Collina), evita qualsiasi tentativo di approccio del cronista. Non vuole parlare nemmeno di se stesso, della sua passione per il mare e per la fotografia. «La prego, sentiamoci fra qualche giorno...». Per fortuna c'è Niki Pascariello, presidente della sezione leccese dell'Aia e grande amico di Giannoccaro, disposto a farci un piccolo ritratto del neo campione delle giacchette nere.

Dunque: si tratta di un bel   ragazzone alto 1,80, scapolo e con un carattere decisamente estroverso. I suoi amici sono solitamente gli stessi colleghi arbitri con i quali si allena tutti i giorni sul campo-scuola del Coni di Lecce. Da giovane ha giocato come centrocampista in seconda categoria con la Vegliese, la squadra del paese, ma aveva già in mente di affermarsi come arbitro. Visti i risultati, una decisione davvero felice.

Forse, se non ha ancora completato gli studi universitari, la colpa è sicuramente di quella passionaccia per i campi di gioco, ma è comunque certo che nei suoi progetti c'è una professione da ingegnere edile e una famiglia da impiantare proprio qui, dov'è nato e dove abita in una vecchia casa del centro storico. Un paesino di quindicimila anime. Economia agricola. Ma tutti col pallino del calcio. Figuratevi come sono orgogliosi ora che uno di loro correrà sui campi nazionali di gioco per arbitrare partite fra squadre di rango. Si sentono tutti un pò padri putativi. «Danilo? Potrà diventare anche arbitro internazionale, ma non si monterà mai la testa. E' un ragazzo perbene, con la testa sulle spalle. Non abbandonerà mai la sua terra e la sua gente».

Vita assolutamente regolata. Aria pura della campagna e sgambettate sul campo del Coni. Pare che non abbia ancora una ragazza fissa. Anche se di occhi addosso ne ha davvero tanti. «Sa sempre quello che vuole», dice Niki Pascariello, «è testardo, e sa adattarsi molto bene ad ogni circostanza». Ma sui campi di com'è? «E' molto freddo. E' il classico arbitro che riesce a non farsi vedere. E' disinvolto, tranquillo. E' uno che dialoga molto con i calciatori ma che fa rispettare le regole. Conosce il regolamento alla perfezione, è serio e sa usare il pugno di ferro». Amen. Si rifà vivo il confronto con la testa rasata di Collina. Uno-due. Forse, nel firmamento del calcio è nata un'altra stella. Ma con la giacchetta nera.

 

di Nicola Apollonio

Da La Gazzetta del Mezzogiorno di Sabato 5 Luglio 2003

Ufficializzato l'approdo nell'«Olimpo» del vegliese. E c'è anche un altro riconoscimento per la sezione Aia di Lecce

L'arbitro Giannoccaro promosso in A

«Ho iniziato la carriera dopo aver letto la locandina che annunciava un corso»

Prato, figlio d'arte, accede in C: «Una passione trasmessami da mio padre»
 

Ora è ufficiale: Danilo Giannoccaro è promosso nella Can. Dalla prossima stagione arbitrerà in serie A e in B. Paolo Prato, invece, accede nella Can C. Importanti traguardi tagliati dai due arbitri della sezione di Lecce presieduta da Niki Pascariello (quarto uomo e Can anche lui). Le promozioni erano nell'aria e così è stato.
Dopo 20 anni (dai tempi di Pirandola e Greco), quindi, un leccese torna ai vertici della categoria arbitrale. Giannoccaro, classe 1971, di Veglie (dove svolge l'attività di imprenditore agricolo) vi accede trionfalmente: ha infatti ricevuto il premio Lattanzi come miglior arbitro italiano di C. Una carriera veloce (e a suon di premi, tra cui il Nardini, come miglior esordiente in C), iniziata quasi per caso. Qualcuno lo paragona già al grande Tommaso Corallo, il numero uno dei «fischietti» leccesi, che negli anni '50 diresse anche gare internazionali e che ricevette il premio Mauro, il più prestigioso per la categoria. «Giocavo nella Vegliese - dice - quando lessi una locandina che annunciava il corso per arbitri. Era il 1990. Lo superai e avviai la solita trafila».
Giannoccaro - è il caso di dire - ha bruciato le tappe: «Ho avuto come riferimento Pascariello e la sezione di Lecce, dove siamo tutti una vera famiglia. Tutti mi sono stati di supporto, così come di supporto sono stati i miei familiari: è a loro che voglio dedicare questa promozione».
Conduce una vita rigorosamente da atleta, continui allenamenti al campo Coni insieme con gli altri arbitri. E ogni domenica sempre in gran forma. La sua promozione era nell'aria. Una stagione condotta magistralmente; gli spareggi dei play off come ciliegina sulla torta. E così la meritata promozione.
Paolo Prato, 27 anni, laurea in Giurisprudenza è un figlio d'arte: suo padre Antonio (è stato anche sindaco di Novoli) ha arbitrato fino alla serie B ed ora è uno stimato avvocato. Nel 1994 il ragazzino Paolo frequenta il corso per arbitri. Nella stagione 2000-01 esordisce nella Can D dopo aver ricevuto il premio quale miglior arbitro della regione. Quest'anno ha praticamente fatto il giro d'Italia, dirigendo in tutti i gironi della D: «L'esperienza più bella è stata la diretta su Rai Sat della partita Casteldilana-Monterotondo, quest'ultima capolista battuta per 2-1. Ho ricevuto molti consensi». Poi i due fiori all'occhiello: i play out Vibonese-Lentini e Ariano-Potenza.
Prato ha parole di elogio per Pascariello e dedica la promozione al padre. Il suo modello è Gianluca Paparesta, «forse il miglior arbitro italiano del momento». «Ma - aggiunge - per me un esempio è anche Danilo».

 

di Luigi Taurino

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