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Dal Nuovo Quotidiano di Puglia di Lunedì 5 Luglio 2010 (di Fabiana Pacella)

Si schianta con la moto alla vigilia del compleanno

Rientrava di notte dal lavoro: fatale l'impatto con un auto

 

VEGLIE - Un motociclista è morto la scorsa notte a Porto Cesareo. L'uomo, Luigi De Luca, di 56 anni, di Veglie, che era alla guida della sua Moto Guzzi, si è scontrato con una Mini Cooper. De Luca, ex finanziere, da qualche tempo lavorava presso un pub di Nardò e stava rientrando a casa.

 

Schianto mortale sulla via di casa: la tragedia nella notte al rientro dal lavoro sul litorale. Alla vigilia del suo compleanno.

Luigi De Luca, 56 anni di Veglie, ha perso la vita qualche ora dopo l'impatto che lo ha visto coinvolto l'altra notte intorno alle 2 sulla provinciale 356, ex statale 274 Nardò-Avetrana, in territorio di Porto Cesareo località "Colle Azzurro" uno dei tratti più pericolosi di quella strada, già da se provinciale ad alto rischio, un incrocio stretto e buio sul quale si sono spezzate decine di vite e nonostante ciò ancora orfano di interventi di messa in sicurezza.

Luigi De Luca stava rincasando in sella alla sua moto Guzzi 350, indossando il casco come è stato constatato dai carabinieri della stazione di Porto Cesareo che hanno effettuato i rilievi. Davanti a sè un'autovettura, una Mini Cooper di colore bianco condotta da Raffaele Tomaiuolo, studente 19enne di Salice Salentino e figlio di un farmacista molto noto in paese.

Pare l'auto del giovane stesse per svoltare a sinistra. Sembra, invece, che la moto fosse già in fase di sorpasso e su quell'incrocio per l'ennesima volta è stato l'inferno. Uno scontro violento auto-moto: i mezzi si sono letteralmente agganciati. Poi il centauro ha "strisciato"con una gamba la Mini Cooper, probabile l'amputazione istantanea. Infine, un volo di diversi metri e la caduta della moto e dell'uomo in una specie di burrone al lato della carreggiata. Poco dopo è stato il via vai di sirene e mezzi di soccorso: Luigi De Luca è apparso subito grave.

L'uomo è stato condotto in ambulanza a tutta velocità alla volta del Vito Fazzi di Lecce ma si è spento poco dopo. Troppo devastanti i traumi riportati in più parti del corpo. Raffaele Tomaiuolo invece era in stato di choc e fuori pericolo.

Luigi De Luca, ex finanziere fratello di un vigile del fuoco che lavora presso il distaccamento di Veglie, da qualche tempo lavorava presso un pub di Nardò e da lì rientrava sabato notte: avrebbe raggiunto nella sua abitazione al civico 32 di via IV Novembre a Veglie la compagna, una donna di Leverano con la quale conviveva dopo la fine del primo matrimonio da cui aveva avuto due figli.

Oggi avrebbe festeggiato il suo compleanno: invece, la sorte beffarda ha voluto che proprio in questo giorno si celebrassero i suoi funerali.

Il centauro di Veglie è il terzo appassionato delle due ruote deceduto in provincia di Lecce nel giro di una decina di giorni dopo Andrea Tommasi e Fabio Santoro.

 

Fabiana Pacella

 

Da La Gazzetta del Mezzogiorno di Lunedì 5 Luglio 2010

Perde la vita a Porto Cesareo un' «Icona» della movida di Nardò

Tenta il sorpasso in moto poi rientra, urta l'auto e muore

Il centauro, originario di Veglie, avrebbe compiuto oggi 56 anni

 

VEGLIE -  Appena il tempo di accompagnare una collega, concluso il turno di lavoro, poi la corsa in moto verso casa, dove l’aspettava la compagna. E la morte. Giunta all’improvviso contro una Mini Cooper, lungo la Nardò-Avetrana.

E’ morto così Luigi De Luca,di Veglie ma da qualche tempo residente a Leverano. Proprio oggi avrebbe compiuto 56 anni.

De Luca era un personaggio molto noto a Nardò. Da anni lavorava in qualità di maitre nel pub Mind the gap di Nardò. Era una vera e propria icona della movida neretina, punto di riferimento di molti giovani del posto.

L’altra notte De Luca aveva appena finito il suo turno di lavoro. Chiuso il locale, si era offerto di accompagnare a casa una collega di nazionalità nigeriana con la sua Moto Guzzi 350. Subito dopo aveva proseguito il suo cammino verso Torre Lapillo.

L’incidente si è verificato all’altezza di Porto cesareo, lungo la strada che lo conduceva dalla sua compagna, Dora, all’altezza di una stradina laterale che conduce al club Azzurro, esattamente via Colmonese.

Pare che De Luca - questa almeno è la prima ricostruzione effettuata dai carabinieri - stesse effettuando un sorpasso. Vista un’altra vettura sarebbe rientrato in maniera repentina, finendo per sbattere lateralmente contro la Mini Cooper guidata da un 19enne di Galatina, che lo affiancava in quel momento.

Da qui il volo di un paio di metri e il colpo, violentissimo, sull’asfalto.

Immediata la telefonata al 118 e l’arrivo di un’ambulanza. Per l’uomo, però, non c’è stato molto da fare. Giunti sul posto, i sanitari si sono resi subito conto della criticità della situazione. L’hanno caricato in ambulanza e condotto in ospedale in un disperato tentativo di salvarlo. Arrivato al Vito Fazzi di Lecce, però, le sue condizioni sono precipitate. L’uomo è morto dopo pochi minuti.

Sul posto, per i rilievi del caso, i carabinieri di Porto Cesareo, che hanno sottoposto il galatinese all’alcol test, risultato poi negativo.

La salma è attualmente a disposizione dell’autorità giudiziaria. Sarà liberata con ogni probabilità questa mattina, dopo l’esame necroscopico. Soltanto dopo potranno essere celebrati i funerali. Che per un amaro scherzo del destino potrebbero tenersi nel giorno del suo compleanno. Oltre alla compagna, De Luca lascia un figlio di 27 anni, Alessio, avuto dal suo primo matrimonio.



Un’icona della movida e un pilastro del pub «Mind the gap»

 

NARDO’ - Un pilastro del «Mind the gap», un volto noto della movida neretina. Luigi De Luca, amava il proprio mestiere: era maître di sala e addetto alle pubbliche relazioni.

«La gente credeva che fosse uno dei soci, proprio per l’impegno che ci metteva», ricorda uno dei proprietari del locale, François Fracella. «Era una grande persona, allegra e interessante, un saggio. Un vero “maestro”, come lo chiamavamo noi». Talmente speciale che i gestori degli altri pub hanno spesso cercato di «rubarlo». Lui, però, era rimasto fedele: «Dal 2005 arrivava puntuale alle 18 e se ne andava per ultimo. Tutto in lui era particolare: dal look al linguaggio. Certe sue espressioni sono entrate di prepotenza nelle conversazioni del pub. Mi ripeteva spesso: “Mi compro il pub e ti licenzio”. Ma sono frasi celebri anche la sua imprecazione, “Porca la matina”, e il modo in cui si rivolgeva alle nostre ragazze: “’ste quattro sgallettate”». Luigi aveva da poco restaurato la sua Moto Guzzi: la usava solo per raggiungere il posto di lavoro. Le sue passioni vere erano altre: il pub e le arti marziali. Era cintura nera di karate, di cui era istruttore in una scuola per bambini. François ieri è ritornato precipitosamente da Rimini. Sabato notte era appena rientrato in albergo dopo un matrimonio: Dora, la compagna di Luigi, lo aveva avvisato della tragedia. È stato per ore davanti alla camera mortuaria dell’ospedale di Lecce, insieme allo staff del «Mind the gap». Poi, saracinesche chiuse, tutti i colleghi si sono ritrovati nel locale: «Resteremo chiusi a lungo, credo per tutto il mese. Luigi era insostituibile». E negli occhi degli altri collaboratori del pub resta impressa l’ultima cena: «Per la prima volta in tanti anni ci aveva preparato la pasta al pesto, vantandosi di aver coltivato direttamente il basilico. Era un fratello per tutti».

 

Altre notizie sull'incidente

> da il "Paese Nuovo"

> da "Lecce Prima"

> da "Il Tacco d'Italia

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