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Da La Gazzetta del Mezzogiorno di Giovedì 4 Novembre 2010

Nottata di paura nel centro del Nord Salento per i violenti nubifragi

Veglie «sotto assedio»

Disabile in carrozzina in salvo con un trattore

 

VEGLIE - Argini e pozzi assorbenti, per contenere la massa d'acqua che dopo la prima invasione continua a minacciare la città. Non si è ancora placata l'emergenza a Veglie. Le poche ore di tregua concesse dalla pioggia sono servite a ben poco. E il nuovo acquazzone che si è riversato sul paese a partire dalle 19 di ieri sera ha contribuito a rendere ancora più critica la situazione.

Tutto ha avuto inizio nella tarda serata di martedì, intorno alle 22.30, quando da nord l'acqua ha incominciato a invadere le strade con una violenza inaudita. Proveniente da Carmiano, Salice e Leverano, è riuscita a sfondare portoni e garage. Ha fatto crollare muri e sommerso cantine. E solo per miracolo non ha provocato feriti.

Il caso più drammatico in via Isonzo. Fabio Galati, presidente dell'associazione «Insieme con l'handicap», è stato tratto in salvo grazie all'ausilio di un trattore.

Ieri notte, insieme alla famiglia, ha visto l'acqua entrare in casa. Nella notte il crollo di un muro interno e la telefonata ai vigili del fuoco. Ma neppure loro hanno potuto far nulla. L'acqua continuava a penetrare e non è rimasto altro da fare che trasferirsi al piano superiore, fino a quando in mattinata non è stato messo a disposizione un trattore.

Almeno 70 i centimetri d'acqua in strada. Il trattore si è fatto largo nella via ormai trasformata in fiume e si è accostato all'abitazione. Delle assi hanno fatto da passerella alla sedia a rotelle, poi l'uomo ha potuto lasciare l'abitazione. «E' stata una brutta esperienza», racconta Galati, «ma ne siamo usciti. Quello che però devo lamentare è la mancanza di mezzi adeguati a situazioni del genere».

Per tutta sera e fin dalle prime ore del mattino sindaco, assessori e consiglieri si sono messi al fianco dell'ufficio del Comune e dei Vigili urbani. Dalla prefettura è stato dato il via libera per la realizzazione di pozzi di contenimento, scavati già nella notte. Finora ne sono stati realizzati nove: a nord, in via Salice, dove la strada è stata inibita al traffico in un senso; a est nella zona della chiesa di Sant'Antonio, e a sud in via lsonzo, in zona Saracino. «Siamo tutti impegnati in strada», dice l'assessore al Lavori pubblici, Valerio Armonico, «l'emergenza non è scongiurata, siamo a rischio di inondazione, e se gli argini lungo la circonvallazione non tengono chissà cosa potrà accadere».

«Ognuno di noi sta facendo la sua parte», dice il presidente del Consiglio Fabio Stefanizzi , «ma la situazione è critica. Malgrado le opere realizzate dopo il nubifragio dello scorso anno ci ritroviamo nella stessa situazione».

 

 

 

Da La Gazzetta del Mezzogiorno di Sabato 6 Novembre 2010 (di k. m.)

Maltempo: operai al lavoro

La Giunta chiede lo stato di calamità

 

VEGLIE - Nella cittadina si torna gradualmente alla normalità dopo il violento nubifragio. L'Amministrazione comunale si è immediatamente attivata per cercare di ridurre al minimo i disagi impiegando nelle operazioni di bonifica e di messa in sicurezza della rete viaria tutto il personale e tutti i mezzi a disposizione supportati anche da numerose ditte locali.

Già ieri mattina la Giunta ha deliberato, come già anticipato dallo stesso sindaco Sandro Aprile, la richiesta di riconoscimento dello stato di calamità. Al momento non è possibile fare una stima precisa dei danni che sono evidentemente ingenti ma, fortunatamente non si lamentano danni alle persone.

Tantissimi gli scantinati, le abitazioni allagate, soprattutto nella zona di via Isonzo, rione Saracino, dove il livello dell'acqua ha raggiunto i 70 centimetri di altezza. Ma anche raccolti distrutti, campi allagati, terreni franati, strade interrotte, serre, attrezzature agricole.

Questo il drammatico bilancio del maltempo. «Si continua a mantenere costante il livello di allerta , anche se la situazione è migliorata, - dice il presidente del Consiglio Fabio Stefanizzi. Estrema attenzione per fronteggiare eventuali criticità, legate al rischio idraulico ed idrogeologico. Chiediamo a Regione e Governo l'istituzione di un tavolo tecnico che pianifichi gli interventi. Servono aiuti concreti per fare fronte a questa situazione per ripristinare i danni subiti, per il bene dei cittadini e delle imprese del territorio, soprattutto agricole».

k. m.

 

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