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Veglie: Presunta truffa con la 488
VEGLIE - La Guardia di Finanza batte cassa per una presunta truffa da un milione di euro. E invia gli atti dell’inchiesta alla Procura regionale della Corte dei conti per il risarcimento del danno erariale. L’iniziativa dei militari prende le mosse da un’indagine di natura penale partita nel 2005. Il legale rappresentante di un mobilificio di Veglie, in concorso con altri due imprenditori, avrebbe messo in atto un raggiro nei confronti dello Stato percependo indebitamente - questo almeno è quanto sostiene l’accusa - finanziamenti con la cosiddetta «488» per quasi un milione di euro, esattamente 945mila 921 euro. L’espediente sarebbe stato semplice. Per ottenere i soldi avrebbe attestato, attraverso una serie di false fatture, costi mai sostenuti. In particolare avrebbe dichiarato falsamente di aver acquistato macchinari e di aver realizzato alcune strutture ottenendo per questo i finanziamenti. Le indagini avrebbero accertato il contrario. Da qui la denuncia a piede libero di titolare dell’azienda e degli altri due imprenditori. Ma se l’inchiesta penale sta già facendo il suo corso, parallelamente adesso ci sarà quella di natura amministrativa, proprio per poter consentire allo Stato di riottenere i finanziamenti illecitamente percepiti. La Corte dei Conti, valutati gli elementi a sua disposizione, potrà chiedere un eventuale reintegro dei fondi e poi procedere al sequestro e alla successiva confisca dei beni. Sempre che si accertino effettive responsabilità.
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