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Da La Gazzetta del Mezzogiorno di Mercoledì 30 Ottobre  2013 (di Rosario FAGGIANO)

 

Emergenza loculi al cimitero. Non sarebbe bastato requisire quelli inutilizzati e costruirne altri venti. “La situazione è gravissima”

Defunti “sfrattati” per far posto ai nuovi

Le salme tumulate da più di vent’anni estratte dalle cassette e interrate “in una sorta di fossa comune”

L'Opposizione punta il dito contro le decisioni dell'Amministrazione

 

VEGLIE - Ritorna l’emergenza loculi. Non è bastata l’ordinanza del sindaco Sandro Aprile con la quale, lo scorso anno, sono stati requisiti tutti i loculi inutilizzati di privati detentori del diritto di utilizzo per novantanove anni. E nemmeno la costruzione di venti nuovi loculi prima dell’estate.

Oggi, secondo i consiglieri di opposizione Maurizio Spagnolo e Maurilio Nicolaci, la situazione sarebbe divenuta addirittura “gravissima”. Per far spazio a nuove esigenze, infatti, l’Amministrazione avrebbe deciso di “svuotare” tutti i loculi occupati da defunti tumulati da oltre vent’anni (periodo di concessione comunale) per traslarli, in caso di salme non mineralizzate, nel cosiddetto “campo degli indecomposti”.

La decisione avrebbe creato malcontento, soprattutto in coloro che avrebbero preferito ottenere per i loro cari una proroga di permanenza nei loculi comunali. La colpa dell’Amministrazione, dunque, sarebbe quella di non aver avviato in tempo la costruzione di un numero adeguato di nuovi loculi.

“L’Amministrazione – affermano Spagnolo e Nicolaci – si è messa nelle condizioni di non poter più garantire una sepoltura adeguata. E pertanto ha pensato bene di prendere un’iniziativa a dir poco rischiosa e moralmente detestabile che prevede l’inumazione dei cadaveri direttamente nel suolo. Così, prive di fronzoli, ridotte a meri resti da smaltire, le casse di zinco vengono depositate sotto terra in quelle che potremmo definire vere e proprie fosse comuni. L’impressione è che ci si trovi in un’emergenza sociale senza precedenti. Impressione che diventa certezza quando i cittadini lamentano che amministratori incapaci dilatano notevolmente i tempi per la costruzione di nuovi loculi. Se si continuerà ad accumulare salme pur di fare spazio altrove, saranno calpestati i diritti del cittadino e la dignità di un intero paese ingannato da false promesse. I vegliesi – concludono – vogliono recuperare la loro libertà in vita anche per la morte”.

 

Rosario FAGGIANO

 

 

 

Da La Gazzetta del Mezzogiorno di Domenica 3 Novembre 2013 (di Rosario FAGGIANO)

 

Il primo cittadino Sandro Aprile risponde all’opposizione che parla di “emergenza sociale”

Carenza di loculi nel cimitero? “Speculazioni nei giorni dei defunti”

 

VEGLIE - “La carenza dei loculi c’è in tutti i Comuni; per tale motivo l’argomento non può essere oggetto di speculazione politica, specie nei giorni della commemorazione dei morti”.

Il sindaco Sandro Aprile replica alle accuse dei consiglieri Maurizio Spagnolo e Maurilio Nicolaci, entrambi convinti che a Veglie vi sia “emergenza sociale”. E per tale ragione hanno puntano il dito contro la decisione dell’Amministrazione di “svuotare” i loculi in scadenza di concessione ventennale e di traslare le salme in “vere e proprie fosse comuni”.

I due rappresentanti della minoranza, peraltro, hanno accusato l’Amministrazione di non aver agito in tempo per fronteggiare le richieste. Secondo Aprile la carenza dei loculi, invece, si sarebbe accentuata negli ultimi anni. ù

“E’ noto a tutti – dice - che il nostro regolamento prevede che, dopo 20 anni, si debba provvedere alla stumulazione. Se la salma è decomposta i resti vengono trasferiti nei loculetti, altrimenti viene riposta per altri 10 anni nello stesso o in altro loculo. Il fenomeno sta interessando anche le locali confraternite religiose, le quali hanno realizzato nuovi loculi che nel giro di 1-2 anni saranno completamente occupati. L’Amministrazione, da parte sua, ha provveduto a costruire un primo complesso di 20 loculi, ora già occupati, e a prevederne altri 20 con procedura d’urgenza. Ulteriori 100 loculi, inoltre, saranno realizzati appena si risolverà il contenzioso con la ditta vincitrice dell’apposita gara d’appalto”.

A parere del primo cittadino, però, la soluzione del problema non può essere solo quella di costruire nuovi loculi.

“Il campo degli indecomposti – spiega - risponde con decoro all’esigenza di sepoltura delle salme non completamente mineralizzate dopo 20 anni. In quest’area non viene fatta nessuna fossa comune. Ogni salma viene riposta nella sua bara, separata dalle altre contigue, e ricoperta da terreno vegetale, secondo quanto previsto dalla normativa. Invito i consiglieri Nicolaci e Spagnolo a visitare il campo degli indecomposti del cimitero di Veglie, che attualmente ospita quattro salme, e a dare un giudizio sulla dignità della sepoltura offerta. La soluzione individuata dall’Amministrazione è stata accolta favorevolmente dalla cittadinanza. Siamo polvere – conclude - e ritornare alla terra diventa simbolo di una umanità che abbandona la sua superbia e si affida umilmente al ciclo della vita naturale, alla quale tutti apparteniamo”.
 

Rosario FAGGIANO

 

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