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Dal Quotidiano di Lecce di Martedì 21 Agosto 2001

Sub a 15 anni, si arpiona la mano

 

Va a pesca di polpi e invece con la fiocina si arpiona la mano

 

 

TORRE LAPILLO - Quindici anni e una grande passione per il mare e i suoi fondali. La stessa passione che ieri pomeriggio, poco dopo le 18.30 l'ha portato ad infiocinarsi la mano. L'incidente si è verificato nello specchio d'acqua antistante la scogliera di Torre Lapillo. Il giovane E.M. di Leverano, si stava dilettando a praticare pesca subacquea, come faceva di solito una volta arrivato a mare.


Stava esplorando tranquillamente il fondo quando la sua attenzione è stata catturata all'improvviso da un grosso polpo. E' stato allora che ha puntato la fiocina, di quelle grosse a cinque denti per cercare di centrare il mollusco. Nella manovra qualcosa deve essere andato storto, perché il ragazzo invece di colpire la preda ha preso in pieno la sua mano. Gli artigli hanno trafitto di traverso tutta la mano, dal pollice fino al mignolo. Il quindicenne, nonostante il dolore lancinante, è riuscito ad arrivare a riva, aiutato anche da qualche bagnante che si trovava nei paraggi. Il sangue usciva a fiotti. Subito è stato portato al pronto soccorso estivo della marina, dove il medico lo ha visitato, rendendosi conto della gravità della situazione. Gli ami dell'attrezzo erano penetrati così a fondo nella mano che non era facile estrarli nell'ambulatorio di guardia medica. Così, il giovane è stato trasferito all'ospedale di Copertino, dove i sanitari gli hanno estratto la fiocina, suturato la ferita, per poi ricoverarlo nel reparto di ortopedia.


di M.C.M.

Dal Quotidiano di Lecce di Mercoledì 29 Agosto 2001

Schiaffi e calci davanti ai vicini

In due al pronto soccorso

 

Hanno cominciato ricordando uno scherzo e poi sono venuti alle mani

 

TORRE LAPILLO - Erano amici, andavano spesso a mangiare la pizza insieme, ma l'altra sera le pizze sono "volate" e con esse anche spintoni e cazzotti.


Se le sono date di santa ragione finché non gli hanno divisi e sono poi finiti al pronto Soccorso. Protagonisti dell'insolita zuffa, un uomo nato e residente a Novoli ed il suo vicino di casa "estivo", un compaesano che però da anni risiede a Veglie. Teatro della buriana, verificatasi lunedì sera, Torre Lapillo, frazione di Porto Cesareo.


I due novolesi, in vacanza con moglie e prole nella marina, chiacchieravano dopo cena per strada vicino alle rispettive abitazioni - attaccate l'una all'altra - in via R. 3. Un po' di chiacchiere, qualche risata e all'improvviso la situazione è precipitata. Uno dei due ha ricordato un episodio verificatosi un mese fa, quando a bordo della sua autovettura aveva  finto di investire l'altro, ma solo per scherzo. Allora erano state risate e bonari scapaccioni.

 

Ma ieri il "falso investitore" ha calcato un po' la mano urtando la suscettibilità dell'amico che non ci ha visto più. «In fondo se ti avessi messo sotto...sai che perdita...!?», ha rincarato la dose quello. Ma, si sa, lo scherzo è bello finché dura poco. Se poi si mette in conto la calura degli ultimi giorni che rende qualcuno irritante e nervoso... Infatti il villeggiante di Novoli stava ancora ridacchiando quando gli è arrivato un ceffone in pieno viso.

 

Di primo acchito e stordito, quello ha poi risposto e giù calci e pugni senza misura tra lo stupore dei vicini di casa e dei familiari presenti. Pensavano ad uno scherzo, l'ennesimo di quei due bontemponi, ma si sbagliavano. Se ne è subito reso conto il terzo amico, di Salice Salentino, che si è precipitato a dividerli. Qualche minuto più tardi i due amici-nemici, doloranti, erano per terra.


Poi hanno raggiunto uno il locale presidio medico estivo e l'altro il pronto soccorso dell'ospedale di Nardò. Bilancio: piccole escoriazioni ed un trauma contusivo alla testa. E, soprattutto, la fine di un'amicizia.


di Fabiana Pacella

Dalla Gazzetta del Mezzogiorno e dal Quotidiano di Lecce di Domenica 9 Settembre 2001

Gazzetta del Mezzogiorno

Due uomini mascherati in azione

Malviventi restano «a secco» e rubano un'auto di passaggio

Il mezzo ritrovato a San Pancrazio

TORRE LAPILLO - I malviventi restano senza benzina e rapinano la vettura ad un automobilista di passaggio.
Due uomini mascherati, uno dei quali armati di pistola, hanno costretto Andrea Vetrugno, 20 anni, di Veglie, a consegnare le chiavi della sua Fiat Punto.
La rapina è avvenuta l'altra sera fra Torre Lapillo e Porto Cesareo. A spingere i due rapinatori ad entrare in azione è stata la necessità di procurarsi un mezzo per tornare a casa.
A Porto Cesareo, infatti, erano giunti a bordo di una Fiat Uno che era stata rubata qualche giorno prima. Rimasti a secco e senza una goccia di carburante nel serbatoio, i due malviventi hanno pensato di procurarsi un'altra auto rapinandola. Così hanno bloccato il giovane automobilista di Veglie e lo hanno costretto a scendere dalla vettura. Poi sono saliti a bordo e si sono allontanati dirigendosi verso San Pancrazio.
Ad Andrea Vetrugno non è rimasto altro da fare che denunciare l'episodio ai carabinieri. Ma dei rapinatori, però, non c'era più alcuna traccia.
La Fiat Punto è ricomparsa ieri pomeriggio alla periferia di San Pancrazio. E a conferma che ai rapinatori serviva solo un'auto per tornare a casa, a bordo della vettura è stato rinvenuto anche il cellulare del giovane di Veglie.


Quotidiano di Lecce

Rapinatori in agguato allo stop

Aggredito in strada un giovane di Veglie

TORRE LAPILLO - Si era fermato allo stop per dare la precedenza ad un altro automobilista ma all'improvviso, proprio in quel frangente, gli si sono avvicinati due balordi che sotto la minaccia delle armi lo hanno rapinato dell'auto e dei suoi effetti personali. Protagonista della brutta avventura, venerdì sera, un giovane di Veglie, Andrea Vetrugno di 20 anni. Teatro dell'ennesima rapina - la seconda ai danni di un automobilista, la prima, dello sorso 22 agosto, fallì grazie alla prontezza di riflessi della vittima - ancora una volta Torre Lapillo, balzata agli onori delle cronache nel corso dell'estate proprio per le numerose incursioni a mano armata ad opera dei "soliti ignoti". Andrea Vetrugno venerdì scorso viaggiava da solo a bordo della sua Fiat Punto ed era diretto al mare dove avrebbe dovuto trascorrere una serata con gli amici. I1 giovane, intorno alle 22.00, transitava sulla Veglie-Torre Lapillo. Una
strada piuttosto buia, e all'altezza dell'incrocio con la provinciale che porta a San Pancrazio si è fermato per la presenza di un segnale di stop. Davanti a sè un'altra autovettura una Fiat Uno, con a bordo due ragazzi. Il giovane di Veglie non immaginava lontanamente cosa stesse per accadere. Ed infatti, giusto il tempo di frenare e dalla Uno sono scesi i due occupanti entrambi col volto coperto da passamontagna, entrambi armati di pistola. Si sono avvicinati minacciosi alla Punto. Hanno gesticolato dal finestrino e costretto Andrea Vetrugno a scendere subito dall'auto. Quello, in preda al panico ha assecondato le richieste dei rapinatori consegnando loro le chiavi del mezzo 
in cui c'erano anche un telefonino cellulare e il portafoglio con denaro e documenti. I malviventi dopo aver abbandonato sul posto la Fiat Uno, risultata poi rubata quattro giorni fa proprio a Torre Lapillo, sono fuggiti a tutto gas a bordo della Punto, rinvenuta abbandonata ieri mattina nelle campagne intorno a San Pancrazio, nel brindisino. I carabinieri della stazione di Porto Cesareo e della Compagnia di Campi hanno accertato che i malviventi si sono impossessati della Punto solo perché erano rimasti senza benzina e avevano bisogno di un mezzo con cui spostarsi.

di Fabiana Pacella

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