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Dalla Gazzetta del Mezzogiorno di Sabato 6 Aprile 2002

Una lettera aperta di 27 proprietari di terreni all'amministrazione comunale

«Canalone, bloccate quel piano»
Secondo i firmatari del documento si farebbe scempio del paesaggio

 

VEGLIE - «Bloccate il progetto del canalone e ripensate il tutto!» E' questo l'appello contenuto in una «lettera aperta» sottoscritta da ventisette cittadini che si oppongono alla realizzazione dell'opera.

Il documento è indirizzato a tutti gli assessori che, nell'aprile 2001, approvarono il progetto e ai consiglieri comunali di maggioranza che hanno votato la relativa delibera di adozione in variante al Piano regolatore generale.
«Siamo proprietari - scrive il gruppo di cittadini - dei fondi rustici sui quali dovrà essere realizzata l'opera e vi chiediamo che il progetto sia fermato. Un canale sei metri largo e lungo sei chilometri, che per essere realizzato necessita di una fascia di esproprio larga trenta metri, determina uno scempio non solo a danno delle nostre proprietà ma dell'intero paese, del suo paesaggio rurale e del suo eco-sistema».

«Per la nostra esperienza di contadini - continuano i firmatari - riteniamo che lo smaltimento delle acque possa essere assolto in maniera efficace dal pozzo di assorbimento esistente. La zona interessata alla realizzazione del progetto, inoltre, non si è mai allagata. Nell'arco del secolo scorso - spiegano - solo due sono stati gli episodi alluvionali e l'ultimo, del 1996, è da addebitarsi alla soppressione delle scoline, alle costruzioni di muri di recinzione, alla realizzazione di case abusive e alla scarsa manutenzione delle vore».
Secondo questo gruppo di proprietari, dunque, la soluzione più semplice, e «meno costosa», per risolvere il rischio idrogeologico del territorio, sarebbe quella di «ripristinare le scoline e di tenere pulite le vore».
«Oliveti secolari - affermano - vigneti pregiati, aziende valorizzate da pozzi e da impianti irrigui, attività di trasformazione e imprese agro-turistiche che stanno per nascere, sarebbero stroncate per far posto ad un'opera inutile e sbagliata».
«Portare avanti il progetto del canalone - concludono - significherebbe aprire centinaia di contenziosi legali costosi e senza precedenti.
I cittadini si troverebbero costretti a chiamare in causa il comune per essere risarciti dei danni subiti».

di Rosario Faggiano

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Dalla Gazzetta del Mezzogiorno di Sabato 18 Maggio 2002

Una petizione popolare promossa dal Comitato per la difesa del territorio

Raccolte 1755 firme contro il «canalone»
«Questo progetto è dannoso e non risolverà il problema degli allagamenti»

 

VEGLIE - Il Comitato «per la difesa del territorio» ha raccolto 1755 firme contro il «canalone». La protesta per impedire la realizzazione dell'opera, dunque, continua. L'altro giorno una delegazione di cittadini ha presentato al Comune una petizione «di iniziativa popolare» con la quale viene ribadita ferma opposizione al progetto. Quest'ultimo, già parzialmente finanziato dalla Regione Puglia per un importo di 1.720.317 euro, prevede la costruzione di un canale lungo sei chilometri e profondo fino a sei metri. Secondo l'intenzione dell'Amministrazione comunale guidata dal sindaco Roberto Carlà, il canalone dovrebbe servire per proteggere il centro abitato dal rischio di allagamenti.
Francesco Mattia e Maria Grazia De Tommasi, del comitato contro il canalone, affermano che «dopo numerosi incontri, anche con tecnici, per lo studio e l'approfondimento del progetto, il Comitato è pervenuto alla conclusione che esso, così come è stato redatto, non risolve il problema degli allagamenti. L'opera, inoltre, è dannosa perché stravolge il territorio comunale».
Secondo i rappresentanti del Comitato, «il numero tanto alto di partecipanti alla raccolta delle firme, avviata appena un mese fa, indica la sensibilità e la preoccupazione di quasi tutti i vegliesi».
«E' la prima volta - aggiungono Mattia e De Tommasi - che a Veglie una libera associazione di cittadini utilizza lo strumento della petizione popolare previsto dallo Statuto comunale. Le petizioni presentate direttamente dai cittadini, peraltro, devono recare la firma di almeno duecento elettori. Il Comitato, invece, ne ha raccolte 1755».
«All'iniziativa - concludono - hanno aderito cittadini di ogni appartenenza politica. Adesso si auspica che gli amministratori sappiano valorizzare una partecipazione così ampia e diano ascolto ad una volontà popolare chiara. Essi devono saper trovare soluzioni più efficaci e rispettose dell'ambiente per un problema che nessuno nega».


di Rosario Faggiano

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Dalla Gazzetta del Mezzogiorno di Venerdì 7 Giugno 2002

La minoranza torna a criticare il progetto contro gli allagamenti
Scontro sul «canalone»
E lunedì la petizione approderà in Commissione

 

VEGLIE - «Sulla questione del canalone la confusione è totale». L'accusa, che viene sollevata da «Insieme per Veglie», è contro la maggioranza guidata dal sindaco Roberto Carlà.
I consiglieri comunali Alessandro Aprile, Antonio Greco, Giovanni Cipolla, Giuseppe Cutrino e Giovanni Parente, ricordando le
1755 firme raccolte contro il «canalone-trincea» (l'opera che dovrebbe evitare il rischio di allagamenti), affermano che «l'Amministrazione deve tenere nella giusta considerazione la volontà espressa dai cittadini e dare immediate risposte». Secondo l'opposizione sulla vicenda non ci sarebbe chiarezza.
«C'è molta ambiguità - dice Alessandro Aprile, capogruppo di Insieme per Veglie - e l'Amministrazione, mentre ancora non riconosce formalmente la mostruosità progettuale dell'opera che deturpa l'ambiente e danneggia i piccoli agricoltori, ha bloccato di fatto l'iter della sua realizzazione. A quanto risulta è in atto un tentativo per spostare i finanziamenti regionali disponibili su un inesistente secondo stralcio del progetto».
«Attualmente - spiega il capogruppo - non si vorrebbe realizzare più il canalone, ma soltanto un canale di dimensioni più contenute. Quest'ultimo dovrebbe raccogliere le acque pluviali provenienti dal centro abitato per poi convogliarle in una cava».
«I problemi del paese s'incancreniscono - continua Aprile - e la partecipazione della gente viene mortificata perché non si danno risposte chiare in tempi brevi. Anche il ruolo istituzionale dell'opposizione, peraltro, viene mortificato. Sono state presentate interrogazioni su importanti problemi e non c'è la possibilità di discuterle perché il consiglio comunale da tempo non viene convocato».
Ieri sera, intanto, si è saputo che lunedì prossimo, durante una riunione della seconda commissione consiliare, si discuterà della petizione d'iniziativa popolare sottoscritta da 1755 cittadini contro il canalone.


di Rosario Faggiano

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Dalla Gazzetta del Mezzogiorno di Martedì 30 Luglio 2002

Bloccato il primo lotto, il Comune chiede i finanziamenti per il secondo. E scoppia la polemica
Ritorna in campo l'incubo-canalone

 

VEGLIE -  Divampa una nuova polemica contro il «canalone». L'opposizione e i rappresentanti dei 1755 cittadini promotori di un'apposita petizione popolare, accusano la maggioranza guidata dal sindaco Roberto Carlà di voler «imbrogliare» il paese. Secondo «Insieme per Veglie», Rifondazione Comunista e il comitato contro il canalone, l'Amministrazione avrebbe interrotto l'avviamento del discusso primo lotto (previsto all'esterno del centro abitato, dalla via per Novoli alla via per Salice), soltanto per realizzarne un'altro (dalla via per Salice alla via per Monteruga).
«L'Amministrazione di centrodestra - sostengono i consiglieri comunali Alessandro Aprile, Giovanni Cipolla, Giuseppe Cutrino, Antonio Greco, Giovanni Cipolla e i rappresentanti di Rc - pur senza ammettere che il canalone costituisce una mostruosità progettuale che deturpa il territorio, ha bloccato il primo lotto. Poi, però, per non essere accusata di aver perso il finanziamento regionale e di non sapere difendere una iniziativa approvata senza acume politico, ha chiesto alla Regione Puglia di poter realizzare la seconda parte del progetto. In questo nuovo canalone - spiegano - andrebbero a confluire anche le acque della costruenda fogna bianca cittadina. Ad una attenta riflessione - continuano - la nuova scelta progettuale rende più confusa la situazione, sia perché non elimina il rischio idrogeologico e sia perché si pone contro i cittadini che non vogliono il canalone in qualsiasi parte del territorio. L'opposizione - concludono - in attesa dell'esame del progetto esecutivo del secondo lotto del canalone, vigilerà per impedire che si compiano, approfittando delle ferie, scelte sbagliate a danno e contro la volontà della comunità vegliese».
Intanto, il comitato contro il canalone guidato da Francesco Mattia e Maria Grazia De Tommasi, attraverso un manifesto, accusa: «L'Amministrazione Carlà-Catamo tenta d'imbrogliare il paese approfittando dell'estate».
«Il no al canalone manifestato da migliaia di cittadini - sostiene il comitato - ha bloccato solo il primo lotto. Gli amministratori, incuranti della volontà popolare, hanno spostato i soldi al secondo lotto. I cittadini, pertanto, riprendono la mobilitazione».

di Rosario Faggiano

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Dalla Gazzetta del Mezzogiorno di Venerdì 2 Agosto Luglio 2002

Una vigilia polemica sul contestato progetto
Il nodo-canalone arriva in Consiglio

 

VEGLIE - Il progetto per la costruzione del «canalone» ritorna in consiglio comunale. Dopo il rinvio di mercoledì scorso, la discussione sull'argomento è prevista per questa mattina oppure per domani, alle 11, in seconda convocazione. Il canalone, che nelle intenzioni dovrebbe essere costruito all'esterno della circonvallazione per fronteggiare il rischio di allagamenti, rimane, dunque, il tema centrale del dibattito politico cittadino. La polemica, anzi, si è nuovamente alimentata in seguito alla decisione della maggioranza, guidata da Roberto Carlà, di realizzare la parte dell'opera che va dalla via per Salice alla via per Monteruga.
«I guai per la giunta di centrodestra - afferma Alessandro Aprile a nome della minoranza - continuano e si aggravano. Per due consigli comunali la maggioranza ha perso i numeri e, addirittura, in seconda convocazione, ha rinviato la trattazione dell'argomento riguardante il canalone con il grave motivo che la bozza di delibera era priva di importanti documenti da allegare alla stessa. Il centrodestra vegliese - continua Aprile - vuole realizzare un inutile e dannoso progetto contro la volontà dell'intera popolazione. La maggioranza ha rinviato la decisione non perché ci vuole ripensare, ma per stancare la partecipazione dei cittadini che numerosi sono accorsi alle due sedute consiliari».
L'ordine del giorno di oggi comprende anche la petizione popolare presentata da 257 cittadini, contro l'attuale gestione del «Palazzetto dello sport».
«La maggioranza - aggiunge Aprile - pensa di disfarsi in piena estate di due argomenti molto sentiti dai vegliesi. Il gruppo di minoranza - conclude - rivolge un appello alle forze politiche della maggioranza, in particolare ad An che ha dimostrato maggiore sensibilità politica, affinché ci sia un ripensamento».

di Rosario Faggiano

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Dalla Gazzetta del Mezzogiorno di Mercoledì 7 Agosto Luglio 2002

Il Consiglio comunale ha deciso
Il canalone si farà

E l'opposizione annuncia subito battaglia

 

VEGLIE - Il «canalone» sarà costruito. E' la decisione che il Consiglio comunale ha preso, nonostante una petizione popolare sottoscritta da 1755 cittadini, finalizzata a bloccare il progetto. Nella seduta del tre agosto scorso, il consiglio ha adottato a maggioranza il progetto grazie ai voti di otto consiglieri di centro-destra. L'assenza ingiustificata di un consigliere provinciale dell'opposizione non ha consentito alla minoranza di centro-sinistra di rendere inefficace la votazione finale. Dopo un anno e mezzo di discussioni, le ragioni con cui la maggioranza sostiene il progetto sembrano confuse e contrarie alla tutela del territorio. Il Comitato contro il canalone, i consiglieri di minoranza, l'associazione Insieme per Veglie e Rifondazione comunista, sostenuti dall'intera popolazione, continueranno ad impegnarsi per bloccare un progetto che danneggia il territorio e blocca l'iniziativa privata di tante imprese agricole.


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Dal Quotidiano di Lecce di di Mercoledì 14 Agosto Luglio 2002

Il progetto contestato. Botta e risposta.

Un canale aperto per frenare gli allagamenti

 

VEGLIE - Un progetto per un canale a cielo aperto è stato predisposto dai tecnici comunali, su incarico della giunta, per cercare di porre rimedio al problema degli allagamenti.

«L'intera popolazione - si legge in un comunicato diffuso dall'amministrazione comunale - non può dimenticare quanto è accaduto nel 1996: le acque piovane provenienti dai paesi limitrofi provocarono allagamenti di scantinati, di abitazioni e di laboratori artigianali, colpendo centinaia di famiglie per un danno superiore ai due miliardi e mezzo».

L'opera progettata, invece, oltre a risolvere il problema causato dalle zone limitrofe, dovrebbe contribuire a accogliere «anche le acque della fognatura pluviale cittadina».

Ai consiglieri comunali di minoranza, cui il progetto di un canale aperto non va a genio, la giunta manda un invito: «Effettuare una valutazione complessiva più corretta e ponderata della questione». 


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Dalla Gazzetta del Mezzogiorno e dal Quotidiano di Lecce di Venerdì 30 Agosto 2002

Gazzetta del Mezzogiorno

La «perfetta» spaccatura fra maggioranza e opposizione determina una nuova Assemblea
Marcia indietro sul canalone?

Stasera si potrebbe decidere di chiedere una proroga alla Regione.
Plaude la minoranza. Anche An ritiene «opportuno» il dialogo .

VEGLIE - Svolta sulla vicenda del «canalone». Il dibattuto progetto contro il rischio di allagamenti del territorio potrebbe essere abbandonato.
Questa sera, alle 18, durante una conferenza dei capigruppo, allargata a rappresentanti dei cittadini, potrebbe essere concordato di richiedere alla Regione una proroga dei termini per la presentazione del progetto.
La decisione è scaturita ieri sera, al termine di una giornata politica «movimentata», durante la quale si è registrata anche una manifestazione pacifica sul piazzale del municipio da parte dell'opposizione e di diversi rappresentanti del «Comitato contro il canalone».
Gli ultimi sviluppi si sono determinati dopo il consiglio comunale dell'altra sera, convocato per discutere 23 osservazioni sottoscritte da 470 cittadini contro il progetto approvato nelle scorse settimane.
Nella circostanza, completato l'esame delle osservazioni, si è verificata, dunque, una votazione finale «a sorpresa». Otto consiglieri di maggioranza hanno votato a favore e otto di minoranza contro. Questa «perfetta parità» ha reso necessario una nuova convocazione straordinaria del consiglio comunale.
Da ciò sono derivate le vicende politiche di ieri che si sono concluse con un incontro fra il sindaco di centrodestra Roberto Carlà e una rappresentanza dei manifestanti.
«Durante l'incontro - dice il primo cittadino - c'è stata la massima disponibilità reciproca. Se in qualche modo il progetto del canalone non può rispondere alle esigenze della cittadinanza, noi accettiamo di sederci intorno ad un tavolo per rivederlo a condizione, però, che sia l'intero consiglio comunale ad attivarsi per richiedere alla Regione una proroga dei termini. C'è il rischio di perdere i finanziamenti e noi vogliamo che l'opera si realizzi nell'interesse della collettività.
Per questo - conclude Carlà - si terrà una riunione dei capigruppo prima del consiglio comunale di questa sera».
La proposta è stata accolta positivamente da Alessandro Aprile e da Mario Aprile (rappresentanti dell'opposizione) e da Francesco Mattia del comitato contro il canalone.
Alleanza nazionale, intanto, alla luce delle ultime vicende, fa sapere di ritenere «necessario il mantenimento del finanziamento», ma considera «opportuna, a questo punto, l'apertura del dialogo con la popolazione al fine di cercare una soluzione progettuale unitaria, anche alternativa, che possa eliminare il grave rischio idrogeologico del territorio».

di Rosario Faggiano 


Quotidiano di Lecce

No al "Canalone": occupato il Municipio

 

Partito in sordina, è divenuto in breve un vero e proprio tam-tam, così il "no" al canalone di Veglie si fa sentire sempre più forte. Dopo oltre sette mesi di dure battaglie combattute nell'aula consiliare, l'ennesima assise - quella di mercoledì - si è conclusa con otto voti favorevoli ed altrettanti contrari alla realizzazione dell'opera, il cui progetto viene quindi bloccato.

Il canalone, un arco a 180° che partirebbe dalla zona est di Veglie in via Novoli fino ad ovest, verso Monteruga, estendendosi per una lunghezza di sei chilometri e una larghezza di sei metri, permetterebbe di risolvere il problema degli allagamenti favorendo il deflusso delle acque piovane. Ma un nutrito numero di vegliesi riuniti in un comitato e appoggiati dai consiglieri di opposizione di "Insieme per Veglie" e Rifondazione comunista si è dichiarato contrario alla realizzazione dell'infrastruttura - del costo di cinque milioni circa - ritenendola inutile ma soprattutto dannosa per chi subirebbe l'esproprio dei suoi terreni per il passaggio del canale. Oltre mille le firme raccolte dai cittadini dissidenti, 23 le osservazioni presentate e 470 firme d'appoggio contro il primo lotto del secondo stralcio funzionale.

Ma non è tutto. I1 comitato contro il canalone, i consiglieri di minoranza e migliaia di cittadini hanno occupato dalle 16 di ieri l'aula consiliare in modo simbolico per invitare l'amministrazione guidata dal sindaco azzurro Roberto Carlà a ritirare il progetto e a non perdere i finanziamenti Por.

di Fabiana Pacella

 

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Dalla Gazzetta del Mezzogiorno di Domenica 1 Settembre 2002

Decisione unanime del consiglio comunale
In «missione» a Bari per lo stop al canalone

Si chiederà una proroga alla Regione

VEGLIE - Stop al progetto del canalone. Nei prossimi giorni una delegazione della maggioranza e dell'opposizione si recherà a Bari per chiedere alla Regione una proroga per la presentazione di un nuovo progetto contro il rischio idrogeologico del territorio. Lo ha deciso l'altra sera all'unanimità il consiglio comunale, dopo una riunione dei capigruppo alla quale ha preso parte anche una rappresentanza dei 1755 cittadini che hanno sottoscritto una petizione popolare contro la realizzazione dell'opera. Questa «svolta» si è determinata giovedì scorso in seguito ad una manifestazione pacifica dell'opposizione e del Comitato contro il canalone, promossa dopo il consiglio comunale del 28 agosto (nell'occasione, otto consiglieri del centrodestra hanno votato a favore del canalone e otto dell'opposizione contro). La maggioranza, sull'argomento, dispone di «numeri» ridotti perché alcuni consiglieri comunali, per via degli eventuali espropri necessari per realizzare l'opera, risultano incompatibili.
Da qui la decisione del sindaco Roberto Carlà e della maggioranza di centrodestra di ricercare una nuova soluzione progettuale condivisa da tutti senza, però, correre il rischio di perdere i finanziamenti Por già ottenuti (i termini per la presentazione del progetto alla Regione scadono il 17 settembre prossimo).
L'ordine del giorno approvato all'unanimità dal consiglio comunale precisa, dunque, «la volontà di non far decadere in alcun modo il finanziamento per la sistemazione idraulica del territorio comunale» e la «volontà di promuovere con ogni urgenza un incontro» con i «competenti Organi Regionali». L'obiettivo è quello di «ottenere la più ampia proroga dei termini allo scopo di consentire la predisposizione di una diversa e migliore ipotesi progettuale che possa essere condivisa dalla cittadinanza». La delegazione che si recherà a Bari sarà composta dal sindaco Carlà, da due consiglieri di maggioranza, da due consiglieri di minoranza e da .

di Rosario Faggiano 

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Dal Quotidiano di Lecce di Lunedì 2 Settembre 2002

La polemica

«Pochi contro il canale»

 

VEGLIE - «Non c'erano migliaia di cittadini ad occupare il Comune, giovedì sera, ma solo una quarantina di persone in atteggiamento pacifico e controllato tra cui politici professionisti e non, singoli e ditte direttamente interessate».

Questo il commento di Lorenzo Catamo, vicesindaco di Veglie, all'indomani dell'ennesima iniziativa conclusasi con una simbolica manifestazione nei pressi della Casa Comunale del centro salentino e appoggiata dai consiglieri di centrosinistra per dire no alla realizzazione del canalone di 6 chilometri alla periferia di Veglie che permetterebbe il deflusso delle acque piovane scongiurando gli allagamenti.

«Chi manifesta contro il progetto - spiega Catamo - ha solo stupidi interessi personali dal momento che l'opera sarebbe un grande vantaggio per tutti e riusciremo a portarla avanti. Ad ogni modo siamo aperti ad ogni forma di dialogo e confronto pacifico e costruttivo e non abbiamo intenzione di perdere i finanziamenti Por».

L'altro ieri sera, intanto,  si è tenuto l'ennesimo Consiglio comunale per discutere la faccenda.

 

di F. P. 


Quotidiano del 4 Settembre 2002

Il vicesindaco chiarisce il suo pensiero

 

«Non  ho parlato di stupidi interessi di parte», chiarisce Lorenzo Catamo, vicesindaco di Veglie, in merito alle dichiarazioni espresse in seguito alla manifestazione tenutasi nei giorni scorsi nel comune salentino per dire no al progetto sul canalone.

«C'erano solo le persone interessate - continua Catamo - ed anzi si è arrivati alla costituzione di una commissione composta da me, dal sindaco Roberto Carlà e dal presidente del consiglio Valerio Armonico, nonché,per l'opposizione, da Antonio Greco e Oronzo Sabato».

 

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Dalla Gazzetta del Mezzogiorno di Venerdì 6 Settembre 2002

La Regione proroga i termini per un nuovo progetto contro i rischi idregeologici e non revoca il finanziamento

L'odiato «canalone» finisce in soffitta

Maggioranza e opposizione sulla stessa linea: «Uniti per la difesa dell'abitato»

VEGLIE - Nulla osta della Regione per un nuovo progetto contro il rischio idrogeologico del territorio. L'Amministrazione può disporre di una «congrua» proroga per la presentazione di una soluzione progettuale «diversa e migliore» rispetto a quella che prevede la costruzione del «canalone».
E' questo l'esito
dell'incontro che si è svolto l'altro giorno a Bari, presso l'Assessorato regionale ai lavori pubblici. La delegazione comunale, composta da rappresentanti della maggioranza, dell'opposizione e da tecnici, hanno incontrato i dirigenti regionali del settore competente. Il progetto del canalone, dunque, può essere rivisto, rifatto o, addirittura, definitivamente accantonato, senza correre il rischio di perdere il finanziamento Por di circa 1 milione e 720mila euro già disponibile. Quest'iniziativa «unitaria» è stata decisa la scorsa settimana dall'intero Consiglio comunale, dopo la manifestazione contro il canalone promossa dall'opposizione e dai rappresentanti dei 1755 cittadini che hanno sottoscritto una petizione popolare. All'incontro di Bari hanno partecipato, per la maggioranza, il sindaco Roberto Carlà, il presidente del Consiglio comunale Valerio Armonico e l'assessore ai lavori pubblici Lorenzo Catamo. Per la minoranza erano presenti i consiglieri Antonio Greco e Oronzo Sabato.
«Esprimiamo soddisfazione - affermano i capigruppo dell'opposizione Alessandro Aprile, Mario Aprile e Giovanni Parente - per il risultato ottenuto dalla delegazione consiliare, la quale è riuscita ad ottenere una congrua proroga dei termini per la redazione di un progetto diverso e migliore rispetto al precedente. L'intera minoranza - concludono - continua ad essere disponibile, se sarà coinvolta, per la ricerca di una soluzione eco-compatibile».
Da parte sua, l'assessore Catamo dice: «Il problema del cosiddetto canalone deve trovare una soluzione il più possibile condivisa. Per questo motivo si è deciso all'unanimità di costituire una commissione comunale formata da rappresentanti della maggioranza e dell'opposizione.
Le richieste fatte all'Assessorato regionale - precisa - hanno l'obiettivo di ricercare insieme soluzioni per la costruzione di una difesa dell'abitato di Veglie da possibili alluvioni, conservando i finanziamenti già ottenuti».

di Rosario Faggiano

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Dalla Gazzetta del Mezzogiorno di Mercoledì 18 Settembre 2002

Consiglieri di minoranza sul rischio allagamenti

«Appoggeremo il nuovo progetto se la maggioranza starà ai patti» 

 

VEGLIE - «La minoranza appoggerà il nuovo progetto contro il rischio di allagamenti soltanto se non saranno deluse le aspettative della comunità». E' questa la precisazione dei consiglieri d'opposizione Antonio Greco, Oronzo Sabato, Fernando Fai, Mario Aprile, Giovanni Parente, Giovanni Cipolla, Giuseppe Cutrino e Alessandro Aprile. Essa viene ribadita in seguito al consiglio comunale dell'11 settembre scorso, convocato per «archiviare» definitivamente il progetto del «canalone» e per fornire indicazioni ai tecnici per una nuova «ipotesi progettuale diversa e migliore».
«Esprimiamo piena soddisfazione - affermano i consiglieri comunali di minoranza - per la revoca del vecchio progetto (decisa dal Consiglio comunale all'unanimità, ndr.). L'esito della vicenda - continuano - rappresenta anche la vittoria dei 1755 cittadini che hanno sottoscritto la petizione popolare contro il canalone. A questo punto, come opposizione, auspichiamo la massima chiarezza da parte della maggioranza che, forse, deve superare ancora qualche difficoltà al proprio interno. Potrebbero far riflettere, infatti, le reiterate assenze dal Consiglio comunale del sindaco Roberto Carlà e di altri componenti della maggioranza, quando si è discusso del canalone. Essi sono risultati assenti - precisano - anche durante l'ultima occasione. Eppure dovevamo approvare un atto deliberativo concordato in commissione alla loro presenza».
«La maggioranza - concludono i consiglieri comunali - dovrà avere il compito di mantenere ogni condizione ottimale per concretizzare l'accordo unitario raggiunto con l'opposizione. Noi, da parte nostra, confermiamo sostegno al nuovo progetto. Esso, che sarà redatto utilizzando al massimo le risorse finanziarie di cui il Comune già dispone, dovrà tener conto delle indicazione fornite in Consiglio comunale nell'interesse della cittadinanza».

di Rosario Faggiano

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