Indice di Indice Generale                             Indice Giornali Indice Giornali


"PROGRAMMA LEADER  II"

Progetto LEADER II, l'ora del bilancio (28/4/01)

A. Greco: «Vogliamo dare identità all'Area» (28/4/01)

Aziende vegliesi finanziate (28/4/01)

Incontro: «...E lo svilupo si fa Leader» (29/6/01)

Presentato il Bilancio Triennale del progetto LEADER II (26/01/02) 

Intervento di A. Greco sul Progetto Leader (03/04/02)

"Leader+", approvato il progetto della Puglia (04/04/02)

Intervento di A. Malerba su Identità e Territorio (04/04/02)


Dalla Gazzetta del Mezzogiorno di Sabato 28 Aprile 2001

Il Gruppo di azione locale «Terra d'Arneo» analizza i risultati di due anni di attività

Leader II, l'ora del bilancio

Oggi Comuni a confronto sullo sviluppo

VEGLIE -   Il Gal «Nord ovest Salento - Terra d'Arneo» presenta il bilancio del primo biennio di attività. Oggi, alle 18, nella caratteristica masseria Casa Porcara, recentemente ristrutturata con fondi comunitari, si terrà un incontro al quale parteciperanno rappresentanti delle Amministrazioni comunali di Arnesano, Campi Salentina, Guagnano, Leverano, Porto Cesareo, Salice, Veglie e Nardò. Quest'ultima ha aderito da poco al consorzio dei Comuni che diede vita al Gal del comprensorio.

 Alla manifestazione sono stati invitate anche le circa cento aziende che hanno beneficiato del programma «Leader II di Terra d'Arneo». L'appuntamento è importante perché saranno illustrati non solo i risultati sin qui raggiunti, ma pure le prospettive che si aprono, in termini di sviluppo economico ed occupazionale, con gli interventi comunitari previsti dal programma «Leader».

«Nella logica dello sviluppo rurale integrato - sostengono gli organizzatori - tutti i soggetti beneficiari e le istituzioni del comprensorio, oltre a testimoniare la propria esperienza e ad esporre le proprie produzioni, potranno conoscere le rispettive attività per iniziare ad impostare nuovi programmi di collaborazione reciproca».

Bisogna iniziare a pensare da subito, infatti, a programmare le proposte che saranno inserite nel prossimo programma «Leader Plus», operativo dal 2003, e la funzione che, intanto, il Gal potrebbe svolgere, dopo la conclusione dell'attuale fase del «Leader II» fissata per il 31 dicembre 2001.

In questi primi due anni di attività il Gal vanta la promozione di molte importanti iniziative nel campo della incentivazione del turismo rurale, della tutela e del miglioramento dell'ambiente, della valorizzazione e commercializzazione dei prodotti agricoli, dell'assistenza tecnica allo sviluppo rurale, della formazione professionale ai giovani in cerca di occupazione, del sostegno alle piccole imprese con rilancio delle attività in via d'estinzione e della creazione di servizi zonali per migliorare l'immagine della produzione locale.

Per tutto ciò l'organismo, che vede anche la partecipazione diretta dei privati nella gestione dei fondi, ha avuto a disposizione sei miliardi e 443milioni. Gli interventi hanno riguardato e riguarderanno, fra l'altro, la ristrutturazione di masserie da destinare a soggiorno turistico, l'istituzione di musei comunali, la creazione di un marchio di qualità per i prodotti tipici della zona, l'adeguamento e il potenziamento delle strutture commerciali e produttive delle singole imprese, l'utilizzo di aziende agricole per divulgare e valorizzare le risorse naturali, la realizzazione di laboratori botanici per la selezione e la riproduzione di essenze locali e altre iniziative finalizzate al recupero di una precisa identità economica storica e culturale.
Gli importi che risultano fin qui spesi ammontano a circa un miliardo 500 milioni; la restante parte, già impegnata per progetti in fase di realizzazione, dovrà essere utilizzata entro la fine dell'anno.

Nell'iniziativa odierna sono previsti interventi di Antonio Greco, presidente del Gal, e di Gino D'Elia, sindaco di Leverano e presidente del Consorzio dei Comuni della «Terra d'Arneo».

di Rosario Faggiano

Sommario LEADER II

Dalla Gazzetta del Mezzogiorno di Sabato 28 Aprile 2001

Parla il presidente Antonio Greco

«Vogliamo dare identità all'area»


VEGLIE  - «Il programma Leader vuol ridare identità a quest'area». E' questa l'espressione che Antonio Greco, presidente del Gal «Nord ovest Salento - Terra d'Arneo», utilizza per dare subito un'idea dell'impegno che è alla base dell'attività dell'istituzione, attualmente sostenuta da otto comuni, quattro associazioni, trenta ditte individuali, dodici società e un consorzio fra imprese.

«Lo sviluppo - dice Greco - diviene progresso soltanto se riesce a mettere insieme i diversi aspetti della vita umana. Bisogna tener presente e rispettare la nostra storia, la nostra cultura e l'ambiente in cui viviamo. I soldi e la ricchezza da soli non bastano. Il progetto Leader è molto legato ad un discorso di rispetto del proprio passato».

A proposito, il presidente del Gal fa un esempio per spiegare meglio il concetto: «Oggi si parla di costruire villaggi turistici per valorizzare i nostri luoghi e per favorire il turismo rurale. Ma noi abbiamo tante bellissime masserie da utilizzare per questo fine, perché, allora, dovremmo consentire ulteriormente la distruzione e il saccheggio del nostro ambiente e del nostro territorio?» «Per combattere e correggere gli aspetti negativi della modernizzazione - aggiunge Greco - dobbiamo riappropriarci della saggezza contadina.
Bisogna aggiungere, peraltro, che i comuni dovranno credere sempre più in questo progetto e abbandonare ogni eventuale stupido campanilismo.
Il consorzio dei comuni - conclude - ha lavorato bene, ma stenta ancora a trovare una propria identità. Se non potrà agire in completa autonomia, in futuro è difficile che si possa avere sviluppo per i nostri paesi.
I comuni, infatti, da soli, non potranno più fruire di determinati e consistenti finanziamenti». 

di r.f.

 

Sommario LEADER II

Dalla Gazzetta del Mezzogiorno di Sabato 28 Aprile 2001

Tutte le aziende vegliesi finanziate con il programma comunitario


Riportiamo di seguito le aziende e il finanziamento ricevuto pari al 60 per cento del costo del progetto dal Gal per il «recupero e il rilancio delle attività arigianali in via di estinzione»:

Guida Anna di Veglie £ 11.652.043 per la lavorazione del vetro;

 Leo Giovanni di Veglie £ 4.281.462 per decorazione e restauro;

 Greco Daniela di Veglie £ 14.774.760 per la lavorazione di pasta fresca;


 

Queste sono le aziende che hanno ricevuto un finanziamento pari al 75 per cento del progetto per la «creazione di aree sistema caratterizzate da propria identità produttiva per migliorare la commercializzazione»:


Guida Anna di Veglie £ 6.525.000 per la lavorazione del vetro;

 Agorà di Veglie £ 26.793.592 per la promozione delle attività artigianali;

Leo Giovanni di Veglie £ 17.124.374 per la decorazione e il restauro;

 Briganti Antonio £ 18.600.000 per la fumisteria;

 

Artigianlegno di Veglie £ 15.955.798 per la lavorazione del legno.


 

Ecco le aziende che hanno ricevuto un finanziamento del 75 per cento per cento sul costo del progetto per l'«individuazione di pacchetti turistici integrati tra aree interne e zone litoranee»:


Nessun progetto vegliese.

 



Queste le aziende che hanno ricevuto un finanziamento pari al 60 per cento del progetto per «Adattamento, rifacimento, miglioramento delle strutture ricettive da destinare a soggiorno turistico»:


D'Ercole Anna di Veglie £ 33.165.600 per recupero masseria per agriturismo;

  Nicolaci Massimiliano Veglie £ 36.000.000 per recupero masseria per agriturismo;

  Marciante Luigi Veglie £ 36.000.000 per adeguamento villino per affittacamere;

 



Le aziende a cui è stato concesso un finanziamento pari al 75 per cento per «Creazione di un marchio di qualità che caratterizzi i panieri di prodotti tipici»:


Nessun progetto vegliese



Queste le aziende che hanno ricevuto il 75 per cento di finanziamento sul progetto per «Individuazione di nuove metodologie sul mercato dei prodotti locali e creazione di strutture commerciali finalizzate alla promozione e diffusione dell'intero paniere di zona»:


Cantina viticultori di Veglie £ 41.715.000 per attività di promozione, segnaletica e stand mobili;

 Cooperativa olearia Veglie £ 31.904.820 per attività di promozione, attrezzature, vetrina e sito web;

  Azienda vinicola Durante Veglie £ 13.861.500 per attività di promozione, attrezzature e sito web;

  Oleificio cooperativo Veglie £ 1,762.500 per stand mobile.



Ecco le aziende che hanno ricevuto il 60 per cento di finanziamento sul progetto per «Adeguamento e potenziamento delle strutture commerciali e produttive delle singole aziende»:


Cantina viticoltori associati Veglie £ 42.000.000 per pressa soffice orizzontale;

 Oleificio cooperativo Veglie £ 42.000.000 per linea imbottigliamento olio;

 Milanese Antonio Veglie £ 42.000.000 per impianto molitura olive e contenitori inox;

 Coop olearia Veglie £ 42.000.000 Adeguamenti, box, olive e contenitori inox;

 Saponaro Cosimo 26.629.440 per linea imbottigliamento olio e contenitori inox;

 



Queste le aziende che hanno ricevuto il 60 per cento di finanziamento sul progetto per «Realizzazione di laboratori botanici per selezionare e produrre essenze locali»:


F.lli Mello Veglie £ 130.641.600 per riproduzione essenze mediterranee;

 Mello Lucio Veglie £ 135.000.000 per riproduzione esenze mediterranee.



Ecco, invece, le aziende che hanno ricevuto il 60 per cento di finanziamento sul progetto «Utilizzo di aziende agricole per divulgare e valorizzare le risorse naturali»:


D'Ercole Anna £ 101.250.000 per Centro divulgazione ambientale;


 

 Le aziende che hanno ricevuto il 60 per cento di finanziamento sul progetto «Creazione di aree attrezzate per la sosta ed il ristoro»:


Nicolaci Massimiliano Veglie £ 56.784.000 per Ristorazione e vetrine per agriturismo;

 D'Ercole Anna Veglie £ 51.000.000 per ristorazione e vetrine per agriturismo;



Oltre ai finanziamenti ai privati sono stati previsti dei fondi per gli enti territoriali.


Al Consorzio intercomunale Nord Ovest Salento «Terra D'Arneo» è stato finanziato per il 75 per cento, pari a 135.000.000, un progetto per l'inventariazione e organizzazione delle risorse.


Questi sono invece i Comuni che hanno avuto un finanziamento del 65 per cento del costo del progetto per l'adattamento, miglioramento delle strutture ricettive da destinare a musei e o centri: Arnesano £.52.000.000; Leverano £.52.000.000; Porto Cesareo £.35.100.000; Veglie £.52.000.000.


Questi, infine, i Comuni appartenenti al Gal che hanno avuto un finanziamento del 75 per cento del progetto per l'individuazione e, o creazione di luoghi di esposizione di beni storico - archeologici e dei prodotti tipici:
Campi Salentina £.81.000.000; Guagnano £.78.750.000; Salice Salentino £.78.750.000 e Porto Cesareo £.41.250.000.


Precisiamo che le somme qui riportate riguardano solo il finanziamento concesso dal Gal «Terra d'Arneo» e che le restanti somme per la realizzazione del progetto approvato sono a carico delle aziende private o degli enti destinatari dei finanziamenti stessi.

Sommario LEADER II

Dalla Gazzetta del Mezzogiorno di Venerdì 29 Giugno 2001

«E lo sviluppo si fa Leader» Un incontro

VEGLIE -  «E lo sviluppo si fa Leader»: è questo il titolo dell'iniziativa che viene presentata oggi, alle 11, a palazzo Adorno, a Lecce. Si tratta di una iniziativa che si articolerà nell'arco di un anno negli otto Comuni del consorzio Intercomunale «Terra dell'Arneo» e che vede coinvolti tutti i beneficiari dei finanziamenti Leader.
La manifestazione consiste nella realizzazione di vetrine espositive dei prodotti tipici del paniere di zona e nella pubblicizzazione delle attività cofinanziate dal progetto Leader II. Scopo dell'iniziativa è quello di offrire una maggiore visibilità ai prodotti di zona facendoli conoscere al territorio di «Terra d'Arneo».

Sommario LEADER II

Dalla Gazzetta del Mezzogiorno di Sabato 26 gennaio 2002

Presentato a palazzo Adorno il bilancio triennale del progetto Leader II realizzato dal Gal terra d'Arneo

Ambiente e turismo, 6 miliardi per lo sviluppo

Finanziati e portati a termine sessantaquattro progetti di privati ed enti pubblici
«Esperienza eccezionale. Ora si deve puntare ancora più in alto»

VEGLIE -  Il primo traguardo del Gal nord-ovest Salento è stato raggiunto: il progetto comunitario «Leader II» 1998-2001 è finalmente in porto, con un bilancio di tutto rispetto per l'economia e le ricchezze ambientali della «Terra d'Arneo». A tirare le somme di tre anni di intenso lavoro è stato ieri il presidente del Gruppo d'azione locale Antonio Greco, nel corso di un incontro al quale hanno partecipato l'assessore provinciale all'Agricoltura e alle politiche comunitarie Cosimo Durante e l'assessore al Turismo di Porto Cesareo Gianfranco Papa, intervenuto in rappresentanza di Luigi Fanizza, presidente del Consorzio dei comuni «Terra d'Arneo». L'impulso allo sviluppo del territorio non è stato di poco conto: 64 progetti completati, 5 corsi di formazione avviati, 5 pubblicazioni in tema di ambiente, artigianato e agricoltura, un cd rom sull'identità dei luoghi, prodotti locali migliorati e tante iniziative per valorizzare le risorse storiche e naturalistiche. Un programma a 360 gradi che ha impegnato tecnici e professionisti animati da forte passione, coinvolgendo i comuni di Campi, Guagnano, Salice Salentino, Veglie, Porto Cesareo, Leverano, Arnesano e successivamente anche Nardò. Il finanziamento comunitario affidato al Gal è stato di 4 miliardi e 610 milioni di lire, mentre la quota di cofinanziamento privato ha sfiorato i due miliardi. Il Gruppo, ha spiegato Antonio Greco, ha lavorato in tre direzioni: ambiente e turismo rurale, artigianato e piccola impresa, valorizzazione e marketing. Nel primo caso gli obiettivi sono stati integrare il reddito delle attività agricole, inserire le aree interne della Terra d'Arneo nel circuito di un turismo qualificato e salvaguardare le risorse storiche e naturalistiche dei comuni del comprensorio. Sono stati così realizzati 32 interventi a beneficio di 22 aziende, con la ristrutturazione e il recupero di antiche masserie, edifici e casine rurali per dare nuova linfa alle attività di agriturismo. Nei comuni, poi, sono stati valorizzati i centri di interesse culturale. In particolare a Porto Cesareo è stata creata una sala multimediale nel museo di biologia marina, mentre a Leverano si è avviato il recupero di una parte della Torre Federiciana da adibire a museo. Nuove sale museali saranno allestite anche ad Arnesano nel palazzo Marchesale (tradizioni contadine), nel frantoio ipogeo di Veglie (museo dell'olio), nell'edificio mercatale di Campi (attività contadine), nella scuola elementare di Guagnano (identità rurale) e nella casina «Ripa» di Salice Salentino, dove verrà allestito un museo del vino. Inoltre, si è dato impulso a tre aziende locali operanti nel settore della promozione di pacchetti turistici e ad un'impresa vivaistica di Salice che ha realizzato un laboratorio botanico per la selezione e diffusione delle essenze mediterranee. Per ciò che riguarda il sostegno all'artigianato, invece, il Gal ha effetuato 17 interventi rivolti a 12 giovani aziende operanti nei settori della grafica, prodotti alimentari, lavorazione di vetro, ferro, legno e pietra leccese. In tema di valorizzazione e marketing, infine, il Gruppo ha sostenuto l'ammodernamento dei processi di trasformazione dei prodotti agricoli, l'istituzione di un marchio di qualità per i prodotti di Terra d'Arneo e l'individuazione di nuove forme d'accesso al mercato. In questa direzione si sono sviluppati 17 interventi realizzati da una serie di aziende del settore e dalle cooperative che hanno aderito al programma attraverso il consorzio Promosalento. «Un'esperienza dai risultati eccezionali», l'ha definita l'assessore Cosimo Durante, sottolineando l'impegno del Gruppo e l'importanza dello strumento della concertazione tra gli enti. «E' l'inizio di una lunga fase di collaborazione - ha aggiunto - e per il futuro ci attendiamo che siano perseguiti obiettivi ancora più alti attraverso il programma "Leader plus"».

Sommario LEADER II

Dalla Gazzetta del Mezzogiorno di Mercoledì 3 Aprile 2002

Intervento di Antonio Greco su Identità e territorio

«Coordinare l'esistente costruire reti associative oltre lo Stato e il mercato»

Anche il progetto comunitario Leader ha costruito l'identità del territorio.
L'esperienza del Leader II ha dato all'area dell'Arneo (Comuni di Veglie, Leverano, Salice, Guagnano, Campi, Porto Cesareo, Arnesano e, in questi ultimi mesi, Nardò), un'area tra le più rurali del Salento, la possibilità di sperimentare nuovi metodi e strumenti di lavoro per il suo sviluppo. A conclusione di tre anni di lavoro possiamo dire che tra queste novità quella più rilevante è stata la creazione di una rete a due livelli: quella locale, costituita da attori istituzionali (i Comuni) e da protagonisti del mondo economico ed associativo presenti nel territorio; e quella esterna che si è avvalsa di una serie di nodi regionali, nazionali ed europei. Lo strumento della rete ha consentito la circolazione di informazioni e lo scambio di metodi e di saperi; ha creato le condizioni per un nuovo approccio alla risoluzione dei problemi dell'area. L'organizzazione in rete ha permesso, inoltre, di contare di più e di essere più visibili in quanto in una rete policentrica si coagulano interessi e conoscenze che divengono un rinnovato capitale su cui qualsiasi area rurale inserita in rete può contare per progredire, anche oltre il Leader, sulla strada tracciata da esso. La rete, però, senza una unità di animazione locale (il Gruppo di azione Locale), Nazionale ed Europea (l'Osservatorio), non avrebbe dato gli ottimi frutti realizzati. Altra qualità positiva della rete Leader è stata quella di essere strumento agile, flessibile, con un ruolo e una funzione leggeri rispetto agli obiettivi del programma.
L'iniziativa del Comune di Trepuzzi per il 12 e 13 aprile prossimi, in collaborazione con la Gazzetta di Lecce e Radio fax, mi sembra lodevole ma sul Documento preliminare di interesse ritengo utile esprimere tre annotazioni.

  1. Coordinare l'esistente.
    Nell'ampia area interessata al progetto (18 Comuni) operano due consorzi di Comuni, due Gal, numerosi consorzi, tantissime cooperative, numerosissime associazioni. E' proprio necessario inventarsi un'altra struttura? Perché, invece, non si tiene conto delle due esperienze significative del Leader II che l'area ha avuto la fortuna di avere al suo interno? E' vero che il Leader II è finito, ma la sfida non è quella di non considerare tre anni di sviluppo riuscito del territorio come una parentesi che si chiude? E chi, se non le istituzioni, devono essere interessate a far continuare l'esperienza anche senza il Leader Plus? Basterebbe coordinare l'esistente.

  2. Una partenza sbagliata.
    Gli strumenti, da soli, non creano mai un'identità locale. Tanto meno quelli istituzionali.
    Una rete istituzionale di 18 comuni, per un miracolo, può anche nascere. Questa, però, non darebbe identità al Nord Salento. Dietro le reti istituzionali quasi sempre c'è un'idea mercantile, un baratto economico senza principi: per interventi di intercettazione e "mangiatoia" di finanziamenti regionali, nazionali ed europei; o per garantire ai cittadini servizi più qualificati. Perciò non mi sembra che il miglior inizio sia quello di partire da una rete istituzionale. Le reti istituzionali sono finanziate dalle autorità pubbliche e rientrano quindi nella sfera dei servizi commerciali: esse hanno un valore d'uso e dipendono esclusivamente dai finanziamenti. Le reti associative di un territorio, invece, sono veicoli di altri valori: l'adesione, la condivisione dei valori comuni, di porzioni di identità collettive.

  3. Oltre lo Stato e oltre il mercato.
    Nella prassi programmatica e non solo nel dibattito teorico sulla costruzione dell'identità dell'area è ora di introdurre un terzo elemento, spesso rimosso, oltre lo Stato e oltre il mercato: le nostre comunità con i loro rapporti personalizzati e solidaristici, quei "legami di solidarietà" che molti esperti dello sviluppo oggi tanto criticano perché, a loro parere, costituiscono resistenze arcaiche, freni insopportabili all'accumulazione produttiva del capitale. Se si tiene conto di questa esigenza, lo sviluppo d'identità di un territorio è nozione complessa e relativa, che dipende fortemente dalle posizioni di partenza nel funzionamento delle istituzioni, dall'ambiente politico e sociale e che deve portare in ogni caso ad un miglioramento generalizzato delle condizioni umane di 17 comunità. Perciò non può mai essere costruita a tavolino né essere affidata a tecnici.

 

Nonostante queste critiche lo sforzo del Comune di Trepuzzi va incoraggiato, soprattutto se l'obiettivo a cui tende diventa più chiaro.
Attualmente, mi sembra che il Nord Salento, l'area che dallo Ionio all'Adriatico è posta a Nord di Lecce, abbia tutti gli elementi per trovare la sua migliore identità mettendo al centro della sua crescita la "ruralità". Olio, vino, pesce, fiori ecc. sono i principali tesori della nostra rus e della nostra storia. La loro coltura rappresenta ambienti storici, forme urbane e forme di socializzazione che caratterizzano la cultura di un popolo. Negli ultimi 50 anni scindere il binomio cultura-coltura ha significato distruggere identità e forme profonde di una realtà sociale a vantaggio di scelte produttivistiche. Oggi, invece, chi cerca di aiutare quest'area, se non può negare una evoluzione delle forme della produzione, deve aiutarla a tenere insieme la sua cultura e le sue colture e deve consentire ad entrambe le due grandezze di evolvere in modo armonico.

Antonio Greco

(presidente del Gal "Terra d'Arneo")

Sommario LEADER II

Dal Quotidiano di Lecce di Giovedì 4 Aprile 2002

Il sì della Commissione europea per lo sviluppo delle aree rurali.

La Regione selezionerà nove gruppi d'azione locale

"Leader+", approvato il progetto della Puglia


Il progetto "Leader +" della Puglia relativo allo sviluppo delle aree rurali per il periodo 2001-2006 è stato approvato dalla Commissione europea. «Tra i sei progetti approvati per 1'Italia c'è anche quello pugliese», ha segnalato Enzo Lavarra, eurodeputato diessino. Il contributo dell'Unione europea ammonta a 25,76 milioni di euro, a fronte di una spesa pubblica complessiva di 34,35 milioni di euro e di un investimento complessivo di 45,8 milioni di euro.

«Il programma Leader + della Regione Puglia, che copre tutti i territori rurali della Regione, si propone di promuovere nuove strategie di sviluppo e di sviluppare il carattere innovativo e pilota dell'iniziativa comunitaria, con riferimento alla funzione ed al ruolo delle aree rurali», dice Lavarra. «L'obiettivo globale del programma riguarda la promozione di processi di sviluppo socio-economico, culturale e ambientale delle zone rurali attraverso modelli di sviluppo locale, integrati e sostenibili, e la valorizzazione di esperienze specifiche con territori esterni». Il programma è volto in particolare, alla concezione e realizzazione di strategie e processi, aventi un carattere pilota, di sviluppo locale del patrimonio naturale e culturale e alla promozione della cooperazione fra territori a livello infraterritoriale e transnazionale. Le principali azioni riguardano il sostegno al sistema delle imprese locali per aumentare l'occupazione, il miglioramento della capacità di gestione e di programmazione delle imprese; la protezione delle risorse naturali e culturali e l'organizzazione dell'utilizzo di queste risorse in un'ottica di sviluppo integrato e sostenibile ed il miglioramento della qualità della vita e dei servizi nelle zone rurali. La Regione Puglia selezionerà, per l'attuazione del programma, 9 Gruppi d'azione locale. Per garantire un approccio ascendente, ogni Gruppo d'azione locale definirà le proprie misure ed i rispettivi obiettivi specifici a partire dalle caratteristiche della Regione ed all'interno delle priorità e delle strategie generali fissate nel programma. Tali misure saranno definite in un piano di sviluppo stabilito dallo stesso gruppo d'azione locale. La selezione dei gruppi di azione locale si baserà su un'analisi della struttura e dell'organizzazione del gruppo, e sulla qualità delle strategie proposte nel suo piano di sviluppo.

Sommario LEADER II

Dalla Gazzetta del Mezzogiorno di Giovedì 4 Aprile 2002

Intervento di Antonio Malerba su Identità e territorio

«Un modello di sviluppo per il Nord Salento partendo dall'Europa»

La creazione di un modello di sviluppo per l'area del Nord Salento deve partire da un processo di analisi delle norme europee, ossia le peculiarità che caratterizzano l'agire stessa della Ue nei confronti di tutti i soggetti che la costituiscono localmente. Queste norme vengono percepite dai cittadini come un prodotto della burocrazia di Bruxelles invece che dalla azione comune dei governi democratici e del Parlamento Europeo. Pertanto occorre una rivoluzione Copernicana che apra un pubblico dibattito inserendosi in modo ascendente nel processo decisionale europeo in modo da formulare attraverso un confronto tra aree omogenee siano consorzi di comuni e provincie, subregioni o regioni o altro ancora, soggetti istituzionali e non, di concerto con la politica nazionale, per formare una rete di collegamenti che possa essere momento di autopropulsione e rispetto della istanze dei singoli cittadini.
I famosi tre pilastri, insomma occorre realizzarli partendo dal basso , coinvolgendo tutti gli attori sociali ed economici comprese le autorità nazionali regionali locali e le parti sociali assumendosi appieno le proprie responsabilità nell'ambito del rispettivo campo di attività.
Si vuole quindi creare una regione di regione per il Salento? La sub regione come concetto è il frutto della politica di sviluppo regionale comunitaria che pragmaticamente individua le aree omogenee con criteri socio economici oltre che con quelli amministrativi. Ma questi criteri, questi modelli regolativi locali, come qualcuno li definisce possono operare in un piano complesso e complessivo di riordino costituzionale che parta anche da un federalismo a costituzione invariata, ma sicuramente non si risolva solo in questo processo. Non sono pochi coloro che già parlano di regione di regioni per descrivere il Salento.
Il Nord Salento è area omogenea che corre un serio rischio, quella di venire completamente cancellata culturalmente ed economicamente .
Per impedire ciò occorre rimarcare l'identità culturale e geografica attraverso tutto una serie di accordi di natura giuridica pubblica e privata che tengano ad esaltare un idem sentire sociale.
Quello più grave è quello di chi volesse, ponendosi fuori di un'ottica europea, coltivare il proprio "orticello", utilizzando il forte strumento degli aiuti comunitari solo per faraonici progetti scopiazzati, magari, da qualche regione montana pur di attivare qualche opera pubblica.
Costoro privi di qualunque progettualità ricalcano il modo becero un vecchi modo di fare politica, in cui il miracolo era riuscire a fare "qualcosa", qualunque cosa sperperando risorse comunitarie e locali facendo pagare per decenni le loro scelte scellerate prive di ogni collegamento con realtà, e con le realtà circostanti. Il sud ha diversi problemi, sicuramente tra i più gravi la mancanza di infrastrutture e di opere necessarie per consentire di rendere simili il Nord Europa ai vari sud. Costruire opere solo per un comune o per una limitata realtà non solo è sperpero che va perseguito nelle opportune sedi, ma anche quando il progetto "fattibile" come si dice in gergo tecnico occorre valutare se sia politicamente e socialmente sostenibile e per fare questo si necessita di un confronto con altri progetti simili che vengono realizzate nelle macroaree. Per questo è quanto mai necessario creare un " cenacolo", in cui tutti indipendentemente da ogni riferimento partitico possono essere accolti e contribuire con le proprie idee e progetti a modificare in senso collettivo, magari sganciati da un'ottica prettamente burocratico istituzionale, l'intero assetto sociale ed economico. L'apertura non deve essere solo orizzontale, tra comuni o altri enti territoriali, ma anche verticale, deve coinvolgere le associazioni tutte, espressioni del territorio, le banche che voglio privilegiare uno sviluppo locale, le università ove presenti, le imprese, fino al singolo cittadino. Solo in quest'ottica infatti, ci si può sviluppare senza attendere che dall'alto, chissà poi chi, agisca per noi. Questo, ma anche molti altri problemi saranno dibattuti nell'aula consigliare di Trepuzzi il 12, 13 aprile con un coordinamento da parte della Gazzetta del Mezzogiorno di Lecce insieme a radio fax. Il progetto è importante non solo per il coinvolgimento di 18 comuni, almeno in fase iniziale, ma perché si comincia a prodursi quella cultura europea che sarà alla base dello sviluppo socio economico del Salento. Parlare di partenza sbagliata è un grosso errore di natura politica, vuol dire non saper cogliere la novità che è propria ed insita delle reti associative. Qui non bisogna inventarsi un'identità come qualcuno sostiene ma occorre riscoprirla, ribadirla sostenerla questo è il compito di tutti le istituzioni, delle semplici associazioni e dei cittadini tutti. L'obbiettivo non è andare oltre lo Stato e oltre il mercato, ma oltre gli schematismi culturali e personali per la formazione di un cittadino europeo conscio delle sue origini e tradizioni, proiettato verso un futuro e ben cosciente della sua identità.

Antonio Malerba

(presidente Centro Studi Europeo

«Antonio de Viti De Marco»

di Veglie;

cse.a.devitidemarco@libero.it

Sommario LEADER II

  Indice Giornali Indice Giornali

Indice di Indice Generale