Indice di Indice Generale

 Indice Giornali Indice Giornali


Gli episodi seguenti sono avvenuti nella città di Lecce, ma è bene esserne a conoscenza perché  potrebbero tranquillamente verificarsi nella nostra cittadina.

Numerosi artisti e artigiani beffati da un rassicurante «collega»

  Attenti al truffatore: Picone colpisce ancora


Dalla Gazzetta del Mezzogiorno di Domenica 4 Marzo 2001

Gli investigatori leccesi alle prese con un imbroglione munito di assegni di un conto corrente chiuso 5 anni fa. Quasi 200 «bidoni». Truffe «d'autore» a colpi di postagiro


Numerosi artisti e artigiani beffati da un rassicurante «collega»

Pacco, contropacco e contropaccotto. Il re della truffa è sbarcato a Lecce. E' arrivato da Sava (almeno quella è la sua ultima residenza ufficiale) per colpire soprattutto nell'ambiente degli artisti. Pittori, scultori, maestri vetrai ed artigiani della cartapesta.

 Fa il carico di pezzi pregiati e poi rifila il «bidone» pagando con un postagiro vero, ma scoperto. Paga solitamente il venerdì o il sabato per avere il tempo di scomparire. Riesce a farla franca nonostante la sua identità non sia un mistero.

In una settimana, tra Lecce e Arnesano, ha colpito tre volte:

 «Ma siamo in buona compagnia - spiega un'artigiana truffata - Ci sono, infatti, ben 185 denunce di truffe commesse dalla stessa persona». Ed ora, considerato che l'unione fa la forza, i truffati stanno valutando l'opportunità di presentare un'unica denuncia.

In verità, cadere nella trappola preparata dallo scaltro truffatore non appare poi così difficile. Tanto è stato abile nel tessere il raggiro che è riuscito ad inanellare un bidone dietro l'altro. Tutte truffe in fotocopia compiute seguendo lo stesso canovaccio.

«Con me - spiega un'artigiana della cartapesta leccese - ha preso il primo contatto per telefono. Mi ha chiesto di poter osservare da vicino alcuni lavori dopo averli ammirati ad una mostra. E così è stato. Si è presentato nel mio laboratorio ed ha scelto sette pezzi, i più belli». L'approccio è dei più rassicuranti. Con la sua aria da brava persona, da commerciante impegnato, ci mette poco a conquistare la fiducia dell'artista. Il meglio di sè lo dà quando arriva il conto. «Ha insistito perché pagasse con un postagiro - spiega la cartapestaia - diceva che erano più sicuri di un assegno. Poi per rassicurarmi ha tirato fuori copia della carta d'identità e del certificato d'iscrizione alla Camera di commercio». Affare fatto: e scatta un postagiro di un milione e mezzo. Come fare a non fidarsi? Così la cartapestaia c'è caduta. «Sono andata a riscuotere il postagiro lunedì - spiega - Ma quando l'impiegato delle Poste ha visto l'intestatario è sbiancato: «Anche lei, come mia moglie, è vittima di una truffa». Il postagiro, infatti, era stato emesso da un libretto non restituito di un conto corrente postale chiuso cinque anni prima.

Stessa sorte è toccata ad un pittore leccese.
Per lui la disavventura comincia un sabato sera. Nel suo studio si presenta un uomo sulla quarantina, interessato alle opere esposte. «Bei pezzi davvero - dice convinto - sarei interessato all'acquisto». E punta l'attenzione su una serie di acquerelli in una bella cornice elegante, che l'artista vuole vendere in blocco. «Non ci sono problemi - dice l'acquirente che non fa mistero della sua identità - sono un grossista di articoli da regalo». Pattuisce la cifra (quasi tre milioni) «Non si preoccupi, posso darle ogni tipo di garanzia». Così, ecco bell'e pronta la fotocopia della carta d'identità. Non basta? Ecco numero di cellulare e certificato di attribuzione di partita Iva. Bene. Per il pagamento, un postagiro. L'artista si gode contento il frutto del suo lavoro: la soddisfazione di opere apprezzate. Mentre il truffatore già si sfrega le mani.

Finora le denunce non hanno sortito alcun effetto. Sono state presentate alla Guardia di finanza, ai carabinieri e alla polizia. Più volte sono state eseguite delle perquisizioni anche in un suo domicilio ad Oria, ma non è stato mai trovato nulla.

«Con le truffe, quello lì si sta creando una fortuna alle spalle di chi lavora - aggiunge la cartapestaia - è una vera ingiustizia. Qualcuno dovrebbe intervenire».

Gianfranco Lattante

Dalla Gazzetta del Mezzogiorno di Venerdì 9 Marzo 2001

A Lecce un nuovo week end di imbrogli con gli assegni di postagiro di un conto chiuso 5 anni fa


Attenti al truffatore: Picone colpisce ancora

Le truffe d'autore continuano. E l'imbroglione dal postagiro «facile» abbandona pittori ed artigiani e passa ai commercianti.

 Fra giovedì e venerdì a Lecce è riuscito a truffarne almeno altri due. Si tratta del titolare di un negozio specializzato in sistemi antincendio e un venditore di condizionatori. Al primo ha portato via merce per due milioni, al secondo per un milione e ottocento mila.

«Si è presentato nel mio negozio venerdì pomeriggio; peccato che la Gazzetta abbia lanciato l'allarme domenica altrimenti non ci sarei cascato - spiega il titolare del negozio di estintori - Anche se non si può dire che avesse certo l'aspetto di una persona ben curata. Tutt'altro: mi è parso un po' trasandato anche se tranquillo. Ma il suo modo di fare non mi ha insospettito». Così pian piano l'imbroglione è riuscito a tessere le fila di una nuova truffa. E spacciandosi per un ambulante («Ecco la mia partita Iva» ha detto esibendo il documento) ha acquistato 24 estintori. «Mi ha fornito tutte le garanzie immaginabili - spiega il truffato - Mi ha presentato la patente e persino il numero di targa. Ha detto di chiamarsi Osvaldo Picone e così c'era scritto anche sulla patente». Per il pagamento ha firmato un postagiro. Lo ha staccato dal solito carnet appartenente ad un conto corrente chiuso cinque anni fa ed ora intestato ad un'altra persona. «Questo l'ho scoperto quando sono andato alle Poste per incassare l'effetto - spiega il commerciante - Ma era ormai troppo tardi. Ed ogni tentativo di rintracciare il fantomatico Picone attraverso i recapiti che mi aveva lasciato è stato inutile». Dal negozio di estintori il truffatore si è allontanato a bordo di una Regata di colore marrone.

«Dai carabinieri - continua - ho appreso che qualche ora prima aveva fatto un'altra vittima visitando il negozio di condizionatori. Ma la lista è lunghissima: mi aggiungo all'elenco dei 180. A quanto pare si sposta in tutto il Salento: ha colpito a Lecce e in provincia, ma anche nel Brindisino».

Le perquisizioni nella sua abitazione di Oria non hanno portato ad alcun risultato. «Lui stesso mi ha racconto di aver un'abitazione in Campania - continua - Tutta la merce portata via con il trucco potrebbe essere lì». 

Gianfranco Lattante

  Indice Giornali Indice Giornali

Indice di Indice Generale