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da "Marcello Spedicato" - Giovedì 17 Aprile 2003


Costruirò un Aquilone

Fino a qualche ora fa ero certo: Il 27 aprile ci sarò anch'io alla festa della madonna dei Greci (o ti li Rieci?) e parteciperò alla gara degli aquiloni.

Ora non ho più la certezza di partecipare poiché mi sono impelagato in una serie di domande a cui non so dare una risposta.

E' un serio problema esistenziale di un quarantenne nostalgico!

Al primo uovo di Pasqua che il mio bambino ha aperto quest'anno, gli ho detto con sicurezza: "con questa carta papà farà un aquilone e insieme lo faremo volare fino alle nuvole".

Vedendomi armeggiare (in difficoltà) mia moglie, pragmatica come solo le donne sanno essere, mi ha consigliato di comprarne uno già costruito di quelli belli colorati e in plastica in vendita all'ipermercato. Indispettito ho ribattuto che avrei costruito un aquilone nella maniera tradizionale facendo vedere al bambino come NOI costruivamo l'aquilone che non si chiamava così, ma... e qui comincia la crisi e le domande:

  • Si chiama pumeta o cumeta ?

  • La struttura rigida deve essere costruita con la canna verde o secca, e la canna con che cosa si spacca e rifinisce con il taglierino , con la cintha o con lu curtieddhu?

  • L'arco e la freccia della struttura rigida con che cosa si fissa all'aquilone?

  • E' meglio il nastro adesivo, la coddha ti falegname utata cu lu
    zippu
    o la ponnula (o si chiamava punnula) e come si preparava?

  • Le code dell'aquilone si ncoddhane direttamente al corpo dello stesso o si fissano alla freccia con un bilanciere legato con lo spago?

  • E poi, le code si devono tajare a rundieddhi o a stozze ncuddhate?

  • Li jenti devono essere paru e sparu, paru e paru o sparu e paru a prescindere. O si sceglie a seconda del vento che c'è quando si lancia l'aquilone?

  • Se il giorno del lancio, l'aquilone dovesse fare ortice per il vento forte e dovessimo decidere di legare lu pisu è meglio utilizzare la sciujarina, la ramigna o la bià resta?

  • E se mentre vola ci accorgiamo che mpica, per esempio, a manu ritta conviene mettere lu ricchinu a manu mancina?

  • E se il vento dovesse essere così forte da continuare a provocare l'ortice nonostante lu pisu conviene mandare lu telegramma?

Ora, capirete che dopo tutte queste domande e incertezze sono indeciso se provare a fare il lavoro appena iniziato oppure abbandonare tutto e comprare un coloratissimo aquilone di plastica made in Corea.

Ho deciso: costruirò l'aquilone e parlerò al bambino in dialetto vegliese: servirà a ricordarmi e ad insegnargli la lingua dei nostri genitori in modo che anche lui possa alternare l'uso della lingua italiana (della televisione) con il dialetto e con l'inglese.. E poi hai visto mai che Bossi.

Auguri per una felice Pasqua senza guerra e senza ipocrisie.

 

Marcello Spedicato

 

 

 

 

 

 

 


 

 

 

 

 

 

da "Dania" - Venerdì 18 Aprile 2003


Sarà il più bello, il Vostro aquilone!

Costruiscilo, Marcello, il tuo aquilone!

Utilizza materiale riciclato o nuovo di zecca; usa termini dialettali, italiani, stranieri o coniati al momento!

Ricomincia daccapo, se qualche elemento non vorrà rimanere incollato!

Tutto questo è di secondaria importanza.

Sarà l’attimo magico della collaborazione con papà; l’orgoglio filiale; la consapevolezza di poter sempre contare sulla sua fiducia e sul suo amore, quello che resterà dentro, anche se il vento, dopo averlo fatto volteggiare, si porterà via il vostro aquilone!

Aver costruito insieme: questo servirà per la vita.

Dania

 

 

 

 

 

 

 


 

 

 

 

 

 

da "Alfredo" - Roma - Martedì 22 Aprile 2003


Costruiscilo l'aquilone...

Caro Marcello costruisci l'aquilone come ti pare, quelli prefatti sono molto belli ma non hanno lo stesso "gusto" di quello che faresti tu.

Noi, per dire, la colla la facevamo con la farina, e l'archetto era fatto di canna verde, spaccata con un vecchio coltello, lo scotch ancora non era nato, e solo i più fortunati avevano la gloriosa "coccoina"  e magari un gomitolo di corda fina (di quella per infilare il tabacco...).

Parla al tuo bambini in dialetto, magari quello che usano i "vecchi" come se fosse un'altra lingua...

A me succede una cosa strana: pur non essendo nato a Veglie, quando in autostrada supero Napoli comincio a parlare in vegliese, stupendo ogni volta moglie e figlia...

Mi piacerebbe esserci "il giorno degli aquiloni" ma sicuramente non potrò.

Fate molte foto così potrò vederle anche io tramite il sito.

Un abbraccio a tutti.

Alfredo - (Roma)