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da "Fernando" - Martedì 24 Giugno 2003


Il Convento dei Francescani

     Veglie, 21 giugno 2003: il Convento dei Francescani riapre le porte ai Vegliesi e a tutti coloro che vogliono visitarlo.

     Si comincia la mattina con l’inaugurazione vera e propria: una cerimonia a cui partecipano il sindaco Roberto Carlà, l’Assessore regionale Rocco Palese, il commissario IACP Vincenzo Gigli, i tecnici che hanno curato il restauro.
Si continua la sera con un dibattito-intervista con il Sottosegretario di Stato all’Interno Alfredo Mantovano tenuto nella splendida sala refettorio adibita a sala convegni decorata con affreschi di notevole bellezza.
Successivamente, nel chiostro del convento allestito per l’occasione, si svolge la manifestazione "Premio Cittadino Benemerito”. Questa parte della serata è accompagnata magistralmente dalla musica della “Royal Simphonic Band”, un altro gioiello musicale vegliese insieme a tanti altri già presenti nel nostro paese.
Si continuerà ancora il 28 giugno con la terza edizione del Concorso Letterario “Città di Veglie” con un testimonial d’eccezione: Michele Mirabella.

     Tutti questi sono avvenimenti che ad alcuni possono interessare, ad altri meno e ad altri ancora apparire addirittura superflui e inutili. Ma la cosa importante di tutti questi avvenimenti è che i protagonisti principali devono essere il “Convento dei Francescani”, la “Cripta della Favana” e, in attesa del suo recupero, anche la "Chiesa" annessa al convento. L’”EVENTO” della serata deve essere il recupero di questi gioielli.

     Purtroppo è un evento di cui non tutti si sono ancora resi conto. Tra questi ci sono tanti che non erano a conoscenza o che a stenti ricordano l’esistenza a Veglie di un tale cimelio storico e architettonico che è stato testimone di secoli di storia religiosa e sociale vegliese.

     E’ un evento di cui tutti dovremmo gioire ed essere orgogliosi. Un evento che fa invidia a molti Comuni a noi vicini che non hanno la fortuna di avere un simile gioiello nel proprio territorio.

     Ma anche di questo "Evento" siamo riusciti a fare “occasione” di polemiche che non fanno altro che offendere la bellezza di questi tesori. Si è arrivati, come sempre accade per tutti i progetti che fanno capo alle amministrazioni comunali, a cercare di individuare di chi sono i meriti e di chi sono le colpe. Proprio oggi su "La Gazzetta del Mezzogiorno" c'era un articolo su questo argomento.

     Può essere importante sapere questo per chi va a visitare il “Convento dei Francescani”? Non è forse importante, invece, sapere che finalmente a Veglie c’è uno spazio in cui poter fare dei convegni in un ambiente adatto alle circostanze? O sapere che esiste un luogo dove fare dei concerti o delle rappresentazioni all’aperto in uno scenario suggestivo? O non doversi più inventare dei posti dove fare esposizioni d’arte o di quant’altro?
Tempo fa si è parlato di “Spazi per la cultura a Veglie”. Forse il Convento è un primo passo verso la soluzione di questo annoso problema vegliese. Sperando comunque che non si avveri quanto scritto questi giorni in un
manifesto apparso nel paese.

     Ritornando ai meriti e alle colpe dovremmo convincerci, noi come anche gli amministratori passati - presenti - futuri, che problematiche come quella del restauro del Convento, della Cripta e della Chiesa, hanno tempi di risoluzione talmente lunghi che per forza di cose abbracciano diverse amministrazioni di diverso colore. Pertanto i meriti vanno a chi comincia il progetto e a chi lo porta a termine e allo stesso modo sono da dividere le colpe. Ed è giusto che sia così.

     Per la cronaca bisogna dire che nel suo intervento di presentazione della manifestazione, il sindaco Roberto Carlà ha dato atto che l’iniziativa e il progetto del recupero del “Convento dei Francescani” è frutto della passata amministrazione guidata da Antonio Greco e che l’attuale amministrazione ha avuto il compito di portare a termine, con in dovuti tempi tecnici, un progetto già esistente.

     Tralasciando quindi i meriti e le colpe dei politici e di tutte le amministrazioni, è doveroso ricordare l’impegno, in tempi non sospetti, che alcune persone hanno avuto nei riguardi del Convento dei Francescani e della Cripta. In particolare si deve ricordare la figura di Antonio Catamo. In tempi in cui si pensava di radere al suolo il convento e la chiesa, A. Catamo si oppose con i suoi scritti e le sue denunce affinché questo non avvenisse.

     E bisogna ricordare anche l’impegno del "Circolo Amici della Fotografia”. I soci di questo circolo, con le loro ricerche storiche, il loro interessamento nel diffondere tra gli studiosi del settore la conoscenza della Cripta, e la documentazione fotografica unica finora raccolta, hanno contribuito alla conservazione della Cripta della Favana. Non bisogna dimenticare che molti affreschi ormai irrecuperabili presenti nella Cripta, nel Convento e nella Chiesa, compreso un affresco trafugato molti anni fa, sono scrupolosamente documentati con fotografie negli archivi del "Circolo Amici della fotografia".

     Mi permetto di concludere dicendo che tesori di questo genere non hanno bisogno di essere circondati da polemiche, ma hanno solo bisogno di essere valorizzati nel miglior modo possibile per renderli fruibili dalla popolazione attraverso una costruttiva  collaborazione tra tutte le forze politiche. Sarebbe bello dare la possibilità di utilizzare questi spazi per le numerose iniziative che certamente da ora andranno a moltiplicarsi vista la disponibilità di questa splendida cornice.

Fernando