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da "Giovannia D'Elia"  -  26 giugno 2005  

Lettera aperta all'amministrazione comunale di Porto Cesareo

Siamo ormai giunti all'estate e con essa siamo giunti alla stagione del turismo, delle vacanze, del mare, del relax e del divertimento.

Ma è da qualche anno che mi pongo la stessa domanda: Porto Cesareo è pronta ad affrontare la sfida che ogni anno si svolge sul versante dei servizi turistici? È pronta a definirsi una meta di vacanze al pari di tante altre località balneari?

Ciò che mi chiedo soprattutto è fino a che punto le istituzioni possono influire sulla creazione di una meta turistica che possa definirsi concorrente alle altre zone balneari d'Italia.

Sono ormai anni che Porto Cesareo si “accontenta” di essere definita meta turistica per famiglie, una cittadina tranquilla dove i turisti ed i c.d. pendolari del mare trascorrono le giornate sulle nostre bellissime coste e le serate a dividersi tra le pizzerie e la classica passeggiata sul lungomare e nel centro cittadino. Porto Cesareo è questo. Una delle poche e migliori attrattive dell'estate è rappresentata dalla festa di S. Cesarea che, però, è caratterizzata dalla tradizione, ossia dalla tendenza a non rischiare, a non sperimentare nuovi stimoli per la gente del luogo e per tutti coloro che hanno scelto le nostre zone per trascorrere le vacanze.

Vogliamo che i giovani abbandonino la propria terra per cercare occasioni di lavoro e di sviluppo delle proprie capacità imprenditoriali e non fuori dal Salento?

Vogliamo adottare una politica di conservazione del luogo o invece vogliamo sviluppare un programma di rivalutazione e valorizzazione del nostro territorio?

Ho avuto modo di parlare con tanta gente qui in Toscana, dove vivo per motivi di studio, e tutti conoscono ed apprezzano il nostro territorio, in particolare le città di Gallipoli, Otranto, S.Maria di Leuca, e altre zone che, in un modo o nell'altro, hanno avuto modo di farsi conoscere al di fuori del Salento.

Non voglio vedere Porto Cesareo classificarsi nella serie B delle località balneari d'Italia, dato che ha tutte le potenzialità e tutti gli strumenti per poter progredire e per poter offrire alla popolazione dei servizi all'altezza di tutte le altre blasonate località balneari italiane.

Occorrono competitività, progettualità e sviluppo per portare avanti un programma di rivalutazione del luogo, e le istituzioni, il comune in primis, hanno il dovere di collaborare con l'imprenditoria locale, con le associazioni attive nel territorio salentino e con tutte le persone che credono in un progetto di sviluppo pieno della città di Porto Cesareo, sia a livello culturale, sia a livello di servizi offerti all'utenza.

Credo non ci sia bisogno di grandi finanziamenti per attuare un programma di intrattenimento della popolazione durante l'estate, dato che abbiamo a disposizione delle strutture necessarie allo scopo.

Occorre trovare ogni giorno nuove idee, nuovi stimoli affinchè la gente possa intrattenersi piacevolmente in città, senza doversi spostare e trovare nelle altre città marinare ciò che non trova a Porto Cesareo; occorre garantire al turismo potenziale una serie di fattori che possono incidere sulla decisione del luogo dove trascorrere le proprie vacanze: mare pulito, cordialità, convenienza, divertimento e riposo, possibilità di scelta, servizi differenziati per le varie tipologie di utenza: bambini, anziani, giovani, famiglie. Occorre dare progettualità ad uno scopo comune: quello di vedere il Salento crescere e svilupparsi, di vedere i nostri giovani impegnarsi nella crescita culturale e sociale della zona, far ritornare le menti fuggite via e far trovare loro terreno fertile per nuove idee e nuovi progetti. Far crescere il Salento.

Per fare ciò non occorre per forza trovare investimenti o finanziamenti dall'alto. Basta semplicemente partire dal piccolo, da un progetto di rivalutazione culturale e sociale anche di una parte del territorio.

Partiamo da Porto Cesareo, costruiamo insieme una città in cui confluiscano insieme divertimento, cultura e relax, i quali, uniti al buon mare, al buon cibo e alla cortesia e cordialità della gente del luogo, contribuiranno a fare di Porto Cesareo una meta turistica conosciuta ed apprezzata in tutt'Italia.

Giovanni D'ELIA