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"Comunicato Stampa dei Consiglieri di minoranza"  - 12 dicembre 2005  

Il Sindaco Fai ricorre al Consiglio di Stato per l'ordinanza del Tar Lecce sulla presenza di una donna

 

“Oggi abbiamo condiviso una richiesta che, indipendentemente dall’ordinanza del TAR, ci sembrava giusta”. Questa dichiarazione è stata resa alla stampa da Fernando Fai, sindaco di Veglie, il giorno in cui, per dare esecuzione alla decisione del Tar di Lecce che gli imponeva di inserire una donna nella Giunta comunale, ha nominato Maria Calcagnile assessore al posto di Cosimo Spagnolo.

Dopo un mese Fai, smentendo se stesso, si è fatto autorizzare dalla Giunta (Delibera di Giunta n. 121 del 28-11-05) a proporre appello dinnanzi al Consiglio di Stato avverso l’ordinanza n. 1306/05 del TAR di Lecce.

Come spiegare questa reazione ipocrita e cinica?

Se Sindaco e Giunta vogliono impugnare l’ordinanza del Tar è perché ne ipotizzano l’annullamento da parte del Consiglio di Stato, con questi possibili risultati:

  • la possibile cacciata della Calcagnile e il ripristino di una Giunta di soli uomini, nominata il 20 aprile e rinominata il 20 luglio, per lavare l’onta della sconfitta politica;

  • “a salvaguardia dei futuri scenari che dette pronunce potrebbero ispirare” (così si legge nella delibera di Giunta del 28-11-2005) scoraggiare i consiglieri di minoranza (ma anche i cittadini, uomini e donne) a svolgere un ruolo di controllo nella vita dell’Ente Locale. Il Sindaco Fai vuol sostenere che i consiglieri di minoranza non sono legittimati ad agire a tutela di interessi comuni anche quando Sindaco e Giunta violano Costituzione, Leggi, Statuto e Regolamenti comunali. E gli interessi pubblici che sarebbero così, in concreto, privi di protezione anche in sede processuale;

  • far pagare ai consiglieri di minoranza le spese e le competenze legali maturate. Se va bene il ricorso al Consiglio di Stato – hanno pensato gli attuali amministratori - pagano i consiglieri di minoranza, ancora di tasca propria. Se va male paga il Comune. Tanto il Sindaco e la Giunta pagano con i soldi di tutti e non con soldi di tasca propria!

Non sappiamo però se Giunta e Sindaco hanno valutato anche l’ipotesi che il Consiglio di Stato possa confermare l’ordinanza del Tar di Lecce, con questi possibili risultati:

  • la riapertura di una polemica nazionale sulla cinica insensibilità del Sindaco Fai al problema delle pari opportunità, già condannata da qualificati esponenti del suo stesso partito prima ancora delle pronunce del Tar;

  • la inevitabile presentazione di una mozione di sfiducia da parte dei ricorrenti di minoranza “per gravi e persistenti violazioni di legge”;

  • il doveroso ricorso alla Corte dei Conti per tanto spreco di denaro pubblico.

Ancora una volta i consiglieri di minoranza di centrodestra e di centro-sinistra, per aver difeso la legge e lo statuto comunale, sono costretti a non mollare su una battaglia che ha avuto risonanza nazionale, che è stata sostenuta da tantissime donne vegliesi e che, il ricorso di Fai lo conferma, è stata già vinta politicamente. Si appellano alle forze politiche provinciali, regionali e nazionali per un sostegno, in questa fase storica locale e nazionale, nell’affrontare il problema delle pari opportunità nella doppia e inscindibile prospettiva giuridica e politica.
 

Veglie 7.12.05

I consiglieri comunali di minoranza
“Prima di tutto i cittadini”
“Città unita”
Armonico, Carlà, Paladini, Vetrano, Aprile, Greco e Stefanizzi

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Lettere

 

"Appello dei Consiglieri di minoranza"  - 12 dicembre 2005  

Richiesta alle forze politiche provinciali, regionali e nazionali per un sostegno a resistere in appello e per un intervento presso il Sindaco Fai

Al Ministro delle Pari Opportunità
Alla Delegata Regionale Commissione Pari Opportunità
Alla Consigliera Provinciale Pari Opportunità
Ai Senatori e Deputati - Lecce
Al Presidente Regionale - Bari
Al Presidente della Provincia di Lecce
Ai Consiglieri Regionali - Lecce
Ai Consiglieri Provinciali

 La Giunta Comunale di Veglie con delibera n. 121 del 28.11.05, pur dando atto della “cronica esiguità delle risorse di bilancio”, ha “autorizzato il Sindaco a proporre appello dinanzi al Consiglio di Stato avverso alla ordinanza n. 1306 del TAR di Lecce del 26.10.2005, con la quale il TAR ha prescritto al Sindaco di procedere alla formazione di una nuova Giunta nel rispetto della normativa in materia di pari opportunità” e ha incaricato un legale esterno per una presunta difesa degli “interessi del Comune di Veglie”.

E’ noto che il Sindaco Fai già il 28 ottobre ha eseguito la suddetta ordinanza, ha dichiarato alla stampa locale che con la Giunta aveva condiviso una richiesta (quella di inserire una donna in Giunta), che sembrava giusta, e ha nominato una donna assessore esterno.

Perché, allora, questo strano e temerario ricorso al Consiglio di Stato?

La risposta ufficiale di Sindaco e Giunta è: per difendere gli interessi del Comune. In un allegato della delibera di Giunta si legge: “è quanto mai opportuno ottenere una pronuncia del Giudice d’appello, non solo ai fini di una maggiore chiarezza in materia di rapporti fra Organi istituzionali e corretto esercizio delle funzioni dei singoli consiglieri, ma anche a salvaguardia dei futuri scenari che dette pronunce potrebbero ispirare”.

Dimenticano che gli interessi del Comune si difendono con il rispetto delle previsioni costituzionali, legislative e statutarie in materia di pari opportunità e che i Giudici del TAR sono stati costretti a sollecitare il potere di controllo amministrativo del Prefetto e quello di vigilanza politico/amministrativo del Ministero per le pari opportunità sull’operato del Sindaco Fai, atteso il rango e la significatività dei principi violati.

Consci dell’importanza della Ordinanza del TAR di Lecce per il problema delle pari opportunità, i sottoscritti consiglieri si appellano alle forze politiche provinciali, regionali e nazionali per un sostegno, ad adiuvandum, a resistere in appello e per un intervento presso il Sindaco Fai, nelle forme e nei modi ritenuti più opportuni, perché si renda conto che, in questa fase storica e nazionale, il dispositivo del TAR di Lecce non interessa solo il piccolo orticello vegliese e che è ipocrita separare la soluzione politica da quella giuridica del problema delle pari opportunità.

Veglie 7.12.05

I consiglieri comunali di minoranza di centro-destra e di centro-sinistra
“Prima di tutto i cittadini” - “Città unita”
Armonico, Carlà, Paladini, Vetrano, Aprile, Greco e Stefanizzi.

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