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segnalata da Anna su "Commenti e Opinioni" - 15 maggio 2008

Sei esponenti della fede Baha'i arrestati in Iran, secondo una strategia che ricalca lo sterminio perpetrato negli anni '80

 

15 MAGGIO - Sei esponenti della Fede Bahá’í sono stati arrestati ieri in Iran e imprigionati nel temibile carcere di Evin.

L’episodio ricorda le persecuzioni e gli eccidi degli anni ’ 80 quando gruppi di Bahá’í furono arrestati e uccisi in Iran dal governo in carica.

I sei, uomini e donne, si trovavano in casa mercoledì mattina quando agenti del governo Iraniano sono entrati nelle loro abitazioni perquisendole per ore e portandoli via.

Altri 7 Bahá’í membri del coordinamento nazionale erano stati arrestati lo scorso Marzo a Mashhad dopo essere stati chiamati in giudizio per futili motivi dal Ministero dell’Intelligence office.

"Ci opponiamo fortemente all’arresto dei nostri confratelli in Iran" dice Bani Dugal, il principale rappresentante della Comunità internazionale Baha’i di stanza alle Nazioni Unite. "Il loro unico crimine e’ di professare la loro Fede."

"I raid perpetrati di primo mattino nelle case dei Bahá’í erano stati premeditato e ben coordinati, e sono la chiara testimonianza di una strategia di persecuzione per intimidire i Bahá’í i che vivono in Iran", continua Bani Dugal.

Già nel a981, il 21 Agosto, i nove membri dell’Assemblea spirituale Nazionale dei Bahá’í in Iran erano stati arrestati e fatti sparire senza tracce. E’ certo che siano stati uccisi.

 

L’Assemblea si era ricostituita poco dopo con nuovi membri, ma il 27 Dicembre del 1981 otto membri furono nuovamente giustiziati.

Numerosi membri delle assemblee locali sono stati arrestati e giustiziati nei primi anni ’ 80, prima che lo sdegno sollevato da associazioni per i diritti umani e governi internazionali abbia forzato il governo iraniano a porre un freno alla persecuzione e allo sterminio dei Bahá’í.

Nel 1983 il Governo Iraniano ha messo fuorilegge tutte le istituzioni amministrative dei Bahá’í , la minoranza religiosa più estesa del Paese.

I Bahá’í nel resto del mondo godono invece di prestigiosi riconoscimenti in tutti i campi della cultura, dell’economia e della diplomazia.

Dal 1948 la Comunità Internazionale Bahá’í gode del riconoscimento di organizzazione internazionale non governativa presso le Nazioni Unite. Dal 1970 ha lo stato consultivo presso il Consiglio Socio Economico delle Nazioni Unite (ECO-SOC), e presso il Fondo per l’Infanzia delle Nazioni Unite (UNICEF). Inoltre lavora a fianco dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (WHO) ed è associata al Programma Ambientale delle Nazioni Unite (UNEP).

 

Il lavoro della Comunità Internazionale Bahá’í è portato avanti da vari uffici specializzati che includono la Segreteria, l’Ufficio alle Nazioni Unite, l’Ufficio di Informazioni Pubbliche, l’Ufficio per l’Ambiente e l’Ufficio per il Progresso della Donna.

Questi uffici, con rappresentanza al Centro Mondiale di Haifa, a New York, Ginevra, Parigi, Hong Kong, Londra, Gerusalemme e Isole Fiji, si occupano di una vasta gamma di attività a favore della pace, diritti umani, istruzione, sanità, ambiente e sviluppo sostenibile, e promozione della parità uomo donna. Molte di queste attività sono intraprese con la collaborazione di comunità bahá’í nazionali

La Comunità Internazionale Bahá’í collabora anche con molte organizzazioni internazionali non governative. Ad esempio, è membro della Rete su Conservazione e Religione del WWF, del Centro per il nostro Futuro Comune, della Rete di Educazione per Tutti, della Conferenza Mondiale di Religione e Pace e dei Patrocinatori per la Sicurezza dell’Alimentazione in Africa.

 

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