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"Giovanni Caputo” - 12 settembre 2008

La politica non è mai neutrale

Non ho votato per l’attuale maggioranza, ma ho cercato e cerco di essere leale con un sindaco che aderisce al mio stesso partito. La lealtà verso il capo della maggioranza non m’impedisce, però, di dissentire e criticare la gestione dell’autorizzazione rilasciata per la costruzione del sansificio. Chiarita la mia posizione, entriamo nell’argomento.

“L’iter autorizzatorio del progetto e dell’impianto non è competenza politica” è stato scritto su un volantino dall’attuale maggioranza, a proposito della costruzione che l’Oil Salento sta realizzando presso “La Casa”.

Si vuole trasmettere all’opinione pubblica l’idea che l’azione politica è neutrale di fronte alla richiesta di realizzazione di un’attività industriale dal forte impatto ambientale.

Vorrei rammentare che l’attività amministrativa di un Comune non è mai neutrale. Di fronte alla programmazione delle aree urbane, degli insediamenti produttivi, dell’organizzazione del commercio, della raccolta dei rifiuti, delle infrastrutture, di cui dotare il paese, non è mai neutrale. Sul tipo di tassazione che impone ai propri amministrati non è mai neutrale. Sui compensi da erogare ai propri amministratori non è mai neutrale. Su come gestisce i trasferimenti che riceve dallo Stato e quindi sulle risorse da destinare alla scuola, ai portatori di handicap, alle famiglie dei detenuti, all’integrazione sociale, ai poveri, ai giovani, alle ricorrenze religiose non è possibile essere neutrali. Tutto ciò rappresenta la materia del governare; pertanto la politica è obbligata a scegliere e non può, anche se lo volesse, assumere una posizione di neutralità.

Fatta questa premessa, sorge spontanea la domanda: può la politica dichiarasi neutrale di fronte all’insediamento di un sansificio? La risposta è no!

La politica non può pensare di rimanere equidistante di fronte alla reale possibilità che un’impresa minacci la vocazione produttiva di un territorio e comprometta la salute e l’ambiente.

A sostenerlo sono in moltissimi. Il consigliere provinciale Roberto Schiavone lo dichiara apertamente quando afferma: “il progetto del Parco del Negramaro è nato su misura per il territorio rurale del Nord Salento con l’obiettivo di valorizzare e promuovere le produzioni vitivinicole e olivicole, il patrimonio artistico, architettonico, storico, culturale e rurale del territorio delle province salentine …non è pensabile che l’istallazione di un sansificio in quella zona non possa avere conseguenze negative per le produzioni agricole”.

Pertanto, la pretesa di neutralità è solo un tentativo maldestro di nascondere qualcosa di cui si è imbarazzati di fronte all’opinione pubblica. Il tentativo di tirarsi fuori nel momento in cui non si vuol far sapere da che parte si sta. La pretesa di governare le scelte già fatte, facendole passare per scelte di altri.

Possono reggere questi ragionamenti, fatti da chi ricopre responsabilità amministrative, senza cadere nel farsesco?

E come definire l’iniziativa di un Partito Democratico, che, rimasto isolato dal movimento di protesta, organizza un dibattito con il pretesto d’informare la cittadinanza, ma con il reale obiettivo (ascoltati gli interventi) di offrire all’Oil Salento una tribuna pubblica a difesa e a sostegno delle sue attività?

Neutralità? Dialogo?

Ha scritto domenica un grande giornalista:“chi vuole dialogare con l’avversario non è un traditore. Può essere un ingenuo. Oppure un vanitoso. Comunque, se vuole farlo lo faccia a proprio rischio senza pretendere di rappresentare un partito perché l’ingenuità e la vanità possono condurre al disastro una forza politica”.

Se le nuove generazioni di politici, che il Partito Democratico auspica di formare, fossero più vicine al sentire della gente, avrebbero meno possibilità di cadere nella trappola della vanità, verrebbero immunizzate dagli interessi di parte e si proietterebbero verso quel bene collettivo, al quale deve tendere la politica. Per il momento, però, le cose vanno in tutt’altra direzione. La discussione continua, mentre l’Oil Salento realizza il suo impianto.

Giovanni  Caputo