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stralcio da "Messaggi vegliesi del 11  marzo 2009  (n.1)"   -  Antonio Greco  -   11 marzo 2009

 

(Ndr: Di seguito sono riportati i commenti al punto 2 dell'ordine del giorno del Consiglio Comunale del 10 marzo 2009 contenuti nel comunicato "Messaggi vegliesi n.1" di Antonio Greco.

 

Seduta consiliare del 10 marzo 2009

Dopo circa quattro mesi torna a riunirsi il consiglio comunale su richiesta di convocazione da parte di 8 consiglieri di minoranza che hanno presentato una mozione di sfiducia al sindaco Fai il 7 febbraio 2009.

La seduta del 10 marzo è stata aperta alle ore 17 ed è stata chiusa alle ore 20,10.

Presenti 19 consiglieri. Assenti per la minoranza il consigliere Vetrano e per la maggioranza l’assessore Pompilio Rollo.

ORDINE DEL GIORNO

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2) Mozione di sfiducia ai sensi dell’art. 52 del D. L.vo n. 267 del 18 agosto 2000 (comma 2). (Protocollo n. 1796 del 09.02.2008);

E’ stata letta dal primo firmatario, il consigliere Cosimo Spagnolo.

La mozione di sfiducia era stata, in sintesi, così motivata:

  • in quasi quattro anni il governo della città non è stato capace di dare a Veglie ed ai vegliesi le risposte di cui v’era bisogno nell’interesse collettivo ma la quasi totalità della vita amministrativa si è consumata nell’interesse di pochi e di parte. Solo a mo’ di esempio si indicano i fallimenti di questa amministrazione: l’intesa con Nardò per l’area industriale, la piscina, la finanza creativa, i comparti C1-12 e C1-18, il PIRP di via San Francesco, l’apertura del Convento dei Francescani, l’apertura del Mercato coperto e dell’ipogeo di Largo San Vito, l’allargamento della strada Veglie-Torre Lapillo, il Piano Urbanistico Generale, il recapito del Bacino Sud di via Leverano, il Piano regolatore per impianti eolici…ecc;

  • il Sindaco ha omesso di coinvolgere gli organi istituzionali che avevano l’obbligo di intervenire adeguatamente, sia come indirizzo che come responsabilità loro assegnate dalla norma, in merito al problema del sansificio; queste omissioni sono state confermate dalle sopravvenute sentenze del TAR di Lecce che ha annullato i provvedimenti di autorizzazione del sansificio per violazione della norma in tema di “giusto” procedimento e perché l’amministrazione non ha messo nella condizione di partecipare al procedimento amministrativo i soggetti pubblici e privati “gravitanti” nell’area;

  • queste vicende, aggravate da gravi contrasti fra dichiarazioni del Sindaco-assessore al ramo e atti e iniziative del funzionario del settore urbanistica, hanno inferto, per due volte, in cinque mesi (delle autorizzazioni dell’11 agosto 2008 il sindaco, a suo dire, non sapeva nulla e non sapeva nulla anche, sempre a suo dire, che il funzionario aveva espresso alla Provincia di Lecce, il 15 gennaio 2009, parere negativo sulla assoggettabilità a Via del progetto), un colpo grave all’immagine del paese ed una ferita insanabile al rapporto fra cittadini ed istituzioni.

Il dibattito è stato aperto dal sottoscritto ha sostenuto che, anche dopo le ultime sentenze (annullamento degli atti di autorizzazione del sansificio) e l’ultima ordinanza (sospensione del provvedimento di nomina del tecnico incaricato a redigere il Piano Urbanistico Generale) del Tar, il sindaco ha minimizzato tutto, non ha preso nessun provvedimento, non ha fatto alcuna verifica, tenta di coprire tutto con la coperta del tempo che passa. Ha ricordato l’art. 54 della costituzione su cui il Sindaco ha giurato all’inizio del suo mandato (“I cittadini cui sono affidate funzioni pubbliche hanno il dovere di adempierle con disciplina ed onore…”). L’onore, di cui scrive la Costituzione, non è la dignità personale e il diritto alla stima ma è una condizione, una situazione che conferisce prestigio e rispetto ad un ruolo affidato dai cittadini. Ora sono proprio i cittadini che sfiduciano un Sindaco il cui ruolo è svolto senza “disciplina e senza onore”.

Vanni Carlà ha sostenuto che il sindaco doveva dimettersi già il 12 agosto dopo la figura rimediata con i sindaci del comprensorio, che non ha avuto la responsabilità di difendere un progetto e che la Giunta è allo sbando anche per motivi politici insiti in una coalizione arcobaleno.

Claudio Paladini, dopo aver ricordato l’art. 97 della Costituzione ha elencato, in modo analitico, che i 4 anni dell’amministrazione Fai sono stati inefficienti, di parte e dannosi per i cittadini. Ha espresso il voto zero alla Giunta e ha aggiunto rivolto al sindaco: “come zero passerai alla storia di questo Comune”.

Valerio Armonico ha ricordato che si potrà dare la parola ai cittadini per il rinnovo del governo del paese solo fra un anno, nel 2010. Le condizioni oggettive in cui versa questa amministrazione impongono, per il bene del paese e per un minimo di risanamento dei guasti amministrativi., un anno di commissario prefettizio alla guida del Comune.

E’ intervenuto il sindaco che ha prima tentato di spostare il dibattito su accuse e offese personali e poi ha difeso, in modo molto debole, il suo principale lavoro di ascolto della gente. Ha aggiunto che se i tanti atti prodotti dalla sua amministrazione non sono stati sempre efficaci è colpa della minoranza che dall’inizio ha posto sempre ostacoli.

Fabrizio Stefanizzi ha ricordato al Sindaco, definitosi “asciugatore delle lacrime dei cittadini più poveri”, che, con la introduzione dell’addizionale IRPEF ed altri provvedimenti improvvidi, ha fatto venire le lacrime a tutti i cittadini. “Dimentica il sindaco che molti provvedimenti del suo governo sono stati salvati dall’intervento puntuale e preciso della minoranza nelle commissioni e in consiglio comunale”.

Il consigliere Raffaele Ruberti ha letto un documento firmato da solo 10 consiglieri di maggioranza di fiducia al Sindaco.

Sandro Aprile ha ricordato al Sindaco, con pacatezza e con garbo, che non ha tenuto in nessuna considerazione la minoranza consiliare e che l’attuale mandato di Sindaco è stato connotato da molta superficialità e improvvisazione.

Si è passati alla votazione nominale della mozione di sfiducia con i seguenti risultati: 10 voti contrari, 8 voti a favore e un astenuto (il sindaco, a cui era stato chiesto dalla minoranza il non voto).

 

La valutazione politica di questo risultato è il seguente:

considerato che un consigliere della minoranza era assente giustificato e che l’assenza di Pompilio Rollo, assessore allo sport, per il fatto che non ha firmato il documento di fiducia al Sindaco, non è altrimenti giustificata se non come una presa di distanza dall’attuale maggioranza, il risultato politico della mozione di sfiducia di ieri è molto rilevante: il Sindaco Fai ha 10 consiglieri a favore e 10 consiglieri contro. Ora tocca a lui, se ha dignità e onore politici, trarre le conseguenze.

I consiglieri di minoranza, in attesa rispettosa di conoscere come si tradurrà il travaglio politico di presa di distanza dal Sindaco Fai di Pompilio Rollo, sono convinti che nella vita amministrativa non si può continuare a “tirare a campare”.

Un altro anno ci separa dal rinnovo del governo del paese: meglio un commissario prefettizio che un governo che già per quattro anni ha prodotto disastri e che nell’ultimo anno ne potrebbe produrre ancora di più.

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Antonio Greco