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Consiglieri di minoranza di centrosinistra e di centrodestra  -   Comunicato stampa - 25 marzo 2009

 

Comunicato Stampa

Seduta consiliare del 24  marzo 2009

 

A distanza di 15 giorni il Consiglio Comunale di Veglie è tornato a riunirsi per due punti di rilievo posti all’ordine del giorno: l’approvazione di una variante alle zone del Piano di Insediamento Produttivo e l’approvazione dello Statuto del Parco del Negroamaro.

La Variante al PIP ha alle spalle una lunga e travagliata storia amministrativa. Dall’agosto del 2005 la maggioranza Fai è andata avanti con tentativi goffi, errori, delibere incomplete, pressappochismi, promesse di una immediata offerta di nuovi lotti insediativi, incontri con i cittadini in cui il PIP veniva dato per approvato definitivamente e non era vero.

Ieri sera la maggioranza si è trovata in serie difficoltà. La bozza di delibera presentava palesi e riconosciute illegittimità ed errori che spianano la strada a ricorsi vincenti al TAR da parte dei privati proprietari di terreni da espropriare. Ma, nel merito, al nuovo Piano si contesta, anche da parte degli stessi operatori del settore e di molti cittadini, il posizionamento di 20 ettari di nuove aree artigianali e industriali accanto a un bitumificio e ad una cava per cui è stato presentato progetto di ampliamento proprio verso via Troali.

In sala erano presenti solo 10 consiglieri di maggioranza. L’assessore Cascione ha presentato la delibera, pur essendo di competenza politica del Sindaco, e ha condizionato il dibattito con affermazioni molto discutibili. Ma l’arroganza e la sicurezza di Cascione erano motivate, oltre che dal suo modo consueto di fare amministrazione, anche da un accordo sotterraneo con un consigliere di minoranza che ha mantenuto il numero legale in aula e, dopo che a tutte i tre precedenti consigli comunali riguardanti il PIP era stato assente, ha votato a favore della delibera, che è stata approvata con soli 10 voti della maggioranza e il voto di un consigliere di minoranza, Salvatore Vetrano. I costi politici di questo voto che ha salvato la maggioranza si vedranno quanto prima.

Dopo quattro anni l’iter amministrativo del PIP è ancora molto lungo, perché il provvedimento è stato costruito sulle sabbie mobili, va incontro a ricorsi e inciampi amministrativi, e certamente non ha sbocchi immediati.

Anche la discussione sulla bozza di approvazione dello Statuto del Parco del Negroamaro è stata tortuosa e pretestuosa. In questo caso protagonista è stato il vicesindaco Maurizio Spagnolo.

Lo Spagnolo, che aveva presieduto la Giunta nella quale era stata deliberata l’adesione al Parco del Negroamaro con grande enfasi nel dicembre 2006, si è rimangiato tutto e ha chiesto il rinvio della delibera di approvazione dello Statuto con una motivazione umiliante: il Comune di Veglie approverà lo Statuto a condizione che fra i sette componenti del consiglio della società consortile vi sarà la presenza di un rappresentante politico dell’Union3.

Nonostante l’appello dell’Associazione commercianti, della C.I.A., della Coldiretti, della CGIL, della Proloco e di semplici cittadini e nonostante che il punto all’ordine del giorno fosse stato proposto dallo stesso Presidente del Consiglio, il rinvio è stato approvato con dieci voti a favore (fra cui quello del sindaco e del presidente del consiglio) e sette contrari. Così il Comune di Veglie rischia seriamente di restare fuori dalla società consortile Parco del Negroamaro e dai relativi benefici per l’economia locale.

L’attuale situazione amministrativa appare sempre più chiara: il sindaco Fai non conta più nulla e non ha più la situazione sotto controllo. Chi comanda è la banda-Cascione e la banda-M. Spagnolo. L’imminente scontro elettorale, all’interno della stessa maggioranza, per le amministrative provinciali peggiorerà una situazione già gravissima. Ma Fai fa finta di nulla. Gli basta la poltrona. E i cittadini pagano…direbbe Totò.

 

Veglie 25.03.2009
 

I consiglieri di minoranza di centrosinistra e di centrodestra