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  Giovanni Caputo - Lunedì 29 Marzo 2010

 

Che tristezza questo Paese!

 

 

“Omertutti”

Scrive Granellini: “Il parroco che sa dov’è il cadavere della ragazza scomparsa e non lo dice. Il medico che sa chi lasciò morire in ospedale il detenuto drogato e non lo dice. L’appuntato che sa chi picchiò a morte in caserma l’altro carcerato e non lo dice. I ragazzi del bar che guardano il corpo rantolante di un ragazzo preso a botte da un teppista e non solo non fanno nulla per fermare l’aggressore, ma non si chinano nemmeno a prestare aiuto al ferito, continuando a bere e mangiare.

 

La cronaca ci offre testimonianze di omertà a getto continuo. Pur nelle diverse gradazioni di responsabilità, ciò che unisce il parroco al medico, il medico all’appuntato e l’appuntato ai ragazzi del bar è il disprezzo per le leggi dello Stato in quanto provenienti, appunto, dallo Stato. [...]

 

Questo è un Paese che da sempre non ha senso dello Stato perché lo Stato gli fa senso. [...]

 

L’omertà di massa nasce da qui.

 

Non tanto dalla mancanza di coraggio, ma da una compiaciuta ignoranza del proprio status di cittadini che dovrebbero avere una sola famiglia, lo Stato, e un solo confine, la legge”.

 

Sarà per la mancanza di senso dello Stato che  a Veglie l’altra sera, dopo un comizio, un ex sindaco  subisce un’aggressione e le forze dell’ordine non sentono il dovere di denunciare l’aggressore?

 

E come mai, sui siti, tutti parlano di tutto e di questa aggressione non si parla,  per mancanza di senso dello Stato, o per paura dell’aggressore?

 

Gli altri cento e più candidati su questo argomento, che abbassa il livello di qualità della discussione politica, non hanno nulla da dire?

 

A Veglie l’omertà di massa da dove nasce?

 

Che tristezza questo Paese!

 

g. caputo

 

  Antonio Simone - Lunedì 30 Marzo 2010

 

Non so se si stratta di omertà

 

Caro Giovanni,

non so se si tratta di omertà. Certo è che un episodio del genere avrebbe dovuto far indignare ogni politico locale.

Se un imprenditore tenta di mettere la mordacchia ad un esponente politico, qualsiasi parte rappresenti, offendendolo ripetutamente e pubblicamente, tentando di aggredirlo fisicamente al termine del comizio, avviene qualcosa di estremamente grave e pericoloso per la nostra Comunità, che non deve lasciare indifferenti.

Mi auguro che le forze dell’ordine che si trovavano sul posto durante il comizio facciano il loro dovere e segnalino adeguatamente quanto accaduto. Questo è un punto importante della vicenda.

Vogliamo capire, lo chiedo al Comandante dei VV.UU. di Veglie e al Comandante della Stazione dei Carabinieri di Veglie, se coloro che erano preposti a garantire l’ordinato svolgimento della manifestazione politica, svoltasi mercoledì in piazza, hanno visto e sentito ciò che TUTTI i cittadini presenti sul luogo hanno visto e sentito.

Giusto per regolarsi sul livello di attenzione delle autorità ed essere rassicurati sul fatto che, anche a Veglie, l’esercizio dell’attività politica è libera e garantita.

 

Antonio Simone