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  Dario Ciccarese - Martedì 4 Maggio 2010

 

Casa della Salute
Realizzare " LA CASA DELLA SALUTE"
dove oggi è il palazzo comunale è ASSURDO!

 

E' assurdo perché già allo stato attuale il forte afflusso di utenti, dovuto alla presenza di posta, banche, negozi, sede comunale provoca inevitabilmente forti disagi legati alla viabilità. Se il progetto venisse realizzato presso il Municipio, come qualche medico e farmacista vogliono a tutti i costi, inevitabilmente ci sarebbe un incremento del flusso di utenti su quella zona, che andrebbe a complicare ulteriormente una situazione già insostenibile.

Ma la domanda è un’altra. "La casa della salute" sarebbe in condizioni di prestare al meglio il servizio all'utente? Ci sono le condizioni affinché questa iniziativa sia un punto di riferimento, per i cittadini di  Veglie e  dei paesi limitrofi, diventando così anche una grossa opportunità per il nostro paese?

Immaginate il 118 in partenza  dal Municipio,  poi pensate al suo arrivo con il paziente a bordo. Se si tratta di un anziano colto da malore, si troverà un parcheggio o quanto meno l’opportunità di sosta?

Si avrà la possibilità di accompagnarlo davanti all'ingresso, così com'è nei normali centri ambulatoriali di tutto il mondo?

Tutto questo sarebbe COMICO se non riguardasse la salute dei vegliesi.

Naturalmente questa iniziativa, dislocata nella sede municipale, non avrebbe la possibilità di sviluppo e alla fine si rischia di avere solo un condominio per medici, un’iniziativa vantaggiosa solo per pochi medici e farmacie.

L'interesse economico, che "la casa della salute" venga realizzata presso il Municipio, non arretra davanti ai disagi e disservizi arrecati al cittadino.

"O SI FA LI' O NON SI FA PROPRIO", questo l'AUT AUT "MEDICO-FARMACEUTICO" posto all'amministrazione.

Hanno addirittura messo su  una raccolta di firme che trovo paradossale.

Paradossale perché, da che mondo è mondo, le raccolte di firme si fanno per un interesse che riguarda una collettività, mentre questa è stata fatta per difendere gli interessi economici di pochi.

Firme raccolte all’interno degli studi medici alla fine della visita.

Firme carpite a persone che sanno poco della questione.

Firme di brava gente che verranno utilizzate per interessi di pochi.

Non si era mai vista una cosa del genere. Come è potuto accadere tutto questo?

La palla passa alla politica. E questa da anni, a Veglie come altrove, ha rinunciato a scegliere da che parte stare.

Una politica debole che va alla ricerca del consenso di tutti, non può avere progetti e la mancanza di progetti autorizza chiunque a tirare il piatto dalla sua parte.

La politica ritorni a progettare e si presenti compatta e unita, in tutte le sue componenti di maggioranza e di opposizione, all’appuntamento con il futuro.

Perché di questo si tratta, di costruire un pezzo di futuro, senza furberie e accaparramenti di spicciolo consenso, senza offrirsi a fare da sponda  in cambio di qualche voto, poiché questo verrebbe fatto sicuramente a danno del Paese.  Se si continua, invece,  in maniera strumentale ad alimentare lo scontro sociale, si rischia di arrecare danni irreparabili alla nostra comunità e, ancora una volta, il paese rimarrà fuori da quei servizi che migliorano la qualità della vita delle persone. 

 

DarioCiccarese