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  Antonio Greco -  Mercoledì 12 Maggio 2010

 

 Relazione al bilancio di previsione 2010

 

Il Consiglio Comunale del Comune di Veglie ha approvato nella seduta del 12 maggio il bilancio di previsione 2010 con 14 voti a favore, tre astenuti e quattro contrari.


 

Il nuovo Consiglio comunale, in presenza di una scadenza legislativa perentoria per il 30 aprile per l’approvazione del bilancio di previsione e di una lettera del Sig. Prefetto di Lecce, che richiamava all’approvazione del Bilancio entro la suddetta data, è chiamato ad approvare la proposta tecnica di bilancio che la nuova Giunta Comunale, nominata il 9.04.2010, ha, a sua volta, approvato il 16 aprile 2010, semplicemente accogliendo le bozze delle delibere proposte dagli uffici. La proroga al 30 giugno del termine perentorio per l’approvazione del bilancio è pervenuta al Comune solo il 3 maggio u.s.

L’attuale amministrazione si riserva di riesaminare questo bilancio di previsione 2010 in modo più approfondito nel quadro complessivo dell’attività amministrativa che sta emergendo da una più attenta e dettagliata verifica dello stato dei singoli settori. E questo anche in funzione delle linee programmatiche per il quinquennio 2010/2015 per le stesura delle quali lo Statuto assegna sei mesi di tempo alla nuova Amministrazione.

Abbiamo rispettato le prescrizioni essenziali previste dall’art. 13 del Regolamento di contabilità, eccetto la parte della lettera h), “trasmissione della bozza di bilancio alla Commissione Consiliare”,  in quanto non ancora costituita. Ai consiglieri è stata comunque fornita copia della bozza di bilancio non appena è stata approvata dalla Giunta. Non sono pervenuti emendamenti.

Ci accingiamo, quindi, ad approvare un bilancio tecnico, senza modifiche e senza alcun indirizzo politico.

 

Presento brevemente la delibera.

 

Mi è stata affidata dal sindaco, tra l’altro, la delega al Bilancio. Non sono un tecnico. Non ho conoscenze approfondite di carattere economico-finanziario. Credo che il compito di un assessore non sia quello di confondersi con i tecnici del settore ma quello di indirizzare, di controllare e, aggiungerei, di comunicare e di far capire una materia complessa a tutti, in particolare, ai cittadini che pagano e che sono i veri datori di lavoro di funzionari e di amministratori.

Le “casse” del Comune di Veglie sono appunto del “Comune” e quindi di tutti. E quindi quanto più è possibile, i cittadini devono capire quanti soldi abbiamo, come li raccogliamo e come li spendiamo. Con la semplicità tipica di chi vuole farsi capire! E’ il primo compito che mi sono assegnato. Anche perché intorno alla reale situazione economico-finanziaria c’è attesa e grande attenzione.

Premetto che una lettura puntuale della situazione economico-finanziaria al 31.12.2009 si potrà avere soltanto con l’esame del Bilancio consuntivo 2009 che porteremo all’attenzione e all’esame del Consiglio comunale e dei cittadini tra qualche giorno.

 

In questa seduta consiliare avverto la necessità di portare all’attenzione dei signori consiglieri e dei cittadini di Veglie alcuni dati che ci danno il senso delle difficoltà che bisogna affrontare non solo nei prossimi mesi ma anche nei prossimi anni.

 

ALCUNI DATI DI QUESTO BILANCIO FORMALE PREVENTIVO DEL 2010:

 

1. Previsione nella raccolta dei soldi:

  • Tributi e tasse (ICI, Addizionale Irpef e di consumo di energia, Tosap, Tarsu): € 3,5 milioni;

  • Lo Stato (Trasferimenti): € 2,9 milioni

  • I soldi dei servizi (Mensa scolastica e Trasporto scolastico): € 680 mila di cui 7.000 per beni dell’ente e 55.000 per multe stradali;

  • Oneri di urbanizzazione: € 420.000;

  • Accensione di prestiti: € 138.000

Novità rispetto al 2009: i tributi e le tasse rimangono invariati eccetto la TARSU che l’Ufficio ha dovuto aumentare del 7%.

L’attuale Giunta ha invece ridotto il buono pasto da 2,7 a 2 € perché non sarebbe stato possibile ridurlo dopo.

 

Previsione per gli investimenti:

  • dalla Regione sono previsti finanziamenti per 12 ml di € (rischio idrogeologico e per il rifacimento delle strade del centro storico);

  • dalla vendita delle zone è PIP è previsto l’incasso di 1,8 ml di €;

  • dalla vendita dei loculi cimiteriali è previsto l’incasso di 150.000,00 €

 

2. Previsione di spesa corrente: € 7 ml

Di questi 7 milioni

  • il 97% per spese obbligatorie (personale, contratti, utenze, rate per mutui contratti…).

  • Il debito per mutui al 31.12.2009 è di € 9.474 ml

  • il 3% è destinato a spese discrezionali pari a € 158.000,00. Nelle spese discrezionali è incluso, per es., anche il contributo annuale per la festa patronale di San Giovanni Battista.

 

I PUNTI CRITICI E LE GRAVI DIFFICOLTÀ A RIDEFINIRE POLITICAMENTE IL BILANCIO DI PREVISIONE 2010

 

1. La fuoriuscita dallo swap

 

Nel 2006 il Comune di Veglie ha firmato due contratti per “ridefinire il debito con la Cassa Depositi e prestiti” di € 7,5 ml: il contratto dei BOC e un contratto “gioco-scommessa” sul tasso di interesse sui debiti comunali. Tutti e due i contratti hanno creato enormi problemi al Comune e tutti e due possono essere un KO definitivo per le casse comunali.

Il primo contratto (BOC per 5,2 ml di €) ha procurato un danno certo per 170.000 mila €. Le somme per estinguere una grossa parte del debito con la Cassa furono versate in ritardo. Per un semestre il Comune ha pagato due volte interessi per 5 milioni di Euro (alla Cassa e alla Banca OPI). Ne è scaturito un contenzioso tra Comune, Tesoreria Comunale e Cassa Depositi e Prestiti. Il primo grado della causa ha visto soccombere, con sentenza del Tribunale civile di Lecce del novembre 2009, il Comune. Con Delibera di Giunta Comunale della passata amministrazione, il 9 marzo 2010, la passata Amministrazione ha proposto ricorso dinnanzi alla Corte d’Appello.

Il secondo contratto, quello degli swap (IRS con collar e scambio di importi prefissati), è stato firmato prima del contratto dei Boc (aprile 2006) e prende a riferimento tutto il debito del Comune nei confronti della Cassa (7,5 ml) e non la sola componente estinta mediante emissione dei Boc. Il contratto, nell’arco di 20 anni, produrrà enormi vantaggi per la Banca a danno del Comune. Per le enormità giuridiche in esso contenute “sotto il profilo propriamente civilistico, sussistono fondati motivi per poter chiedere in giudizio l’accertamento della nullità, ovvero l’annullamento o la risoluzione del contratto stipulato con OPI Banca, e –in ogni caso- il risarcimento del danno”.

Tutti, dico tutti, tecnici e amministratori che hanno promosso questo scempio, sono d’accordo sul fatto che occorre liberarsi e uscire con urgenza da questo contratto-capestro.

Ma secondo il parere del prof. Avv. Ugo Patroni Griffi e del prof. Cucurachi, incaricati dalla vecchia amministrazione a seguire la delicata vicenda, anche in caso di nullità del contratto in seguito a contenzioso le somme incassate dal Comune in questi primi tre anni sono da restituire alla Banca.  

Quindi sia che si risolva il contratto con una transazione tra Comune e Banca sia che si chiuda in seguito a causa civile, questo contratto è destinato a creare sconquassi alle finanze dell’Ente. In questo mese abbiamo ripreso il tentativo di uscita dal contratto con una transazione. Ma le prospettive per questa soluzione non sono incoraggianti.

Abbiamo fatto già tre incontri (Banca BIIS e tecnici) e sono emerse tre proposte in campo:

la Banca: € 530.000,00 alla data del 7 maggio 2010;

i professionisti tecnici incaricati dal Comune: € 425.000,00 (quello che abbiamo incassato)

la proposta del Consiglio Comunale nel 2008: € 325.000,00 (da parte solo 255.000,00)

 

La passata Giunta (Delibera n. 4 dell’11.01.2010) ha già avviato un contenzioso con preavviso alla Banca.

La non chiusura di questo contratto è e sarà una spada di Damocle fino al 2025. Dal prossimo anno saranno guai seri perché se, finora, pur se presi in giro per il premio iniziale versato dalla Banca al Comune solo in minima parte (80.000,00 contro 200.000,00), il saldo del gioco-scommessa è stato positivo per il Comune, già dal prossimo anno si prevede un saldo negativo che crescerà con gli anni in modo esponenziale. E questo anche secondo quanto affermato dalla Corte dei Conti e dai tecnici di fiducia del Comune.

Basta questo nodo irrisolto dello swap per definire molto grave la situazione economico-finanziaria del Comune.

 

2. Le pretese creditorie (alcune, per sintesi, definite tali in modo improprio)

 

  • Banca BIIS (ex OPI): € 300.00,00

  • Varie pretese per R.S.U. (Bianco-Geotec, Soc. Prog. Ambiente Provincia…ecc):  € 529.000,00

  • Debito INPDAP: € 218.000,00

  • Sentenze per Decreti d’esproprio: € 25.000,00

  • Parcelle per avvocati: € 420.000,00 di cui € 90.500,00 ONERI DIVERSI derivanti da contenziosi definiti con sentenza

  • Giudizi in itinere (tre più importanti): il Comune è costituito ma le somme richieste in atto di citazione sono: € 1.630.000,00.

 Totale  € 3.122.000,00

 

3. Se consideriamo e togliamo le entrate aventi carattere di eccezionalità, legittimamente inserite in bilancio per il pareggio, risulta però un disavanzo per il 2010 tra spesa corrente ed entrata corrente di € 315.000,00 che non è poco per un Comune come Veglie.

 

4. Una grande mole di residui passivi e, soprattutto, di residui attivi di lento e difficile incasso.

 

5. La situazione disastrata del patrimonio pubblico (mercato coperto, campo sportivo, frantoio ipogeo, convento dei francescani…).

 

 

COME USCIRE DA QUESTA SITUAZIONE

 

Risanamento o disseto?

Non possiamo non puntare al risanamento. Sperando di farcela.

Tagli e razionalizzazione:

  • delle spese per gli amministratori (costi per indennità: da aprile-dicembre 2010, per nove mesi, toccherebbero agli attuali amministratori € 75 mila. La Giunta è stata ridotta da 7 assessori a cinque. A questo risparmio va aggiunta la rinuncia all’indennità che Sindaco, Giunta e Presidente del Consiglio hanno già dichiarato. Basta pensare che ai passati amministratori per i mesi di gennaio-marzo toccano € 34.414,00. Senza alcuna polemica faccio un appello perché anche loro facciano la scelta della rinuncia che hanno fatto i nuovi amministratori;

  • dei costi di gestione (luce, acqua, carta, benzina, telefono….);

  • adeguamento dei costi dei funzionari;

  • riduzione delle spese discrezionali;

  • internalizzazione di alcuni servizi che possano portare risorse al Comune e non ai privati, come la lotta all’evasione fiscale;

  • razionalizzazione delle 4 sede comunali.

Rilancio

 

 E’ una sfida: le attuali tasse, già pesanti, non si possono abbassare, per ora, né aumentare. In un periodo di grave crisi economica il futuro del nostro ente locale è legato a due fattori: mettere in campo il massimo impegno da parte di tutti per garantire il risanamento; rendere l’Ente protagonista in nuovi settori come l’economia rurale (valorizzazione dei prodotti locali, artigianato, turismo rurale…ecc) e, in particolare, nel settore dell’energie rinnovabili. Non con le royalties (i contributi dati al Comune dalle imprese appaltanti le energie rinnovabili) ma con l’avvio di una politica che tutela l’ambiente e crea nello stesso tempo ricchezza per il Comune e per i cittadini.

Abbiamo avviato una stagione in cui il bilancio del Comune sarà fatto di numeri ma anche di prospettive e di idee nuove.

Vi chiedo l’approvazione di questo bilancio tecnico di previsione non predisposto da questa nuova Amministrazione. Approvazione indispensabile per poter andare avanti. Nei confronti di tutti i consiglieri, di maggioranza e di opposizione, prendo l’impegno, per quanto dipende dall’Ufficio di Bilancio e da me, di predisporre il prossimo bilancio di previsione per il 2011, a partire dal prossimo settembre, come da regolamento di contabilità, con la più ampia partecipazione sociale e istituzionale, per poi portarlo all’esame di questo spettabile Consiglio entro il 31dicembre, come da legge, anche in presenza di proroghe (che appaiono scontate consuetudini).

 

Veglie 12 maggio 2010

 

L’ASSESSORE AL BILANCIO

Prof. Antonio Greco