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  Michele Marigliano  - Mercoledì 5 Maggio 2010

 

A proposito del revisore dei conti

 

Cosa dovrebbe fare un insegnante se tra i suoi alunni la figlia del collega è una brava della classe?

Dovrebbe mortificarla per non dare l’impressione di favorirla?

Oppure dovrebbe abbassarle i voti, in quanto privilegiata, perché il padre è un docente?

Un bravo insegnante cercherebbe di valorizzare l’impegno della bambina senza indagare sull’origine dell’impegno. A quel punto, però, per molti e soprattutto per i meno attenti, il comportamento del maestro “non sembra rappresentare un atto né corretto, né onesto, né giusto, né imparziale”.

Sarebbe necessario, o quanto meno utile, capire in che cosa consiste la scorrettezza, la disonestà, la parzialità e l’ingiustizia. Ma così parlò Zarathustra, Maurilio Nicolaci e Daniela Della Bona; offendendo quanti professionisti, che, nello svolgere il proprio lavoro, non sarebbero imparziali solo perché vicini alle idee di chi li ha nominati.

Non penso che questo sia stato il criterio applicato, quando il dott. Nicolaci ha svolto il suo mandato di revisore dei conti, nominato dai suoi sostenitori. Io che ho svolto tale incarico, non ho mai tenuto conto di chi mi avesse nominato. I professionisti, che cercano di mettersi al servizio del proprio paese nei modi più diversi, non andrebbero a priori screditati.

La battaglia politica lasci fuori i professionisti e i lavoratori in genere; siamo in piena crisi economica e non sta bene utilizzare chi offre la propria prestazione di lavoro, nella battaglia di opposizione.

Questo a tutela di quanti nei prossimi anni saranno chiamati a ricoprire possibili incarichi di lavoro presso la pubblica amministrazione.

 

Michele Marigliano