UILINFORMA
Assistenza - Previdenza - Infortunistica
 

L'ASSEGNO PER IL NUCLEO FAMILIARE

Controllare la busta paga perché dal 1° luglio 2010 sono stati rivalutati i livelli di reddito familiare per la corresponsione dell’assegno al nucleo familiare.

PERMESSI LEGGE 104/1992

Il familiare che assiste un disabile in situazione di gravità, già ricoverato, potrà inoltrare richiesta all’Inps per accompagnarlo a visite mediche e terapie, qualora la struttura sanitaria ospitante non garantisca l’assistenza per le stesse.

CONGEDO STRAORDINARIO
Le somme per il congedo straordinario biennale retribuito, previste per assiste il familiare disabile in condizione di handicap grave, sono a carico dell’istituto anche se il lavoratore interessato è iscritto ad un altro ente previdenziale.

DENUNCIA ON-LINE DELLE MALATTIE PROFESSIONALI

Dall’8 settembre è più semplice, per i datori di lavoro effettuare la denuncia on-line delle malattie professionali all’Inail: non devono più allegare il relativo certificato medico, lo stesso deve essere trasmesso solo su richiesta dell’Istituto assicuratore.

AGEVOLAZIONI FISCALI PER I DISABILI

L’Agenzia delle Entrate ha reso disponibile sul proprio sito internet www.agenziaentrate.it  la guida alle agevolazioni fiscali per le persone disabili, aggiornata a giugno 2010.

CASALINGHE PIU’  TUTELATE.
Risarcimento ampio per la casalinga infortunata: riconoscimento del danno biologico e di quello patrimoniale. A stabilirlo è stata la sentenza della Corte di Cassazione n. 16896 della Terza Sezione civile depositata il 20 luglio scorso.

CAMPAGNA DI COMUNICAZIONE

Il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali ha avviato una campagna di comunicazione sul tema degli infortuni e delle malattie professionali dal titolo “Sicurezza sul Lavoro. La pretende chi vuole star bene”, disponibile sul sito www.lavoro.gov.it .

HANDICAP – limiti al reddito di avvicinamento “Ai sensi dell’art. 33, c. 5, L. n. 104/92, il diritto del genitore o del familiare lavoratore che assiste con continuità un handicappato di scegliere la sede lavorativa più vicina al proprio domicilio e di non essere trasferito ad altra sede senza il suo consenso non si configura come un diritto assoluto o illimitato perché detto diritto può essere fatto valere allorquando – alla stregua della regola di un equo bilanciamento tra i diritti, tutti con rilevanza costituzionale – il suo esercizio finisca per ledere in maniera consistente le esigenze economiche, produttive ed organizzative del datore di lavoro e – soprattutto nei casi in cui si sia in presenza di rapporti di lavoro pubblico – l’interesse della collettività. Considerazioni queste la cui prova fa carico sulla parte datoriale privata e su quella pubblica”.

E’ quanto ha precisato la Corte di Cassazione nella sentenza n. 7945/2008.

Uil Veglie, 17 novembre 2010