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  da Antonio Greco -  Messaggi  Vegliesi n. 9 del 4 Luglio 2012

 

Seduta consiliare del 4 Luglio 2012

 

Consiglio Comunale in seduta ordinaria: dalle ore 20,15 alle 22,58.

Presenti tutti e 21 i consiglieri. Interventi: due di maggioranza e due di opposizione.

 

ORDINE DEL GIORNO

 

1) Lettura ed approvazione verbali seduta consiliare del 27.04.2012;

Approvata: 14 voti favorevoli, 7 astenuti.

 

2) Regolamento per la disciplina dell'Imposta Municipale Propria;

Sarà pubblicato sul sito del Comune di Veglie

Approvata: 14 voti favorevoli e 7 astenuti.

 

3) Deliberazione aliquote e detrazioni per l'applicazione dell'I.M.U. 2012;

Le principali aliquote IMU approvate dal Consiglio: prima casa e pertinenze: 0,56%; immobili diversi dalla prima casa: 0,96%; terreni agricoli: 0,76%; banche: 1,06%; fabbricati rurali: 0,1%. (l’elenco completo sarà sul sito del Comune).

Approvata: 14 voti favorevoli e 7 contrari.

 

4) Modifica Addizionale Comunale all'IRPEF. Modifica Regolamento attuativo. Determinazioni.

L’addizionale IRPEF passa dallo 0,5% allo 0,6%. Aumenta di un solo punto pur potendola aumentare fino allo 0,8%.

Approvata: 14 voti favorevoli e 3 contrari e 4 assenti.

 

5) Bilancio di previsione 2012- Relazione previsionale e programmatica 2012/2014 - Bilancio pluriennale 2012/2014 ed allegati. Approvazione;

Si riporta, in calce, la relazione introduttiva al bilancio. (relazione-->>>)

E’ stato respinto un emendamento al  bilancio presentato da due consiglieri di opposizione che prevedeva una riduzione di 103 mila euro dell’IMU con a pareggio il taglio dell’indennità del sindaco (43 mila) e con il gonfiamento delle entrate con la lotta all’evasione fiscale (60 mila). L’emendamento è stato respinto con 14 voti contrari perché ripete l’errore fatto dalla passata amministrazione di prevedere entrate molto ipotetiche  e anche perché i tagli alle indennità degli amministratori sono già previste nel bilancio (40%) e poi perché la proposta è solo populistica in quanto è fatta anche da un ex assessore che, in passato, non ha rinunciato ad un solo euro della sua indennità.

Il bilancio 2012 è stato approvato con 14 voti favorevoli e 7 contrati.

 

6) Approvazione Nuovo Regolamento interno per gli affidamenti dei lavori, forniture e servizi in economia, in attuazione dell’art. 125 del D. Legs.vo n.163/2006 e degli artt. 173 e ss. e 332 e ss. del D.P.R. n. 207/2010;

Approvata: 13 voti favorevoli, 5 astenuti e 3 assenti.

 

7) Sono state discusse 9 interpellanze.

 

Antonio Greco

 

Relazione al bilancio preventivo 2012

4 luglio 2012
 

 

Intanto i dati più rilevanti del bilancio di previsione 2012, senza leggere la delibera, sono:

 

Totale entrate e totale spese: € 13.313.284,56

Minori entrate rispetto al 2011:

  • meno € 871 mila (minori trasferimenti statali per € 469 mila, differenza in meno ICI 2011 per € 197 mila, aree PIP per € 155 e PEEP per € 50 mila)

Minori spese rispetto al 2011:

  • € 465 mila in meno rispetto al rendiconto del 2011 (-6,8%) e € 183 mila di spese in meno rispetto alle previsioni iniziali del 2011 (-2,8%): tagli vari a varie voci di bilancio, tagli per i costi del personale (meno 50 mila circa rispetto al 2011) e indennità agli amministratori (40% in meno). E’ la prima giunta che costa, annualmente in termini assoluti (numero di assessori e volume delle indennità), meno di quelle passate.

Spese inderogabili del 2012:

  • € 215 mila (commissariamento del comparto C1-2. Il commissario ha imposto opere per €150 mila in due anni, spostamento condotta Gas, la eventuale separazione dell’edificio della scuola media, espropri per il PIRP, più spese legali del 2011 + apertura di un nuovo capitolo per  sentenza Gravili: un contratto del 1990-lavori del terzo lotto per la scuola Madonna dei Greci, una causa iscritta dalla curatela fallimentare nel 2002, conclusa con sentenza di condanna del comune nel maggio 2012).

Per pareggiare il bilancio avevamo bisogno di € 620 mila di maggiori entrate che abbiamo così reperito: € 85 mila con un punto in più di Irpef; € 535 mila dall’IMU.

L’entrata stimata di IMU per il Comune è pari a € 1.475 mila. Se a questa somma aggiungiamo la somma stimata di € 1.035.000,00 che i contribuenti vegliesi verseranno per le seconde case allo Stato, possiamo dire che per sanare il debito pubblico statale, solo nel 2012, il Comune di Veglie  contribuisce con il versamento nelle casse dello Stato di € 1.504 mila (€ 1.035 mila + € 469 mila di minori trasferimenti), cioè quasi 107 € ad abitante, compresi i neonati. Un sacrificio enorme per noi ma una goccia nel mare enorme del debito pubblico. Con un debito al 120% del Pil, una recessione del 2% e tassi di interesse sulle nuove emissioni al 6%, l’Italia avrà automaticamente un debito/Pil del 125% a fine 2013. Nonostante un po’ di ottimismo di queste ore, siamo ancora all’inizio di un tunnel e  sappiamo  che nel prossimo biennio-triennio ancora altri forti sacrifici saranno richiesti agli italiani e, in particolare, agli enti locali.

Il governo Monti, da dicembre 2011, ha svegliato e fatto aprire gli occhi anche ad amministratori distratti o per nulla interessati alle questioni economiche finanziarie. E, oltre alla soluzione dei guai finanziari locali trovati nel 2010, il Comune di Veglie è chiamato a contribuire anche alla soluzione di quelli nazionali. Guai su guai.

Al primo bilancio di questo comune dell’era Monti faccio le seguenti

 

A)     Annotazioni finanziarie:

 

1.     Sono rimasti invariati: il costo dei servizi a domanda individuale (mensa e trasporto scolastico), la tassa per lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani, il prezzo delle aree in zona PIP, PEEP e dei lotti all’interno del cimitero comunale, il prezzo di vendita degli alloggi di edilizia agevolata nella zona PEEP, le altre tariffe e aliquote d’imposta quali la Tosap, la pubblicità e affissioni. I servizi essenziali non sono toccati. Magari non hanno il massimo della qualità ma questo bilancio nulla taglia a riguardo.

 

2.     Continua e non si interrompe il lento ma necessario risanamento del bilancio, dopo la non facile scelta politica del 2010 di non ricorrere al dissesto finanziario. Nonostante ci fossimo liberati (per fortuna!) degli swap e avessimo eliminato, in due anni (2010 e 2011), € 880 mila € di residui attivi inesigibili, rimangono ancora problemi finanziari locali più volte denunciati: residui attivi ancora alti, spese legali impreviste e imprevedibili, evasione fiscale, soprattutto quella parziale.

 

3.     Il bilancio è appesantito da un debito pluriennale di € 10.133 mila per il quale nel 2012 paghiamo ben € 927 mila di rimborsi di quota capitale mutui e prestiti obbligazionari+ interessi passivi e oneri finanziari diversi;

 

4.     Spendiamo per quote associative ben € 116 mila all’anno: per Union3 (quota ridotta da quest’anno), Consorzio Nord-Ovest Salento (quota ridotta da quest’anno), Area Vasta, Ato-acqua, Ato-rifiuti, Ato-sociale, Collocamento, Cecir…

 

5.     Il bilancio non prevede spese per investimenti con mutui e soldi comunali, ma non per questo si è rinunciato a fare investimenti con la partecipazione a bandi finanziati dall’UE, dalla Regione, dalla Provincia, con project financing e con il ricorso a sponsor privati.

 

B) Annotazioni generali

 

Non ho la spudoratezza di dire che questo bilancio, molto faticoso nella stesura durata mesi, sia perfetto e non migliorabile. Ho la certezza, però, di poter dire che, per la prima volta, anche a causa della grande crisi economico-finanziaria dell’Euro, la affermazione che la situazione dei conti comunali è difficile non è partorita dalla mente pessimista di poche cassandre ma la consapevolezza di essa è più ampia e più percepita. Dire il vero, rendere attiva un’operazione verità sul bilancio comunale è un atto non solo necessario ma è il solo vero atto di rinnovamento, l’unico che può aprire al futuro e alla rigenerazione locale. Senza esagerazioni ma anche illusioni e senza populismi di sorta. E non mi riferisco al ritornello: “non ci sono soldi”, ripetuto a piè sospinto, che i cittadini sono stanchi di sentire ripetere. Né penso che per lenire il sacrificio dell’aumento delle tasse basta iniettare l’anestetico di qualcosa di visibile da fare senza mai dire la verità sulla difficile situazione complessiva del paese. I cittadini non credono più a questi luoghi comuni da bar.

 

L’operazione verità significa dire che:

 

1.     è finito il tempo della spesa facile. La spesa fatta mediante l’artifizio delle entrate fittizie o mediante lo scaricamento sul futuro dei debiti fatti oggi, non è più consentita. Ma penso anche agli investimenti: per almeno 10 anni il comune di Veglie non ha più il “potere” di accendere un mutuo. Sanare il bilancio mediante il taglio della spesa non è solo un obiettivo politico ma una imposizione legislativa e una necessità economico-finanziario. E non c’è scelta. Chiunque amministri dopo questa amministrazione non potrà più avere mani libere per guastare ciò che si sta tentando di risanare.

 

2.     è finito il tempo dei trasferimenti statali. Meno soldi, meno poteri ma più rogne per chi è a contatto diretto con i cittadini. I tagli sugli statali in calendario in queste ore (la revisione della spesa) dopo quella già effettuata in questi ultimi due anni (personale: in due anni 6 dipendenti in meno perché pensionati ma ne possiamo sostituire solo due a tempo indeterminato), l’impegno del Governo a lasciare ai Comuni nel 2013 la quota dell’IMU che i cittadini stanno versando quest’anno allo Stato ma con l’intenzione, più o meno tacita, di eliminare il Fondo sperimentale dei trasferimenti statali (per Veglie la somma è pari a € 2 milioni), il trasferimento alle Regioni, entro il 30 giugno del 2012, di qualsiasi potere sui rifiuti solidi urbani (anche la raccolta e lo spazzamento) così come è avvenuto anni fa per l’acqua, sono fatti inequivocabili che, senza accorgercene, la pelle istituzionale dei Comuni è cambiata. Paradossalmente, più cresce, si rimodula o si gonfia la domanda dei cittadini e meno questa domanda è governata dal territorio e da chi è democraticamente eletto. 

Siamo ad un bivio: o la classe dirigente (politici, sindacati, imprese, associazionismo…) di questo comune, i dipendenti e i cittadini tutti colgono queste due verità e insieme costruiscono il nuovo che avanza o questo Comune fra poco tempo sarà senza più autonomia e senza una sua identità. Lo spauracchio non è più il dissesto ma la fine del Comune-Veglie. Perché sarà inghiottito dagli accorpamenti comunali, già previsti dal legislatore, i cui principali parametri saranno quelli economico-finanziari e non quelli del numero di abitanti. E Veglie sarà a rimorchio di uno o più comuni vicini anche più piccoli. Ribadisco: si costruisce il futuro insieme!

 

  • E’ tempo per i cittadini e i contribuenti di esercitare il diritto-dovere di sapere e di cercare non solo i responsabili ma soprattutto le cause dell’attuale situazione economico-finanziaria del Comune.
    Faccio un esempio. E’ difficile trovare uno che non condanni gli sprechi nella pubblica amministrazione. Ma quando una spesa pubblica è uno spreco? Certamente, in sé,  sono uno spreco i 40 mila € previsti in bilancio per lo spostamento della centralina del metano realizzata da pochi anni e collocata all’inizio di via Isonzo per poter realizzare il canale del Bacino sud finanziato dalla Regione con € 2 milioni e 400 mila €, i cui lavori sono già iniziati e interrotti per un contenzioso.  Ma un amministratore che si trova tra le mani, per continuità amministrativa, la patata bollente di un progetto sbagliato ed è davanti al dilemma: o trovi 40 mila € per spostare la cabina o perdi i milioni del finanziamento regionale, che fa? Se è saggio, non può limitarsi solo a denunciare i responsabili dell’errore! Tranne che l’opera non sia dannosa, “spreca 40 mila euro ma non perde 2 milioni e 400 mila €.

 

  • E’ tempo per i dipendenti di non agire con lo sguardo rivolto ai tempi delle vacche grasse e con la convinzione che sono al sicuro e al riparo delle difficoltà economico-finanziarie.
    Anche qui. Li invito a leggere “Le risultanze delle indagini svolte dai servizi ispettivi di finanza pubblica in materia di spese di personale del comparto regioni ed enti locali, con particolare riferimento agli oneri della contrattazione decentrata”. E’ datata 24 ottobre 2011 ma è stata pubblicata pochi giorni fa. Il Ministero delle Finanze ha ispezionato 39 comuni, 4 province e 6 camere di commercio. E quindi non solo Veglie! La lettura dell’ampio documento di 206 pagine può essere utile per capire quello che tocca alle loro tasche e alle loro posizioni dopo la ispezione della fine del 2010 e farsi una ragione più oggettiva del malessere che vivono in questi giorni.

 

  • E’ il tempo per gli amministratori di un maggiore impegno nonostante le frustrazioni.
    Voglio rileggere a voi poche righe del capitolo terzo dei Promessi Sposi di Manzoni che riporto brevemente. Renzo va dall’avvocato Azzecca-garbugli e per essere ascoltato prima e avere una soluzione al diniego di matrimonio di don Abbondio, pensa di presentarsi all’avvocato con i quattro capponi destinati al banchetto di matrimonio. Manzoni scrive: “Lascio poi pensare al lettore, come dovessero stare in viaggio quelle povere bestie, così legate e tenute per le zampe, a capo all’in giù, nella mano di un uomo il quale, agitato da tante passioni, accompagnava con il gesto i pensieri che passavan a tumulto per la mente. Ora stendeva il braccio per la collera, ora l’alzava per disperazione, ora lo dibatteva in aria, come per minaccia, e, in tutti i modi, dava loro di fiere scosse, e faceva balzare quelle quattro teste spenzolate; le quali intanto s’ingegnavano a beccarsi l’una con l’altra, come accade troppo sovente tra compagni di sventura”. Poche parole per dire una grande verità: le teste dei capponi, che non c’entravano nulla con la situazione, “s’ingegnavano a beccarsi l’una con l’altra, come accade troppo sovente tra compagni di sventura”. Non c’entriamo nulla con la crisi del capitalismo mondiale, europeo e nazionale. Eppure siamo stati chiamati ad amministrare in questo tempo di sventura economico-finanziario con compagni di viaggio scelti dagli elettori. A che serve ingegnarsi a beccarci reciprocamente? La migliore risposta alla sventura è un maggior impegno, nonostante le frustrazioni di non poter rispondere ai bisogni dei cittadini, ai propri elettori, alle proprie attese e alle tante speranze.

Sull’emendamento presentato da due consiglieri, che ringrazio perché esprime una partecipazione attiva alla formazione del bilancio, mi esprimerò dopo che è stato da loro illustrato.

 

Concludo con una annotazione concreta sui mezzi per affrontare questa situazione economico-finanziaria così difficile.

 

  • E’ necessario e urgente potenziare e investire di più nell’Ufficio Tributi, il cuore della istituzione-comune. Quanto prima dovrebbe diventare l’Ufficio Tributi e Risorse. L’attuale personale ha fatto un buon lavoro e lo ringrazio. Ma non basta per i tempi che corrono.
    Ringrazio i tanti che hanno contribuito alla stesura di questa bozza di bilancio destinata inevitabilmente ad essere modificata in conseguenza del gettito reale dell’IMU. In particolare il dott. Alemanno, il Revisore Giannotta e i funzionari tutti. La sottopongo al vaglio del Consiglio con l’auspicio che, dopo mesi di ampia e approfondita elaborazione, questa sera sia approvata.

 

Veglie 4 luglio 2012

 

Antonio Greco