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  Veglie News - Mercoledì 24 Ottobre 2012

 

BULLI E… VITTIME

Lettera aperta per il:
Sindaco del Comune di Veglie
Comandante della Stazione dei Carabinieri di Veglie
Comandante dei Vigili Urbani di Veglie
Genitori dei “Bulli” di Veglie

 

C’è un detto in lingua salentina che recita “Scrafàzzane la capu quandu so’ piccicchi…” che tradotto nel suo significato metaforico vorrebbe dire “Impartire un po’ di educazione quando sono piccoli altrimenti da grandi sarà ormai troppo tardi…”.

Bisognerebbe tenere ben presente questo detto se facessimo un giro, in qualità di genitori, nell’ambiente studentesco degli adolescenti, in particolare durante le fermate degli autobus sia nel tragitto di andata Veglie-Lecce sia in quello di ritorno Lecce-Veglie.

Questa lettera nasce da alcuni episodi, che sono solo gli ultimi di tanti altri, accaduti proprio in questi giorni appunto alle fermate degli autobus.

Ascoltando le voci di numerosi ragazzi, siamo venuti a sapere di alcuni incresciosi episodi causati da piccoli gruppetti di “bulli” che a quanto pare provano gusto a divertirsi usando prepotenze nei confronti di altri ragazzi più piccoli e addirittura nei confronti di ragazze.

La parte più triste però è che oltre alle piccole prepotenze (che forse, e sottolineiamo forse, a quell’età ci stanno) si è arrivati anche a pestaggi di ragazzi colpevoli di difendere la ragazza vittima di turno delle solite prepotenze; si è arrivati a pestaggi organizzati da due contro uno con il conseguente ricovero presso il pronto soccorso per accertamenti che giustamente i genitori hanno dovuto fare per assicurarsi che non ci fossero gravi conseguenze; e ancora un altro pestaggio nei confronti di un ragazzo colpevole solo di essere un po’ più timido e introverso di altri.

Di tutti questi fatti, i ragazzi che frequentano i pullman per andare a Lecce conoscono nome e cognome di Bulli e Vittime. Qualche genitore sta tentando la strada della denuncia, altri quella più sbrigativa e secondo loro più efficace dello scontro diretto con i Bulli o i rispettivi genitori.

I ragazzi sani, e cioè tutti tranne quei pochissimi bulli che si contano sulle dita delle mani, sono stanchi di assistere a questi episodi di “bullismo”. Qualcuno ha chiesto aiuto o consiglio ai genitori, altri purtroppo si tengono dentro quello che vedono o ancora peggio subiscono.

Non so se per qualcuno tutto questo può sembrare una veduta esagerata di un problema piccolo. Magari più d’uno dirà “era così anche ai miei tempi” oppure “devono imparare a cavarsela da soli”.

E’ vero. Forse. Solo che oggi i tempi sono leggermente diversi. Oggi i ragazzi hanno una rabbia diversa dentro. Un tempo la rabbia era dovuta alla voglia di riscatto da situazioni a rischio. Oggi è una rabbia dovuta alla noia e al benessere. E questo tipo di rabbia è molto più pericoloso. Fino al punto che questi “bulli” basano la propria importanza nella società solo in base alla notorietà che riescono ad avere nel gruppo e non conta se questa notorietà  viene dal male che riescono a fare ad altri.

Oggi basta poco affinché un piccolo litigio o una semplice bravata si trasformi in tragedia. Basta un pugno o un calcio su un organo vitale o una caduta che faccia sbattere la testa per provocare una dramma. Non occorre stare qui a ricordare tutti gli episodi che in questi ultimi periodi si leggono sui giornali o si guardano in Tv.

Non siamo psicologi e non stiamo neanche qui discutere sulle cause che portano al bullismo, sui problemi familiari che sono alla base del bullismo, e su tutto quello che gli psicologi sanno meglio di noi. Anzi, invitiamo le figure istituzionali a pensare di fare qualche incontro con genitori e studiosi per capire meglio questo fenomeno e come combatterlo.

La nostra speranza è che questa denuncia porti le Istituzioni a prendere qualche provvedimento nei modi in cui a loro è permesso.

Ma più di tutto, il nostro obiettivo è che i genitori dei “Bulli” (perché loro lo sanno che i loro figli lo sono) prendano dei seri provvedimenti e, in modo figurato, ne “scrafàzzino la capu moi ca so’ piccicchi…” prima che sia troppo tardi per i loro figli e anche per le eventuali “prede” dei loro figli.

Parliamone in tempo con i ragazzi. Non lasciamoli soli, sia che essi siano “vittime” sia che siano “bulli”.

Redazione Veglie News

 

Alcuni siti interessanti che trattano l’argomento:

www.smontailbullo.it

www.agentelisa.it/wordpress/bulli-e-vittime-altro-che-pupe.html

www.edscuola.it/archivio/parliamone/bullismo/index.htm

www.informagiovani-italia.com/bullismo_reato.htm

www.donboscoland.it/articoli/articolo.php?id=124147

www.studioliberamente.it/il-bullo-e-il-bullismo/

www.stopalbullismo.it/index.html