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magnetici


Anche i bimbi di Veglie a rischio? (20/1/01)

Elettromagnetismo (manifesto di Legambiente) (18/1/01)

Elettrosmog: Una sentenza a favore degli ecologisti (30/1/01)

Comitato contro l'inquinamento elettromagnetico (30/1/01)

Regolamento per le antenne (16/3/01)

Mai più antenne in città (21/3/01)

Greco: "A proposito delle antenne fuori città" (23/3/01)

Catamo: "Non accettiamo processi alle intenzioni, da nessuno" (30/3/01)

In ottocento contro le antenne (21/4/01)


Anche i bimbi di Veglie a rischio?

 

Alla redazione di Veglie News

 

Sono la mamma di un bimbo di 5 anni. L'anno prossimo dovrò iscriverlo alle scuole elementari. E la prima cosa che "non dovrò fare" è iscriverlo alle scuole "G. Marconi".

Il motivo di questa mia decisione deriva dal fatto che a soli 150 metri in linea d'aria è stato istallato in questi giorni un ripetitore per telefonini.

Non so se questo sia nocivo o meno per la salute di chi, come i bambini in quella scuola, trascorre numerose ore della giornata a pochi metri da questo tipo di antenne. Ma siccome credo che non lo sappia ancora nessuno nonostante tutte le ricerche effettuate e quelle ancora in corso, 

 

PERCHE' RISCHIARE?

 

PERCHE' ACCORGERSI QUANDO SARA' TROPPO TARDI CHE SONO NOCIVI?

 

Stiamo già sopportando oggi le conseguenze dei "GRANDI PASSI DA GIGANTE" (come ci insegnavano a scuola), che ha fatto la scienza e la tecnologia negli ultimi decenni.

Dobbiamo ancora piangere fra 20 anni per quello che non abbiamo capito oggi?

Siamo capaci di ribellarci a quello che ci impongono i "potenti"? Siamo centinaia di mamme, perchè non unirci per fare qualcosa?

 

Veglie, lì 20 gennaio 2001

Antonella

Spett.le redazionedi "Veglie news",

 Vi invio l'ultimo volantino sull'elettromagnetismo distribuito a Veglie in questi giorni; il volantino non parla in maniera specifica di Veglie, ma è attinente perchè in questo periodo c'è un gran parlare dei ripetitori dei telefonini che stanno montando a Veglie;

Distinti saluti, Fabio Coppola.

 

Circolo “Arneo”

Via L. Da Vinci, n. 39

73048- Nardò (LE)

 ELETTROMAGNETISMO 

 Ultimamente sta crescendo un acceso dibattito sulle onde elettromagnetiche (radiazioni non ionizzanti) emesse da linee elettriche, antenne radio-tv, ripetitori per telefonini, da tutti gli elettrodomestici, e sui possibili rischi per la salute dell'uomo. Il rischio aumenta quando un soggetto è esposto contemporaneamente a più campi elettromagnetici emessi dalle diverse fonti sopra elencate, o peggio se questi vengono sommati ad altri agenti cancerogeni come il benzene eliminato dai tubi di scappamento delle auto.

Gli effetti immediati generati dalle onde elettromagnetiche sono il riscaldamento delle cellule del nostro organismo, a lungo termine gli effetti potrebbero essere disturbi della memoria, leucemie, tumori.

Lunghe conversazioni col cellulare possono provocare stordimento, ipersensibilità, emicrania, piccole fitte all'interno dell'orecchio.

Le fonti elettromagnetiche artificiali possono disturbare gli uccelli migratori che si orientano con i campi magnetici naturali.

Un discorso a parte meritano le batterie dei telefonini (che contengono cadmio, materiale tossico e cancerogeno), spesso smaltite dopo il loro esaurimento come un qualunque rifiuto.

Infine ricordiamo che le antenne per telefonini che spuntano come funghi sui tetti delle case destando preoccupazione, sono la conseguenza di un uso spesso ingiustificato del cellulare; pertanto "l'elettrosmog" ancor prima di essere combattuto con i comitati anti-antenna (con i quali si può ottenere lo spostamento degli impianti, la riduzione della loro potenza o del numero di antenne), può essere arginato riducendo le telefonate allo stretto necessario, e spegnendo il telefonino quando non serve.

                                                                                                  Stampato in proprio   18/1/2001

Dal Quotidiano di Lecce di Martedì 30 gennaio 2001

 

Il TAR dà ragione agli ecologisti: niente antenne a Corato

Una nuova vittoria è stata riportata a Corato (Bari) da Legambiente e dal Codacons Puglia: il Tar di Bari ha rigettato l ricorso (uno della TIM, due dell'Alcatel e uno di Wind) contro l comune di Corato che aveva negato ai gestori di telefonia mobile l'installazione di nuove antenne. "Le finalità di tutela della salute pubblica - dicono alle due associazioni - dagli effetti a lungo termine delle onde elettromagnetiche generate dalle antenne per la telefonia cellulare hanno prevalso sugli interessi economici dei gestori". Sia Legambiente (comitato regionale pugliese) sia il Codacons di Puglia, si erano costituiti in giudizio. Era stato chiesto dalle tre società l'annullamento previa la sospensiva di un regolamento comunale che disciplina l'installazione, la modifica e l'adeguamento delle stazioni radio base per telefonia cellulare e servizi similari - antenne emittenti radiotelevisive, approvato con deliberazione del commissario straordinario il 13 aprile scorso. Un regolamento voluto dai cittadini poiché in una collina nei pressi della città, alcuni abitanti delle case del quartiere risentivano pesantemente degli effetti di antenne per ripetitori televisivi. Franco Tarantini, responsabile regionale del settore elettrosmog Legambiente Puglia, ricorda che a Murgetta (la collina da cui è partita la battaglia per la limitazione dell'elettrosmog) "gli abitanti ascoltavano le telefonate nella televisione e nella radio; avevano delle paralisi temporanee, soffrivano d'insonnia, non stavano bene insomma: è dal'89 che è cominciata questa battaglia e ora finalmente tutti capiscono che non si possono installare altre antenne dove c'è una forte densità abitativa".

(di M.T.G.)

 

N.B.: Chi volesse far parte del Comitato, può rivolgersi ai negozianti di via Diaz (la strada che congiunge p.co delle Rimembranze alla scuola elementare G. Marconi).

 

Dalla Gazzetta del Mezzogiorno di Martedì 30 e Mercoledì 31 gennaio 2001

Costituito un comitato impegnato nella raccolta di firme. Oggi la vicenda in Consiglio (31/01/01)

 

"Non vogliamo troppe antenne sulle nostre teste"

 

VEGLIE - Gli amati-odiati telefonini sono sempre più spesso fonte di preoccupazioni, non solo per le conseguenze sul nostro portafogli, questione sulla quale ognuno può autonomamente prendere le precauzioni del caso, ma anche e soprattutto per il timore che anch'essi rientrino nella lista nera di «quello che fa male».

 

Così in questi giorni a Veglie si è costituito un comitato cittadino per la salute pubblica, «contro l'inquinamento elettromagnetico e l'installazione di ripetitori telefonici e di antenne radio e video nel centro del paese».

Dipingono Veglie come terreno fertile dove le antenne di ogni genere si riproducono e vivono in spazi anche limitati: «In un raggio di 500 metri - affermano quelli del comitato - sono concentrate l'antenna di una radio locale e due ripetitori per telefonia mobile uno dei quali molto vicino alla scuola elementare Marconi».

I negozianti di via Diaz, all'inizio della quale si stanno svolgendo i lavori per l'installazione di un ripetitore, insieme ad altri cittadini e a esponenti di Legambiente, stanno organizzando una raccolta di firme.

 «Non sappiamo quanto riusciranno a fare le nostre firme - dice un commerciante - ma noi vogliamo far capire la nostra preoccupazione: non abbiamo potuto sapere nulla prima che iniziassero i lavori di installazione e adesso non sappiamo se saremo ascoltati dalle istituzioni».


«Ci sono istituzioni che altrove - aggiunge il commerciante - si sono dimostrate ferme nel difendere la salute della comunità, quindi si può  lottare. I timori sono tanti: qui c'è una scuola a
pochi passi e nessuno sa dire cosa possa accadere nel corso degli anni alle persone che vengono esposte così da vicino e continuamente alle onde elettromagnetiche».


I1 comitato spera in una prima reazione già domani: nel Consiglio comunale in programma per le 17 il sindaco potrebbe rispondere all'interrogazione presentata dall'opposizione in merito all'autorizzazione data all'azienda di telefonia mobile per l'installazione del ripetitore prima dell'approvazione del regolamento bloccato dal Coreco e in mancanza di un chiaro quadro normativo.


I1 problema dell'assenza di una legge-quadro nazionale che indirizzi precisamente le Regioni e gli enti locali è lamentato anche dal sindaco Roberto Carlà:

 

 «Ben venga il comitato di cittadini, c'è tutta la disponibilità da parte nostra a riconsiderare questi problemi nel momento in cui ci saranno strumenti legislativi adeguati. Ma non credo che queste persone abbiano oggi dati certi che ci permettano decisioni diverse da quelle adottate».
Rispetto all'autorizzazione già data, Carlà dice:

 «Allo stato attuale una volta avuti i pareri positivi della Regione e del Presidio multizonale di prevenzione, non possiamo non dare l'autorizzazione richiesta, a meno di rischiare che l'azienda che si è vista negare una concessione senza validi motivi possa in futuro esigere il risarcimento dei danni».

In questo momento l'azione del comitato per la salute pubblica rivela in sostanza un crescente allarme attorno alle problematiche del cosiddetto elettrosmog: alcuni studi sembrano attestare fra l'altro che le emissioni di un'antenna radio siano molto più dannose di quelle dei ripetitori della telefonia mobile. Talvolta per sdrammatizzare si fa il solito paragone con le tante fonti domestiche di analogo e forse più grave inquinamento. Ma la preoccupazione di tutti è che queste fonti di rischio - se pur potenziale e non del
tutto dimostrato - si diffondano ancora: già si parla di altre richieste in arrivo per l'installazione di nuovi ripetitori. E allora, sarà pur vero che i nostri cari elettrodomestici sono altrettanti dannosi, ma, come diceva Totò, «è la somma che fa il totale»
.

(Di Alessandra Spagnolo)


 

Un comitato contro l'inquinamento elettromagnetico (30/01/01)

 

VEGLIE - Si è costituito ieri un comitato cittadino contro l'inquinamento elettromagnetico e l'installazione di ripetitori telefonici e di antenne radio nel centro del paese. "Infatti - recita una nota del comitato - in un raggio di meno di 500 metri, in pieno centro, sono concentrate l'antenna di una radio locale e due ripetitori di telefonia mobile, di cui uno molto vicino alla scuola elementare Guglielmo Marconi".

 

Dalla Gazzetta del Mezzogiorno di Venerdì 16 Marzo 2001

 

In Consiglio il regolamento per le antenne

VEGLIE -  Dopo le polemiche delle scorse settimane, approda in Consiglio comunale il
 «Regolamento in materia di campi elettromagnetici prodotti da sistemi di telecomunicazioni e radiotelevisivi operanti nell'intervallo di frequenze comprese tra 100 Khz e 300 Ghz».

 Un provvedimento sollecitato da numerosi cittadini con una petizione nella quale si denunciava la presenza di numerose antenne in pieno centro abitato.

La maggioranza di centrodestra guidata da Roberto Carlà, inoltre, sarà chiamata ad approvare il regolamento comunale per la gestione dei rifiuti solidi urbani e gli indirizzi per l'appalto del servizio. Infine torna all'attenzione del Consiglio l'approvazione del regolamento per l'utilizzo del palazzetto della sport, non ancora inaugurato, ma già funzionante da tempo per le attività agonistiche della squadra di pallavolo che milita in B1.

Dalla Gazzetta del Mezzogiorno di Mercoledì 21 Marzo 2001

Decisione del consiglio comunale nell'ultima riunione

Mai più antenne in città

I ripetitori dovranno essere trasferiti in campagna
«In questo modo tuteleremo la salute pubblica»

VEGLIE - Non è più possibile installare ripetitori di telefonia mobile e antenne radio nel centro abitato. Così ha stabilito il Consiglio comunale che, durante l'ultima riunione, ha adottato il «Regolamento in materia di campi elettromagnetici prodotti da sistemi di telecomunicazioni e radiotelevisivi».

La novità è di notevole importanza perché implica pure l'automatico spostamento delle quattro antenne attualmente installate nel centro abitato. Appena il regolamento avrà l'approvazione del Coreco di Lecce e sarà pienamente vigente tutti i titolari delle concessioni dovranno cercarsi un altro sito nell'ambito di una zona agricola che dovrebbe essere individuata a breve dal Comune. Peraltro il nuovo regolamento prevede, in caso di presenza di scuole, asili nido e case di cura, la possibilità di rilasciare apposita concessione edilizia soltanto ad una certa distanza di sicurezza, comunque non inferiore ai trecento metri, e sempre in zona agricola, cioè all'esterno del centro abitato.

«La recente legge quadro in materia - dice il sindaco Roberto Carlà - ci ha dato la possibilità d'intervenire a tutela della pubblica salute. Abbiamo subito rielaborato il regolamento che avevamo già predisposto nei mesi scorsi e, tenendo presente le esigenze della popolazione e alcune linee d'indirizzo provinciali, abbiamo deciso di autorizzare l'insediamento delle antenne soltanto fuori del paese».
«In tempi brevi - continua il primo cittadino - dopo l'approvazione del regolamento da parte dell'organo di controllo regionale, procederemo anche all'individuazione della fascia agricola in cui sarà possibile installare elementi di sistemi radiotelevisivi e di telecomunicazione». «I titolari di quelli già esistenti - conclude Carlà - avranno, poi, complessivamente dieci mesi di tempo per spostare gli impianti».

Le antenne che risultano installate nel centro abitato di Veglie, una addirittura vicino ad una scuola, appartengono ad una radio locale, alla Tim, alla Wind e alla Omnitel. Quest'ultima è stata autorizzata da poco e non è ancora attiva.
Su questo argomento, nei mesi scorsi, si sviluppò un acceso dibattito che portò alla costituzione di un comitato cittadino contro l'inquinamento elettromagnetico e l'installazione di ripetitori telefonici e di antenne radio nel centro abitato. Il nuovo regolamento in materia di campi elettromagnetici è stato approvato venerdì scorso con l'astensione della minoranza di centrosinistra.


di Rosario Faggiano

Dalla Gazzetta del Mezzogiorno di Venerdì 23 Marzo 2001

A proposito della decisione di spostare le antenne fuori città

Greco: «Riuscirà la maggioranza a gestire il nuovo regolamento sulla telefonia mobile?»


VEGLIE - Antonio Greco, ex sindaco di Veglie e attuale consigliere comunale d'opposizione, torna sul voto in Consiglio comunale riguardo lo spostamento delle antenne fuori dalla città. E lo fa attaccando la coalizione di centrodestra guidata da Roberto Carlà, pur non essendo, in linea di principio contrario.

 «Gli amministratori - dice Greco - devono ora dimostrare di essere affidabili, di voler far rispettare il regolamento e di saperlo attuare».
«L'opposizione di centrosinistra - precisa Greco - si è astenuta nella votazione perché la maggioranza ha bocciato un ordine del giorno, articolato e completo, con il quale si intendeva impegnare gli amministratori ad integrare anche le norme tecniche di attuazione del prg per il rilascio delle concessioni edilizie per le antenne radioemittenti. Con lo stesso documento, inoltre, - continua l'ex primo cittadino - si invitava la Regione a varare subito provvedimenti in grado di disciplinare la valanga di richieste degli attuali gestori di telefonia e dei titolari di licenze Umts, prevista entro l'anno».

 Greco poi si chiede: «Se non ci fosse stata la bocciatura da parte del Coreco di un precedente regolamento in cui la maggioranza aveva previsto la localizzazione delle antenne all'interno del centro abitato e se non ci fosse stata la protesta ferma e civile di una parte del paese, gli attuali amministratori come avrebbero gestito il grave problema?».

 Inoltre, l'ex sindaco rilevando «incertezza e poca convinzione degli amministratori circa la localizzazione in zona agricola delle antenne», ricorda anche «la bocciatura di un emendamento presentato dalla minoranza di centrosinistra che chiedeva di spostare le antenne ad una distanza dal centro abitato non inferiore ai 600 metri. Gli attuali amministratori - conclude Greco - riusciranno a far spostare le antenne installate nel centro abitato, in particolare quella della Omnitel, autorizzata da poco? La tutela della salute pubblica non può conoscere tentennamenti o, peggio, cedimenti nei confronti dei "poteri forti" e/o della ricerca, a qualsiasi costo, del consenso». 

di Rosaria Faggiano

Dalla Gazzetta del Mezzogiorno di Venerdì 30 Marzo 2001

L'assessore Lorenzo Catamo replica ad Antonio Greco a proposito della decisione di spostare le antenne fuori dalla città

«Non accettiamo processi alle intenzioni, da nessuno»

E' polemica tra maggioranza e opposizione sull'inquinamento prodotto dalle onde elettromagnetiche

VEGLIE -Il Comune ha deciso di far spostare le antenne dal centro abitato: tutti sono d'accordo, ma lo scontro tra le forze politiche è comunque inevitabile. La polemica, anzi, si «arroventa» e, dopo le dure dichiarazioni di Antonio Greco, esponente dell'opposizione di centrosinistra e sindaco di Veglie dal 1993 al 1999, la maggioranza replica con determinazione.

Greco, a proposito del nuovo regolamento sui campi elettromagnetici, nei giorni scorsi ha affermato, fra l'altro, che «gli amministratori devono ora dimostrare di essere affidabili, di voler far rispettare il regolamento e di saperlo attuare».

«Il professore Antonio Greco - dice l'assessore agli Affari generali Lorenzo Catamo - dimostra di avere la memoria corta quando interviene per lanciare insinuazioni sulla effettiva attuazione del regolamento riguardante l'inquinamento da elettrosmog». «Infatti, l'ex sindaco - continua Catamo - fa il processo alle intenzioni alludendo a possibili interventi di «poteri forti» o alla ricerca di facile consenso».
A tal proposito, Greco ha detto esattamente: «La tutela della salute pubblica non può conoscere tentennamenti o, peggio, cedimenti nei confronti dei "poteri forti" e della ricerca, a qualsiasi costo, del consenso».
«A parte la considerazione - ribatte Catamo - che il dibattito sull'elettrosmog non consente vantaggi elettorali, perché la materia riguarda la salute di tutti senza distinzione di colore politico, vale la pena ricordare che, circa tre anni fa, l'atteggiamento di Greco era ben diverso».
«Il sottoscritto - spiega l'assessore - in qualità di capogruppo di An e dell'opposizione, presentò un'interrogazione proprio in materia di inquinamento da elettrosmog a proposito dell'antenna Tim già installata a Veglie». «L'allora sindaco - aggiunge - rispose in maniera evasiva e quasi irridente dicendo che sarebbe intervenuto in seguito all'approvazione della legge».
Catamo sostiene, inoltre, che Greco ha tollerato, sino alla fine del suo mandato di sindaco, l'esistenza dell'antenna Tim e dell'antenna di una radio privata «senza preoccuparsi della salute dei vegliesi».
«Ora - conclude l'assessore - dopo l'approvazione del regolamento voluto dall'attuale maggioranza, Greco fa il processo alle intenzioni e altre persone del suo ambiente politico lanciano tardive raccolte di firme contro le antenne di telefonia mobile».

Rosario Faggiano

Dalla Gazzetta del Mezzogiorno di Sabato 21 Aprile 2001

In ottocento contro le antenne

VEGLIE  - Ottocento firme per chiedere all'amministrazione comunale di spostare le antenne che si trovano in via Diaz, via Alfieri e via della Repubblica. A raccoglierle tra i cittadini di Veglie è stato il Comitato cittadino per la salute pubblica contro l'inquinamento elettromagnetico che si è costituito da qualche tempo spontaneamente grazie all'impegno del centro di aggregazione giovanile. Il plico con le firme sarà depositato in Comune nei prossimi giorni.

«Abbiamo deciso - spiega Gianni Muci - di porre al bando dal centro urbano tutti i ripetitori di telefonia mobile e radiotrasmittente. Quanto tempo dovremo aspettare? - chiede Muci a nome del comitato - e la volontà di far spostare le antenne dopo aver rilasciato la concessione è reale oppure si vuole semplicemente tranquillizzare i cittadini e far trascorrere il tempo?».

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