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				L'iniziativa rientra nell'ambito di un particolare progetto che 
				la Pro Loco di Aradeo, sulla scia dell'imperante onda di 
				globalizzazione, decide di aprirsi alla multietnicità 
				organizzando un appuntamento che punta a raccogliere diversi 
				talenti musicali, appartenenti a varie culture e a diverse 
				etnie.
 
				La manifestazione si caratterizza con 
				l'esibizione di un gruppo diverso in ognuna delle tre piazze del 
				paese. L'intero paese sarà "contaminato" da oltre 25 musicisti 
				dell'area del Mediterraneo che, sin dal pomeriggio, si 
				scambieranno sonorità, ritmi e cultura. Ogni gruppo proporrà il 
				suo genere, le sue peculiarità stilistiche e infonderà lo 
				spirito della sua musica in uno scambio culturale del quale 
				beneficerà l'intera comunità cittadina. 
				I tre gruppi scelti dall'organizzazione sono
				Demotika Orkestar (9 elementi), Adria (7 
				elementi), Allegra Brigata Bodhran (6 elementi) che si 
				esibiranno per raggiungere ambiti musicali diversi e a tratti 
				confluenti che in una serata, ma in locations diverse, avranno 
				la loro fusione: l'unione di diverse culture in uno stesso 
				festival. 
				La manifestazione si snoderà per tutto il 
				paese ma avrà il suo fulcro nel centro storico dove verranno 
				installati stands gastronomici, mercato equosolidale, 
				artigianato libero e una dimostrazione di body painting (antica 
				forma di pittura del corpo) e di artisti di strada (3 elementi). 
				Demotika Orkestar - L'orchestra popolare che 
				ama sperimentare
 
				
  Demotika 
				Orkestar (che in greco vuol dire "Orchestra Popolare") nasce 
				dall’incontro di 9 musicisti provenienti da numerose e 
				pluriennali esperienze musicali che spaziano dalla musica 
				popolare al jazz, dalla classica al rock. Il lavoro di ricerca 
				che contraddistingue l’”Orchestra Popolare”(la traduzione dal 
				greco) ha fatto si che i diversi linguaggi e strumenti si 
				fondessero in un sound unico: dalla tradizione musicale del Sud 
				Italia alla Grecia, dai balcani all’Australia. Dalla tradizione 
				all’innovazione: gli arrangiamenti dei brani tradizionali e le 
				nuove composizioni dell’Orchestra risentono infatti del grande 
				bagaglio musicale e culturale che contraddistingue ogni 
				musicista del gruppo. L’organico strumentale dell’Orchestra 
				spazia infatti dall’uso della chitarra battente (tipica del sud 
				Italia) al didjeridoo (tipico strumento degli aborigeni 
				australiani), dalla ciaramella alla darabuka, dal basso al 
				mandolino. Demotika Orkestar si è esibita in tutta Italia 
				ospitando anche molti grandi musicisti della musica popolare 
				come Nando Citarella, Ambrogio Sparagna, GuidoSodo. I musicisti 
				dell’Orchestra provengo dai più attivi gruppi di musica popolare 
				sulla scena nazionale e internazionale e vantano collaborazioni 
				al fianco di illustri nomi quali: Enzo Avitabile, Gabin Dabirè, 
				Piero Milesi, Marcello Colasurdo, Noa, Stewart Coopeland, Joe 
				Zawinul, Franco Battiato, Gianna Nannini, Francesco Di Giacomo, 
				Giovanni Lindo Ferretti, Richard Sinclair, Phil Miller, Alex 
				McGuire. Il repertorio del gruppo attinge sia dalla tradizione 
				popolare del Sud Italia (Tarantella del Gargano, Canuscu na 
				carusa, Kalinitta) che da brani originali (Pizzica dorica, Il 
				favolaio, La regina disadorna). Demotika ha registrato per la 
				trasmissione televisiva “L’aia. Suoni e danze del mediterraneo” 
				condotta da Antonio Da Costa e Natalie Caldonazzo e nel luglio 
				2004 ha vinto il Premio della critica al Lecce ART FESTIVAL (RAI 
				1) per la sezione Musica etnica e world. 
				Alessandra Caiulo – voceGianluca Milanese – flauto
 
				Francesco Del Prete – violinoAndrea Presa – didjeridoo
 Davide Marangio – chitarra battente, mandolino
 Mateo Bortone - basso
 Alessandro Semprevivo – Batteria
 Giovanni Colucci – chit. Battente
 Roberto Chiga – tamburello
 
 
				ADRIA e CLAUDIO PRIMAPorte aperte ai ritmi dell’Est
 
				
  Adria 
				come Adriatico. Terra di mezzo fatta di armonie e discordanze, 
				crocevia di culture e di popoli migranti. Affonda le radici a 
				Sud e rivolge lo sguardo alla Terra delle Aquile, il nuovo 
				progetto-laboratorio nato all’ombra del barocco leccese, nella 
				casa-studio di via del Sindaco Marangio, nel cuore del borgo 
				antico. Dalla Puglia degli ulivi secolari a quella che un tempo fu la 
				dimora degli Illiri, Adria dà corpo e respiro a dimensioni 
				sonore di grande incisività, spaziando dai brani tradizionali 
				albanesi, opportunamente riarrangiati, ad un repertorio 
				completamente inedito, in cui si fondono ritmi e culture, nel 
				nome della sperimentazione che da sempre ha contraddistinto la 
				musica del progetto-laboratorio. Una realtà che dischiude le 
				porte ad Est, dalla Puglia e dal Salento si apre all’Albania, 
				lasciandosi permeare da quell’”adriaticità” che ha il sapore 
				intenso della salsedine che resta addosso ai migranti e nel 
				cuore di chi si ferma. Sempre.
 
				  
				“La nota peculiare di Adria, a parte il 
				territorio di scambio, ovvero Puglia e Albania, è l’uso degli 
				strumenti: l’organetto ed il violoncello, infatti, sono 
				strumenti versatili, soprattutto per come li utilizziamo noi. 
				Diventano, infatti, rappresentanti della cultura d’origine, ma 
				al contempo pionieri di nuove adunanze timbriche, nella ricerca 
				costante di potenzialità ancora inespresse”, sottolinea 
				Claudio Prima, organetto e voce. Con lui in quest’avventura 
				artistica che si aggiunge alle già fortunate esperienze di 
				Manigold e Tabulè, due musicisti albanesi: la cantante Meli 
				Hajderaj ed il violoncellista Redi Hasa. Veramente 
				interessante l’humus artistico dal quale parte il progetto, 
				visto che questa formazione raggruppa al suo interno musicisti 
				che hanno all’attivo, tra l’altro, collaborazioni con 
				Radiodervish, Zoè, Talea, Xanti Yaca e Opa Cupa. 
				  
				“Proponiamo una rivisitazione delle musiche 
				popolari del Sud Italia e dei Balcani, con particolare 
				attenzione per la musica tradizionale albanese, insieme con un 
				ricco repertorio inedito”, spiegano gli stessi musicisti, che 
				sottolineano: “Ci spingiamo nella ricerca di nuove 
				contaminazioni tra le diverse civiltà mediterranee e 
				nell’improvvisazione di matrice jazzistica attraverso strumenti 
				tipicamente popolari. I brani del repertorio sono le 
				riproposizioni dei classici tradizionali, riarrangiati con lo 
				spirito delle ‘nuove’ influenze balcaniche e mediterranee, e i 
				brani inediti sintesi dell’esperienza straordinaria della 
				contaminazione”.Avviene così, che l’organetto, il violoncello e la voce si 
				fondano in quella che loro stessi definiscono “una mescolanza di 
				stili che muovono a ritmo frenetico, avvicinandosi ed 
				allontanandosi continuamente dalle feste tradizionali, dalle 
				piazze, dalle corti ed in questo spazio sonoro nuovo ed 
				affascinante, gli strumenti del popolo esprimono tutta la 
				propria potenzialità”.
 
				Fondamentale l’apporto di Meli: è una cantante dalla solida 
				formazione artistica, proviene dalla musica tradizionale 
				albanese, e dà voce con grande energia ai canti della sua terra, 
				che ruotano attorno a temi semplici ed autentici: l’amore, la 
				casa, la libertà, la festa.
 “Proveniamo da esperienze musicali affini, che hanno trovato uno 
				sviluppo naturale in Adria, elaborando una proposta sicuramente 
				articolata, in cui ogni singolo strumento spazia con ampie 
				possibilità d’espressione nelle improvvisazioni. Momenti, 
				quindi, che avvicinano le strutture tradizionali aperte ai modi 
				jazz ed in cui si va ricercando continuamente l’intensità 
				comunicativa”, afferma Claudio Prima, che sottolinea quanto 
				Adria sia l’ideale confluenza delle reciproche ricerche da 
				sempre portate avanti da tutti e tre nel proprio iter artistico: 
				“Con Adria si congiunge la ricerca condotta in questi anni da 
				ognuno di noi, volta a reinterpretare in chiave personale le 
				melodie e i ritmi di una tradizione che dà sempre più respiro 
				alle sensibilità musicali ‘moderne’ e che ne esalta l’intensa 
				forza evocativa”.
 
 
 
				Allegra Brigata Bodhran 
				
  L’Allegra 
				Brigata Bodhran nasce nel 2001 come progetto di folk 
				contemporaneo. La realizzazione di brani inediti sulla scia del “cantautoriale” 
				italiano incontra le musicalità e le ritmiche del folk 
				irlandese. Progetto che, tuttavia negli anni va mutando. 
				Attraverso varie fasi avviene la transizione verso un meticciato 
				musicale fatto di riferimenti costanti alle diverse etnie dei 
				bacini del mediterraneo.
 Lo spettacolo prevede un’ora e mezza di incalzante groove fatto 
				di tempi dispari e binari, di nuove sonorità in sincretismo con 
				i ritmi tradizionali come il sirtaki, la rumba e le tarantelle 
				che vedono l’incontro tra il borbonico e l’est balcanico. Nei 
				testi si affrontano gli aspetti meno “alla ribalta” e meno 
				brillanti dell’esistenza umana nelle dimensioni lavorative e 
				sociali di subalternità, di minoranza…si guarda la vita a tutto 
				tondo,lungo il continuum di gioia e dolore che fa capo ad ogni 
				essere o creatura.
 
				  
				Nel 2003 il loro primo lavoro discografico (autoprodotto 
				e autodistribuito) dal titolo “In cerca d’autore!”. Lavoro che 
				da’ alla folk-band visibilità tale da proporre dal vivo il loro 
				spettacolo in numerosi “palchi”, dal salento al LEONCAVALLO di 
				MILANO con l’eccezionale collaborazione del violinista Maurizio 
				Deho, da TERAMO a PRATO, MESSINA, ROMA (Alpheus), CREMONA, 
				PESCARA ecc… L’album è composto da 13 brani inediti 
				squisitamente folk. 
				  
				Chitarre acustiche e classiche s’intrecciano 
				alla fisarmonica ed al piano acustico e con i flauti e le 
				percussioni tessono il ricamo di questo disco che, seppur 
				ingenuo in alcuni tratti, rappresenta comunque la fresca e 
				genuina vena creativa della neo-nata band.13 brani che esplorano la ballata folk, la canzone d’autore, il 
				tango e la bossanova.
 I testi, come al solito, incentrati sull’esplorazione interiore, 
				sposano il riferimento ad un “IO individuo” in lotta con un “IO 
				sociale”.
 Le problematiche umane dell’uomo comune, viste dalla prospettiva 
				intimista-individualista e le nevrosi di origine sociale, che 
				nascono in società ed invadono l’uomo nella sua indifferente 
				quotidianità. E diventa quindi naturale prendere in esame i 
				meccanismi perversi della politica, della mediatica, del 
				business ideologico e di tutto il polverone che l’inizio di 
				questo secolo ha sollevato,tra attentati, girotondi, crisi, 
				povertà economiche, abusi, e storie di ordinaria 
				follia!Nell’album la band parla di sé…viaggi, speranze, idee, 
				paure, rifiuti e assensi, storie,memorie e 
				personaggi,ovviamente,in cerca d’utore!
 
 Attualmente la band è impegnata nella realizzazione di un nuovo 
				cd interamente composto da brani inediti che già fanno parte 
				dell’attuale repertorio.
 Inoltre è stata pubblicata a luglio con “La Gazzetta del 
				mezzogiorno” la seconda compilation “MUSICHETNIA 2005” che vede 
				la partecipazione dei Bodhran col brano: “BALLU IN SOL”.
 L’attuale line-up è formata da:
 Massimo Donno: chitarra classica e acustica, voce solista, testi 
				e musiche; Luca Barrotta: fisarmonica, cori, musiche; Gianluca 
				Milanese: flauto traverso, musiche; Matteo Bortone: basso 
				elettrico, contrabbasso; Ovidio Venturoso: batteria.
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