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				Una vita per la Chiesa 
				
				 Omaggio a don Realino Mazzotta 
				  
				Nel 
				maggio 2008 durante l’ordinazione di 29 diaconi papa Benedetto 
				XVI ha detto che i Sacerdoti sono “collaboratori della gioia 
				degli altri e testimoni e dispensatori di speranza”: “che la 
				gioia del Signore abiti nel cuore e così ogni sacerdote sarà 
				messaggero e moltiplicatore della gioia con il fuoco del Vangelo 
				che arde dentro l’anima”.  
				Così 
				don Realino Mazzotta, morto nel gennaio 2007 a 99 anni, ha 
				consacrato la sua vita ad una vocazione che quotidianamente 
				annunciava Cristo. Da qui la necessaria celebrazione della sua 
				memoria e del suo ricordo come uomo timorato di Dio, dalle forti 
				convinzioni e i ricordi sempre vivi e fissi nella mente tanto da 
				consentirgli di scrivere fino agli  ultimi giorni della sua vita 
				terrena.  
				
				Scritti che hanno trovato luce in un volume stampato dalla 
				Locopress di Mesagne a cura di Katiuscia Di Rocco, Una vita 
				per la Chiesa. Omaggio a don Realino Mazzotta. 
				 
				Nel 
				testo trovano spazio in una prima parte alcuni scritti in onore 
				del 75° di Sacerdozio di don Realino (mons. Settimio Todisco, 
				mons. Angelo Catarozzolo, don Pio Conte, don Antonio Pasca, 
				Salvatore Serio, Antonio Greco, Fabio Scrimitore, Alberto 
				Scalinci, don Giuseppe Sacino, Anacleto Casilli, suor M. Realina, 
				suor Consiglia, Franca Taurino, Luigi Mazzotta); nella seconda 
				parte,  grazie al contributo di Luigi Tommasi si racconta, 
				invece, l’intensa attività di don Realino Mazzotta nell’Azione 
				Cattolica che consente anche una ricostruzione storica, 
				politica, sociale, economica e religiosa di Veglie. 
				
				L’itinerario dell’uomo don Realino trova respiro poi 
				nell’appendice documentaria dove sono state riprodotte 
				fedelmente alcune sue suggestive poesie giovanili e dei discorsi 
				sul Papa e sull’Immacolata. Nel libro grande rilievo è dato al
				fondo don Realino Mazzotta donato nel luglio 2007 alla 
				Fondazione Biblioteca Pubblica Arcivescovile “A. De Leo” di 
				Brindisi da don Pio Conte, nipote naturale e delegato alla 
				conservazione della biblioteca e dell’archivio di don Realino, 
				quasi centenario, oggi cartulata  inventariata e con un 
				titolario di partizioni astratte e gerarchicamente ordinate 
				rispettando l’ordine originario costruito proprio da don Realino 
				Mazzotta, noto per la sua personale precisione. 
				Tra le 
				lettere del suo epistolario particolarmente importanti sono le 
				missive di mons. Tommaso Valeri (arcivescovo di Brindisi dal 
				1910 al 1942), mons. Francesco De Filippi (arcivescovo di 
				Brindisi dal 1942 al 1946), mons. Armando Franco (vescovo di 
				Oria dal 1981 al 1997), mons. Orazio Semeraro, suo cugino 
				(vescovo di Cariati dal 1957 al 1967, arcivescovo coadiutore di 
				Mons. Margiotta a Brindisi fino al 1968, quindi Amministratore 
				Apostolico sede plena delle diocesi di Brindisi e Ostuni 
				fino al 1975), Gilberto De Nitto (nato nel 1924 e dirigente 
				nazionale della Democrazia Cristiana), mons. Giuseppe Nogara 
				(arcivescovo di Udine, nato nel 1872 e morto nel 1955) e il 
				cardinale Corrado Ursi (arcivescovo emerito di Napoli, nato nel 
				1908 e morto nel 2003), lettere nelle quali si spaziava dalla 
				politica alla sacra scrittura, dalla quotidianità alla teologia, 
				dalla liturgia all’economia. 
				
				Attraverso i personali ricordi di don Realino e quelli dei suoi 
				amici, estimatori ed allievi è possibile in questo volume 
				ripercorrere l’itinerario umano e religioso di un uomo 
				riconosciuto modello per una comunità, il quale modello rinviava 
				ad una Altro più Grande, il Dio della Rivelazione, il Dio che ha 
				mostrato in Gesù Cristo il suo volto.   
				
				 Katiuscia 
				Di Rocco 
				
				Direttore della Biblioteca 
				“A. De 
				Leo” di Brindisi   
				
				(da “Fermento” - 
				Periodico dell’Arcidiocesi di Brindisi-Ostuni - 15 settembre 
				2009  - pag. 15)   |