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da ANSA del 1 aprile 2003 Cei, in chiesa bandiere pace simbolo inutile (ANSA) - ROMA, 1 APR - Le bandiere della pace fuori o dentro una chiesa sono per la Cei un "simbolo sovrabbondante e in qualche senso inutile". Lo sottolinea il sottosegretario generale, mons.Giuseppe Betori. "Mi sembra - aggiunge il vescovo - che per una chiesa la croce sia già di per sé un bel simbolo di pace. Sono duemila anni che chi vuole la pace sta lì sulla croce. Fuori della chiesa senz'altro sono un simbolo bello e significativo, ma in una chiesa mi sembra per lo meno inutile". 2003-04-01 - 13:59:00 dal Giornale di Vicenza del 2 aprile 2003 LA CHIESA. Si teme un uso politico delle posizioni cattoliche. Nuovo appello del Papa contro il conflitto I vescovi: «Via le bandiere della pace dalle chiese»
ROMA - Via le bandiere della pace dai muri e dalle facciate delle Chiese, sono «un simbolo per lo meno inutile e sovrabbondante», «la croce è già un bel simbolo di pace e non ha bisogno di altre determinazioni che mi sembrano inutili». Per il segretario generale della Cei, mons. Giuseppe Betori, non ci sono dubbi, esporre la bandiera con i colori dell’arcobaleno sarebbe «come dire che la Croce non basta. Fuori in altri luoghi diversi dalla chiesa, la bandiera della pace è invece senz’altro un segnale che serva ad accomunare tante e diverse persone». Esprime insomma una linea improntata alla prudenza il braccio destro del card. Ruini al termine della riunione del consiglio episcopale permanente. Il timore infatti è che le posizioni espresse in queste settimane dal pontefice possano assumere, nell’opinione pubblica, un connotato politico troppo preciso, troppo schierato in favore del movimento pacifista. Anche perchè moltissime organizzazioni cattoliche ed ecclesiali, ma anche molti sacerdoti e vescovi, sono fortemente impegnati a sostenere le ragioni della pace e spesso suore, missionari e preti sono sfilati nei cortei di questi giorni. Dal vertice della Chiesa italiana arriva però un allarme: non bisogna confondere la parole di Dio, il messaggio evangelico, con le ragioni della politica, è necessario evitare ogni strumentalizzazione. Sta di fatto tuttavia che, oltre a molte chiese, diverse sedi di istituti religiosi ed edifici che ospitano strutture del Vaticano sparsi nella capitale, hanno esposto in questi giorni dalle loro finestre le bandiere arcobaleno. «Noi - ha spiegato in proposito mons. Betori - non partiamo da quello che è il dibattito politico nel Paese sulla guerra, ma dall’insegnamento della Chiesa sul problema. E questo significa che questa guerra non doveva neppure iniziare». Nel comunicato finale dei vescovi inoltre si riafferma la necessità di restituire un ruolo alle Nazioni Unite; tuttavia anche l’Onu ha bisogno di una riforma che la renda più «idonea ad affrontare con concreta efficacia e sicura autorevolezza le sfide di un’epoca nella quale gli assetti mondiali appaiono destinati a subire straordinari rivolgimenti». Sul tema della pace è ieri intervenuto di nuovo anche il pontefice. Papa Wojtyla ha ricordato che bisogna «prendere sempre più coscienza dell’urgente necessità di costruire la pace anche a costo di personali sacrifici. Occorre essere disponibili - ha proseguito il Papa - a rinunciare pure a qualcosa di legittimo, in vista di un bene superiore». |