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Dal  "Nuovo Qotidiano di Puglia" di giovedì 22 settembre 2005 - di Giuseppe Tarantino - (segnalato da Anna)

 

L'artiste era nato a Presicce, ma viveva da molti anni nella sua casa di Nardò

E' morto Cesare Monte menestrello del Salento

Si è spento a 80 anni.  Fu lui a creare "La coppula"

 

Si è spenta la "voce" del Salento: Cesare Monte il "menestrello" della musica salentina, da ieri ha cambiato palcoscenico. A quasi 81 anni Cesare non ce l'ha fatta a vincere la malattia che da qualche tempo lo aveva attaccato. Il 12 dicembre del 2004 aveva compiuto 80 anni che aveva festeggiati con un nuovo lavoro discografico grazie al quale i salentini tornarono ad ascoltare la sua stupenda voce, per nulla scalfita dall'età: "Ottanta...vita da cantare", un disco che contiene le sue canzoni più belle, riarrangiate egregiamente dai giovani musicisti neretini Alex Zuccaro e Marco De Iaco, realizzato con la collaborazione di Tommaso Zuccaro e del Clan degli Artisti.

"Ottanta... voglia di continuare a cantare" diceva il giorno del suo ottantesimo compleanno. E non scherzava. Nonostante l'età e nonostante ormai i suoi cari compagni di viaggio non ci fossero più, infatti, Cesare era sempre pronto a salire sul palco e a far risuonare la sua voce che ha reso indimenticabili tante arie popolari ma che, soprattutto è stato lo strumento musicale attraverso il quale intonava canzoni da lui stesso scritte: l'allegra e maliziosa "L'uccellino", la malinconica e struggente "Mannaggia lu rmu...", ma su tutte "La Coppula", il brano che gli ha dato la celebrità nel Salento e oltre, molto oltre.

La melodia, come raccontava Cesare, era ispirata ad un'aria popolare che da bambino sentiva spesso. Lui ci aveva scritto sopra le parole che tutti, in qualche modo, abbiamo almeno una volta canticchiato. Ma Cesare era orgoglioso del fatto che cantanti del calibro di Al Bano e Tony Santagata l'avessero tante volte inserita nei propri repertori. E una "leggenda" vuole che anche l'altro menestrello, quello del folk americano, il grande Bob Dylan una volta l'abbia cantata durante un suo concerto.

Cesare Monte, nato a Presicce, da oltre mezzo secolo viveva a Nardò. Poco più che trentenne era "decollato" nel campo musicale esibendosi in uno spettacolo per la Rai in Sardegna, presentato dal grande Alighiero Noschese. I primi contatti con gli impresari discografici, le prime incisioni, di brani inediti che presto lo portarono a diventare il "numero uno" del folk salentino. Il successo arriva negli anni '70, con il "Trio Folk del Salento" che lo vedeva insieme a Cesarino Zuccaro e a Mimino Spano. Per cinquanta anni Cesare ha calcato i palchi di tutta Italia. Il 2 agosto scorso avrebbe dovuto ritirare un premio alla carriera al "Soleada Festival" ma le sue condizioni di salute glielo avevano impedito.

Cesare Monte lascia a tutti i salentini una lunga collana di dichiarazioni d'amore per la propria terra: «i luoghi più belli dove sono stato in questi ottant'anni -diceva- sono la dolce e cara Presicce dove sono nato, la dolce e cara Nardò dove vivo. Dove trovi un altro cielo, un altro sole, un altro mare come i nostri? Anche quando piove senti che il cielo ti propone una dolce poesia e ti spinge a ringraziare il Creatore per averti dato il privilegio di nascere e vivere nel Salento».

di Giuseppe Tarantino