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 Consiglieri dimissionari  -  28 dicembre 2009

 

Nessuna pronuncia è intervenuta sulla contemporaneità delle dimissioni dei consiglieri di Veglie

 

Erronea la notizia apparsa sui quotidiani locali nella giornata di domenica scorsa, secondo cui il Consiglio di Stato si sarebbe pronunciato sulla questione della contemporaneità delle dimissioni dei consiglieri comunali di Veglie.

Nessuna pronuncia di merito è intervenuta sulla vicenda.

L’ordinanza cautelare, infatti -rendono noto gli 11 Consiglieri dimissionari-, è fondata soltanto sull’esigenza di garantire la continuità dell’azione amministrativa da parte degli amministratori attualmente in carica nelle more della decisione di merito.

Ed è proprio per la necessità di ottenere una pronuncia che i consiglieri dimissionari hanno conferito apposito mandato ai propri legali di fiducia, Avv.ti Pietro Quinto e Gianluigi Manelli, affinchè venga fissato nel più breve tempo possibile la discussione del merito del ricorso.

Sino a tale pronunciamento –affermano gli Avv.ti Pietro Quinto e Gianluigi Manelli- resta fermo il contenuto della sentenza n. 2986 del 3.12 u.s. con cui la Prima Sezione del TAR di Lecce, Presieduta dal Dott. Ravalli, ha riconosciuto la contemporaneità delle dimissioni affermando che “quello della contemporaneità è un concetto sì rigoroso ma non al punto da comportare determinati adempimenti e formalità che, in concreto, possano impedire l’operatività dell’istituto e dunque vanificare le finalità perseguite dal legislatore”, rilevando al contempo che “la formalizzazione dell’avviso di convocazione avvenuta “a sportello chiuso” (ossia attraverso modalità non altrimenti consentite agli altri consiglieri comunali) rappresenta una violazione delle norme che regolano la gestione del protocollo che, dato l’assetto di interessi in giuoco, non rileva quale mera irregolarità procedimentale quanto, piuttosto, alla stregua di vera e propria illegittimità di carattere sostanziale”.

Pertanto, sino a quando il Massimo Organo di Giustizia Amministrativa non si pronuncerà nel merito, la vicenda è tutt’altro che conclusa.

Rimane lo scandalo politico di un sindaco che non ha più la sua maggioranza consiliare e con inspiegabile pertinacia rimane aggrappato alla poltrona.

 

Veglie 28 dicembre 2009

                                                                               

Gli   11   Consiglieri   dimissionari