Indice di Indice Generale

 Indice Giornali Indice Giornali


Cronologia Articoli e Lettere sulla Circonvallazione

Anno 2001
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Un cava rischia di bloccare la nuova strada (14/3/01)

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La strada prima di tutto (25/3/1)

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La cava non fermerà i lavori (5/4/01)

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Guai per la circonvallazione. Esproprio illegittimo? (25/4/01)

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«Giudici, tracciate voi la circonvallazione» (27/4/01)

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Il TAR blocca la circonvallazione (28/4/01)

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Poteri forti contro la circonvallazione (17/5/01)

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La Provincia spiega la sua posizione sulla circonvallazione (18/5/01)

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La Provincia propone tre soluzioni per la circonvallazione (23/5/01)

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Nuovi fondi per la circonvallazione (6/10/01)

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Ancora polemiche sulla circonvallazione (13/11/01)

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I cittadini si oppongono e il Tar "apre" il cantiere stradale (17/11/01)

Anno 2002
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Inaugurata la circonvallazione di Veglie. Sarà aperta a giorni (29/03/02)

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Protesta dell'assessore Catamo: «Che vergogna la nuova circonvallazione: inaugurata, ma resta chiusa» (10/04/02)

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L'Amministrazione provinciale risponde alle accuse dell'assessore Catamo: «La circonvallazione apre sabato» (11/04/02)

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L'assessore risponde alla Provincia: «Nessun furto di segnali sulla circonvallazione» (13/04/02)

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A. Greco risponde: «Tracciato più che regolare quello della circonvallazione» (17/04/02)

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Catamo replica a Greco (20/04/02)

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Circonvallazione: Troppi incidenti. Appello del Comune alla Provincia (24/07/02)

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La provincia stanzia i fondi per ultimare anche le tangenziali di Veglie e Salice (23/10/02)

Anno 2003
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Troppi incidenti. Sopralluogo dei tecnici della Provincia sulla circonvallazione (18/01/03)

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La circonvallazione sarà completata (07/06/03)

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Passa la circonvallazione, licenziati 15 operai (22/06/03)

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Arriva la nuova bretella stradale. Da fine mese a casa 15 operai (25/06/03)

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Vertenza Panarese: Proteste a Palazzo dei 15 licenziati (03/07/03)

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Si costruisce il viadotto contestato: cava chiusa e lavoratori licenziati (10/07/03)

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«Un ponte miliardario e le disattenzioni di Ria»  (10/07/03)

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La Provincia replica alle polemiche sulla circonvallazione (11/07/03)

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L'ex sindaco A.Greco accusa l'impresa di non dire il vero sulla cava (12/07/03)

punto elenco Parlano gli imprenditori interessati: «Gli atti sono chiari: la tangenziale ci danneggia» (13/07/03)
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«La realtà dei fatti e le letture datate. Così si cambiano le carte in tavola» di G.Caputo (13/07/03)

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La rabbia dei licenziati invade Palazzo di Città e uno di loro minaccia di gettarsi dal primo piano del municipio (16/07/03)

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In Consiglio il dramma dei 12 cassintegrati  (17/07/03)

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L'assessore provinciale Antonio Luca afferma: «Proposte per la cava? Ben vengano. Ma che siano precise, possibili e chiare.»  (19/07/03)

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An e la circonvallazione «Mai approvato il ponte sulla cava» (24/07/03)

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Vertice in Prefettura per la cava di Veglie. Scongiurati i licenziamenti, l'opera si farà (29/07/03)

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La ditta Panarese e l'Api contestano la decisione della Provincia: «Realizzare il ponte sulla cava è una forzatura della Provincia» (30/07/03)

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«Il ponte si farà; per la cava futuro incerto» (31/07/03)

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Esposto dell'assessore A.Cascione: «La Procura indaghi sul ponte» (31/08/03)

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L'assessore attacca la Provincia «Fermate quella circonvallazione» (3/09/03)

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Il Tar respinge il  ricorso: via libera al ponte. Intanto gli operai protestano alla Provincia (6/09/03)

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"Vertenza Panarese": incontro con il Prefetto (07/09/03)

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Circonvallazione: L'opposizione contro il sindaco e solidale con il presidente Ria (9/09/03)

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Ore decisive per la vertenza Panarese. Il ponte sulla cava si farà, oggi l'appalto dei lavori (11/09/03)

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Appaltati i lavori, il ponte si farà (12/09/03)

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Noi operai della "Cava Panarese" (23/09/03)

Anno 2004
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I lavori riprendono: Un viadotto per completare la circonvallazione bloccata (13/05/04)

Anno 2006
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La Provincia ha definito la perizia di variante, ripartono i lavori (19/02/06)

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Rimandato l'inizio dei lavori in zona "Troali" (14/03/06)

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Replica di A. Greco in merito alle dichiarazioni di A. Cascione del 14/03/06 sul viadotto (14/03/06)

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Intervento di Antonio Greco «Circonvallazione: Cascione si dimetta» (15/03/06)

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Comitato per la circonvallazione: riprendono i lavori (15/03/06)

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Assemblea di cittadini: «Il paese vuole il ponte: la Provincia si rassegni» (17/03/06)

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Il Ponte sulla cava (Marcello Spedicato 22/03/06)

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Il sindaco Fernando Fai esce allo scoperto e spiega la sua posizione: «Il ponte sia costruito quanto prima» (23/03/06)

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La Provincia passa ai fatti: al via la costruzione del ponte (25/03/06)

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Il ponte sullo stretto non si farà! Ma quello sulla cava "Panarese" si. (Lettera 19/5/06)

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La replica a Quaranta di Salice: «Il ponte sulla cava è un'opera necessaria» (3/06/06)




 

Dalla Gazzetta del Mezzogiorno di Mercoledì 14 Marzo 2001

Una «sorpresa» durante la realizzazione della circonvallazione che dovrà decongestionare la città dal traffico verso il mare

Una cava rischia di bloccare la nuova strada

L'opera ha un costo di quasi 4 miliardi, che ora potrebbero non bastare


VEGLIE - C'è una cava di tufo profonda trenta metri nel tragitto della circonvallazione in costruzione, ed ora i lavori rischiano di non poter essere completati nei tempi e nei modi previsti.

 L'intoppo è venuto alla luce con molto ritardo e, comunque, dopo che la Provincia, ente competente per la realizzazione dell'opera, ha appaltato i lavori nel mese di giugno 1999. Il problema è grosso e nei prossimi mesi rischia d'esplodere se non si troverà subito una soluzione.

La circonvallazione avrà una lunghezza di poco superiore ai sette chilometri. Dovrebbe essere ultimata entro il prossimo ottobre con un costo complessivo di circa tre miliardi e 900milioni, di cui 750milioni, pari al 15 per cento, a carico dell'Amministrazione provinciale che ha contratto un mutuo con la Cassa Depositi e Prestiti, e il resto, pari all'85 per cento, a carico Regione Puglia che ha utilizzato i fondi Pop. L'opera è attesa da molto tempo e, quando verrà completata, consentirà di risolvere finalmente parecchi problemi di traffico, spesso molto rilevanti, specialmente durante i mesi estivi. In quel periodo, infatti, il centro abitato viene attraversato da numerosi veicoli provenienti dai paesi limitrofi e diretti alle località marine. Il nuovo percorso stradale extracittadino, dunque, dovrebbe agevolare i vari collegamenti e raccordi con le strade provinciali per Leverano, per Carmiano, per Novoli, per Salice, per Monterruga-San Pancrazio e per Torre Lapillo-Porto Cesareo.

Una cava di tufo di proprietà privata, attualmente in piena funzione, che incredibilmente si trova nel tratto di circonvallazione progettato fra le strade provinciali per Salice e per Monterruga-San Pancrazio, in località «Troali», rischia, però, di essere un vero ostacolo alla realizzazione tempestiva dell'opera.

«Vogliamo che i lavori - dice Oronzo Sabato, vice sindaco di Veglie - siano completati al più presto e siamo disposti ad adoperarci per trovare una soluzione alla questione. L'opera, però, è della Provincia e dunque, nella fase attuale, non abbiamo alcuna competenza diretta.
La ditta proprietaria della cava, - conclude Sabato - ci ha invitato, proprio in questi giorni, ad intervenire per ricercare una via d'uscita al problema. Se verremo coinvolti dall'Amministrazione provinciale siamo pronti a collaborare».

Sulla vicenda Lorenzo Catamo, assessore agli affari generali e legali di Veglie, aggiunge: «Certo è che la nostra comunità rischia di vedere vanificate le sue aspettative. Questa è un'opera che, se completata nella sua interezza, consentirà lo snellimento di un traffico interno divenuto, ormai, assai problematico. Il nostro sistema viario cittadino non è più adeguato alle necessità attuali». Per il momento, comunque, i lavori di costruzione della circonvallazione stanno procedendo regolarmente interessando le altre bretelle che non comportano alcun problema realizzativo.


Rosario Faggiano

Sommario articoli sull'argomento

Dalla Gazzetta del Mezzogiorno di Mercoledì 25 Marzo 2001

Greco interviene sulla vicenda della cinconvallazione

«La strada prima di tutto»

«Inopportuno parlare di variante al progetto»

VEGLIE -  La circonvallazione è di nuovo al centro di un'accesa polemica. Antonio Greco, ex sindaco e attuale consigliere comunale dell'opposizione di centrosinistra, attacca l'assessore provinciale ai lavori pubblici Mario Mangione, il quale, nei giorni scorsi, aveva annunciato di voler trovare una soluzione «concertata» al problema della cava che si trova sul tragitto previsto per la realizzazione dell'opera.

«Preoccupa - dice Greco - la tesi che la circonvallazione si farà solo se si riuscirà a salvaguardare, insieme, il rispetto della legge, la produttività della cava e il tracciato, mediante la concertazione con il territorio (Comune e proprietari), di ogni ipotesi risolutiva. Il metodo è lodevole e condivisibile in sé, ma, per il caso, appare un bluff e le affermazioni dell'assessore destano non poche preoccupazioni». A tal proposito, Greco sostiene che nel passato il Comune ha già fatto tentativi del genere e che pertanto, «ritornare su un'ipotesi di soluzione concertata sarebbe solo una perdita di tempo».
«Su 250 espropri - continua l'ex sindaco - vi sono stati cinque punti critici, compreso quello della cava. Gli altri quattro sono stati risolti con il rispetto del tracciato approvato, secondo legge, nonostante richieste pressanti e situazioni difficili e serie». «I fucili sono spianati - avverte Greco - e pochissimi capirebbero questo doppio modo di affrontare gli stessi problemi, se si seguisse l'iter di una variante».

Greco, ricordando poi la sentenza favorevole del Consiglio di Stato e «il problema degli eventuali maggiori costi rispetto al piano economico iniziale dell'opera», aggiunge: «Ma se la Provincia ha avuto ragione in tutto nel contenzioso sulla procedura seguita, non si vede perché il maggior onere finanziario debba costituire un ostacolo alla realizzazione dell'opera secondo il piano previsto. L'assessore Mario Mangione, perciò, dovrebbe sapere bene che la circonvallazione di Veglie si farà solo se verrà rispettata la sentenza del Consiglio di Stato, senza nessuna variante».
«L'Amministrazione provinciale, il presidente Ria e i consiglieri provinciali del collegio, si giocano in questa vicenda - conclude Greco - una fetta non piccola di credibilità».


Rosario Faggiano

Sommario articoli sull'argomento

Dalla Gazzetta del Mezzogiorno di Giovedì 5 Aprile 2001

Interviene l'assessore ai Lavori pubblici della Provincia, Mario Mangione
«La cava non fermerà i lavori»

Martedì è stato fatto un sopralluogo per valutare la situazione
«Bisogna tenere conto che è mutato lo stato dei luoghi»

VEGLIE -  La costruzione della circonvallazione proseguirà regolarmente solo per quella parte che è possibile realizzare senza intoppi.
Per il momento, cioè, il problema della cava che impedisce il completamento dell'opera nel tratto che dovrebbe collegare le strade provinciali per Salice e per Monterruga-San Pancrazio, non influirà sull'andamento dei lavori.

 Martedi scorso l'assessore provinciale ai lavori pubblici Mario Mangione, insieme ai tecnici e a rappresentanti dell'impresa titolare dell'appalto, ha effettuato un sopralluogo per valutare direttamente la situazione.

«Nella zona interessata dalla cava - dice l'assessore - abbiamo bisogno di un po di tempo in più. Dobbiamo valutare le possibili soluzioni tecniche tenendo presente ogni aspetto giuridico e, soprattutto, economico delle varie ipotesi».

Nei giorni scorsi, per risolvere il problema, si era pensato alla realizzazione di un ponte o di una variante, entrambe soluzioni che comportano costi aggiuntivi, specialmente adottando la prima delle due opzioni.

«Oggettivamente - aggiunge Mangione - oggi è mutato lo stato dei luoghi. Secondo l'ufficio legale della provincia questa variazione è avvenuta in modo legittimo ed è perciò impossibile obbligare i proprietari della cava a ripristinare la situazione esistente al momento della progettazione dell'opera. A questo punto - continua l'assessore - bisogna comportarsi in maniera razionale, come un buon padre di famiglia. Se si vuole realizzare la strada si deve individuare un altro percorso tecnico, amministrativo e finanziario rispetto a quello originario. Questa riflessione è necessaria ed è fuori da ogni polemica che, ormai, è del tutto superflua».

Il riferimento è alle dichiarazioni di Antonio Greco, ex sindaco di Veglie e attuale esponente dell'opposizione di centrosinistra, il quale ha assunto una posizione critica rispetto alla questione.

«Io sto lavorando in perfetta buona fede - conclude l'assessore Mangione - per risolvere il problema. E' logico che il discorso economico influirà molto sulla decisione finale e che, valutate anche attentamente le condizioni tecniche e le posizioni giuridiche, dovremo scegliere la soluzione migliore che possa anche non danneggiare nessuno dal punto di vista economico e sociale».

Ciò può voler significare che l'idea di oltrepassare la cava con un ponte è già stata scartata e che l'orientamento è quello di progettare una variante.
La costruzione del ponte comporterebbe, infatti, un costo molto elevato e la necessità di disporre di diversi miliardi per espropriare la cava.

Rosario Faggiano

Sommario articoli sull'argomento

Dalla Gazzetta del Mezzogiorno di Mercoledì 25 Aprile 2001

Ancora guai per la circonvallazione che dovrebbe decongestionare la città dal traffico

«Quell'esproprio è illegittimo»

Domani il Tribunale amministrativo discuterà il ricorso


VEGLIE -  La tangenziale a rischio. Dopo l'ostacolo della cava, sulla «strada» della circonvallazione di Veglie è spuntato un ricorso al Tribunale amministrativo regionale contro il decreto di espropriazione d'urgenza emesso dall'ufficio della Provincia il 22 febbraio scorso. I lavori, vale la pena di precisare, sono stati fermati dallo stesso Tar - dopo l'udienza preliminare dell'11 aprile scorso - e se ne dovrà discutere nella udienza fissata per domani, 26 aprile.

A chiedere l'annullamento dell'atto espropriativo è la signora Concetta Greco assistita dagli avvocati Pietro Nicolardi e Domenica Campanelli, alla quale sono stati espropriati circa 12mila metri di terreno per realizzare la strada. I due legali contestano la procedura adottata, ritenendola illegittima, perché i termini per l'inizio e la fine dei lavori e per le espropriazioni sono stati modificati più volte sia dall'amministrazione provinciale che dal Comune di Veglie. Così facendo, sostengono Nicolardi e Campanelli nel ricorso, «l'interesse dell'esproprianda è stato nella sostanza sacrificato».

Peraltro, secondo la ricorrente, a causa dei continui slittamenti dei termini da parte della Provincia e del Comune di Veglie, l'atto espropriativo merita «di essere annullato in quanto illegittimo, considerata la natura caotica dello stesso, visto che non si è tenuto conto del fatto che i termini di fine lavori erano ormai irrimediabilmente scaduti».

A questo, sostengono i legali, si aggiunge la violazione del principio di sussidiarietà tenuto conto che «la circonvallazione è una tipica opera comunale rispetto alla quale non si verifica uno spostamento delle competenze in ragione del fatto che l'ente realizzatore è la Provincia». E, anche per questo principio, la Provincia, argomentano Nicolardi e Campanelli, sarebbe incompetente a operare l'esproprio perchè la legge che regola questa materia fa riferimento solo alle opere di competenza della Provincia o degli enti non territoriali «e non per quelle ricomprese nelle competenze proprie dei Comuni, come appare la strada circonvallazione, non includibile, salva una differente prova, tra le strade provinciali».

Le eccezioni mosse dai due avvocati, per conto della signora Greco, riguardano anche presunte violazioni dei principi in materia di efficacia degli strumenti urbanistici. Il Comune di Veglie, infatti, per consentire la realizzazione della strada ha dovuto fare una variante al Piano regolatore generale perché le zone interessate al progetto, nello strumento urbanistico in vigore a Veglie, erano indicate come zone agricole. Ora, spiegano ancora i ricorrenti, l'occupazione d'urgenza dei terreni non poteva essere effettuata dal momento che l'iter procedimentale relativo all'approvazione della variante non risulta ancora concluso stando a quanto emerge dagli atti in possesso, cosicché la variante non sarebbe ancora efficace».

Infine, secondo i due legali, il tracciato scelto sarebbe palesemente irrazionale perché «la strada da realizzarsi in aperta campagna deve attraversare, così come prevista, una cava esistente profonda circa 24 metri e larga cento».
E a proposito di
quest'ultima questione vale la pena di ricordare, per dovere di cronaca, che è aperto un altro contenzioso che la Provincia si sta accingendo a risolvere.

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Dal Quotidiano di Lecce di Venerdì 27 Aprile 2001

PROTESTE A VEGLIE

«Giudici, tracciate voi la circonvallazione»

Pioggia di ricorsi e polemiche contro la circonvallazione che collegherà a Lecce i comuni di Veglie, Salice, Novoli ed altri centri del nord-Salento.

 Dopo l'istanza presentata al Tar di Lecce dalla ditta vegliese "Panarese", proprietaria di una cava attualmente in funzione, cava che si trova proprio lungo il tracciato dell'arteria stradale, cosa che mette a rischio l'attivita dell'impresa, ora è la volta di altri privati ad annunciare una vera e propria battaglia legale contro l'amministrazione provinciale di Lecce, interessata alla realizzazione dell'opera.

È il caso, l'ultimo in ordine di tempo, del signor Antimo Carafa, di Veglie, rappresentato e difeso dall'avvocato Donato De Mitri, destinatario nel '99 di un decreto del responsabile del settore amministrativo del comune di Veglie, che disponeva l'occupazione di un suolo di sua proprietà esteso per 1.210 metri quadri, terreno comprendente anche una casa abitata dal figlio del signor Carafa. Finalità del provvedimento, l'imminente inizio di lavori per suddetta circonvallazione.

Da allora, nonostante i numerosi tentativi dei
signori Carafa di giungere ad una soluzione equa
e pacifica della questione, la macchina amministrativa provinciale si è mossa, ma autonomamente. Così il 22 febbraio scorso i dipendenti dell'impresa cui sono stati appaltati i lavori hanno apposto i termini e tracciato i segni sul muro di recinzione esterno della casa del ricorrente. In questo modo se la strada dovesse realizzarsi sarebbe a meno di dieci metri dall'abitazione e con un'unica possibilità di accesso sulla curva di decellerazione che immetterebbe su via "Monteruga", passando proprio di fronte alla proprietà dei Carafa. Evidenti i pericoli che ne deriverebbero.

Considerata la giurisprudenza e la legislazione prodotta per casi analoghi, nonché il mancato rispetto delle distanze previste nelle costruzioni, l'azione dell'amministrazione sarebbe carente di poteri. Così nei giorni scorsi l'uomo ha presentato ricorso ai giudici della sezione leccese del Tribunale Amministrativo Regionale. Reclamando giustizia.

di Fabiana Pacella

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Dal Quotidiano di Lecce di Sabato 28 Aprile 2001

 «Poca pubblicità alla variante del Prg»

E il TAR blocca la circonvallazione

Ancora nell'occhio del ciclone il progetto varato dalla Provincia di Lecce per la realizzazione dell'imponente arteria stradale lunga circa otto chilometri che collegherà al capoluogo alcuni comuni del Nord-Salento, tra cui Veglie.

La prima sezione del Tar di Lecce, presieduta da Aldo Ravalli, riunitasi giovedì scorso in seduta straordinaria, ha infatti accolto il ricorso presentato da Sofia Concetta Greco contro l'amministrazione provinciale ed il comune di Veglie, volto a fermare i lavori della circonvallazione che interesserebbero un
terreno di sua proprietà situato in agro di Veglie. Superficie per la quale era stata già disposta l'occupazione d'urgenza a favore dell'amministrazione provinciale di Lecce con decreto emanato lo scorso
19 febbraio.

Nel ricorso presentato dalla signora Greco, rappresentata e difesa dagli avvocati Pietro Nicolardi e Maria Domenica Campanelli, è stata altresì contestata la mancata esposizione al pubblico, da parte del comune, della variante al Prg prevista proprio in virtù della realizzazione dell'opera. Chiara, in merito, la decisione del Tar: «Il collegio ha considerato che l'approvazione della variante al Prg, avvenuta con delibera del consiglio comunale di Veglie datata 98,
non esclude che il comune debba provvedere alle forme di pubblicità che secondo i principi appare essere condizione di efficacia della variante stessa, oltre che unico mezzo di conoscibilità per i cittadini».

 Spiega l'avv. Lorenzo Catamo, assessore agli Affari Generali del comune in questione: «Credo che la Provincia di Lecce sia la principale responsabile di eventuali errori di procedura nonchè l'ideatrice del progetto».

L'udienza del merito è ora fissata al 27 ottobre prossimo.

di Fabiana Pacella


Dalla Gazzetta del Mezzogiorno di Sabato 28 Aprile 2001

 La decisione del Tribunale amministrativo sul ricorso contro un esproprio

Il Tar di Lecce ferma la circonvallazione

VEGLIE -  Il Tar di Lecce blocca la circonvallazione. Nella Camera di Consiglio di giovedì scorso il tribunale amministrativo ha concesso la sospensiva in virtù del ricorso promosso dagli avvocati Pietro Nicolardi e Domenica Campanelli per conto della signora Concetta Greco, contro la procedura d'esproprio della Provincia di circa 12 mila metri di terreno su cui deve passare la strada.

 Il Tar, che discuterà il merito il 17 ottobre prossimo, ha accolto la tesi sostenuta dai legali di Greco secondo i quali la variante al Piano regolatore generale approvata il 12 novembre del 1998 dal Consiglio comunale di Veglie doveva essere pubblicata sulla gazzetta ufficiale sul Bollettino della Regione Puglia e all'Albo Pretorio del Comune.

 «Considerato che l'approvazione della variante al Prg - argomenta il Tribunale amministrativo regionale di Lecce - non esclude che il Comune non debba provvedere alle forme di pubblicità di cui all'articolo 6 della legge regionale 56, che secondo i principi appare essere condizione di efficacia della variante stessa, oltre che unico mezzo di conoscibilità legale per i cittadini».

A questo punto i lavori che erano ricominciati si dovranno fermare, almeno nel tratto di strada che passa sulla proprietà della signora Greco. Si tratta di una vera e propria tegola sull'amministrazione provinciale che si era impegnata a concludere la circonvallazione nel più breve tempo possibile. Tuttavia la vicenda potrebbe finire al Consiglio di Stato a meno che, la Provincia e la stessa proprietaria non riescano a trovare un accordo che consenta in tempi brevi di chiudere la vicenda.

 Ricordiamo, per dovere di cronaca, che su questo stesso punto il Consiglio di Stato, sempre per questioni di esproprio legate alla realizzazione della circonvallazione, ha ribaltato la sentenza del Tar. Allo stato attuale delle cose, però, l'amministrazione provinciale dovrà rispettare questa decisione e bloccare i lavori fino alla soluzione della vertenza.
E' utile precisare, inoltre, che la strada è già stata tracciata e la soluzione appare molto intricata perché difficilmente si potrà ripristinare «lo stato dei luoghi» precedente al tracciato.

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Dalla Gazzetta del Mezzogiorno di Giovedì 17 Maggio 2001

Interviene l'ex sindaco Antonio Greco a nome del suo gruppo consiliare

«Poteri forti contro la circonvallazione»

E' polemica attorno alla cava che si trova sul tracciato della nuova strada

«Perché la Provincia non tiene conto del Consiglio di Stato?»

VEGLIE -  «Noi vogliamo solo che la circonvallazione si faccia secondo il tracciato stabilito. E' un'opera utile alla città, ma più passa il tempo e più diventa chiara la volontà di pochissimi soggetti "forti" di ingarbugliare la situazione. Perché solo mischiando le carte si raggiunge l'obiettivo di non fare più la circonvallazione, almeno nel tratto che va da via Salice a via Bosco».

 Antonio Greco, ex sindaco di Veglie ed attuale consigliere di opposizione, non ha dubbi su questo, né lui né i suoi colleghi Alessandro Aprile, Mario Aprile, Giovanni Cipolla, Giuseppe Cutrino, Giovanni Parente.

Il riferimento, diciamolo, è alla controversia tra la Provincia e la ditta Panarese, proprietaria di una cava che si trova proprio sul tracciato della nuova strada e che rischia di farne allungare i tempi e i costi di realizzazione. Il braccio di ferro giudiziario tra questa ditta, la Provincia e il Comune già da tempo è finito a vantaggio di quest'ultimi,

 «eppure», lamenta Greco a nome anche degli altri consiglieri, «ancora oggi l'assessore provinciale Mario Mangione dice sulla Gazzetta di Lecce ciò che da tempo si vocifera e cioè che "bisogna comportarsi come un buon padre di famiglia" e che " oggettivamente oggi è mutato lo stato dei luoghi" e che sta valutando "ogni aspetto giuridico e, soprattutto, economico delle varie ipotesi". Queste dichiarazioni - spiega l'ex sindaco - dimostrano quali siano le reali intenzioni dello stesso assessore, dei suoi collaboratori e di alcuni tecnici della Provincia».

 La posizione di Mangione ha molto allarmato i componenti del gruppo consiliare di centrosinistra perché la circonvallazione sarebbe stata voluta proprio da loro. A tal proposito, bisogna ricordare che nel 1995 la Pro loco di Veglie donò una prima progettazione della circonvallazione all'amministrazione comunale, all'epoca guidata da Greco e sostenuta da molti degli attuali rappresentanti dell'opposizione.

«Ad alcuni esponenti di Palazzo dei Celestini - continua Greco - che, anche in buona fede, vogliono dimenticare la esistenza di una decisione del Consiglio di Stato è spontaneo chiedere perché la Provincia ha fatto ricorso in appello se poi, anche vincendo, non se ne doveva servire?». Una domanda questa a cui nessuno finora ha voluto dare risposte.
«L'unica soluzione a questa impasse - dice ancora Greco - è la variante tecnica - non quella urbanistica - ed economica all'attuale progetto. Si dice - continua - che la più problematica è quella economica perché occorrono più soldi. Non si tiene conto però - spiega l'ex sindaco - che dopo la sentenza del Consiglio di Stato tutte le modifiche dello stato dei luoghi, fatte dopo l'approvazione del progetto da parte del Consiglio comunale di Veglie o, comunque, dopo la presa di possesso del 26 maggio 1999, sono state fatte responsabilmente e sono a carico economico di chi le ha realizzate incautamente. E la Provincia non può trascurare di fare questo discorso». Peraltro, a sostegno della tesi del gruppo consiliare di centrosinistra del Comune di Veglie, c'è la sentenza del Consiglio di Stato che dice: «Le tre particelle (quelle su cui deve passare la circonvallazione, n.d.r) all'estremità dell'area della cava non precludono l'uso stesso della cava».

A nulla serve, inoltre, l'autorizzazione avuta dalla ditta Panarese a continuare lo scavo «almeno nella parte interessata dal tracciato».
Per queste ragioni Greco e «compagni» sono arrivati al convincimento che l'amministrazione provinciale voglia, come dire, lavarsene le mani e prevedono che la circonvallazione non si farà per intero come progettata». «Noi - conclude Antonio Greco - crediamo sia un dovere di tutti, delle forze politiche locali, dei consiglieri provinciali del nostro collegio, impegnarsi per la sua realizzazione così come è stata progettata nel rispetto della sentenza del Consiglio di Stato».



di
Maurizio Rampino

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Dalla Gazzetta del Mezzogiorno di Venerdì 18 Maggio 2001

 La Provincia spiega la sua posizione sulla circonvallazione

«Cambierà il tracciato della strada»

Al vaglio le diverse soluzioni tecniche da realizzare

VEGLIE - La vicenda della circonvallazione continua a provocare polemiche. La questione è sempre la stessa, cioè la cava che potrebbe impedire la «chiusura» dell'anello della strada, attualmente in costruzione. Questa volta interviene la Provincia, guidata da Lorenzo Ria per controbattere la posizione del gruppo consiliare «Insieme per Veglie», apparse ieri sulla «Gazzetta», il quale sostiene l'opportunità e la necessità di non variare il tracciato della circonvallazione.

«Al di là di chi cerca di ingenerare sospetti senza senso - scrive in una nota la Provincia - dopo aver elaborato e perseguito tutte le vie di chiarimento e di definizione sul piano giudiziario, l'Amministrazione provinciale sta ora definendo gli atti tecnici e amministrativi per portare a termine l'opera della circonvallazione di Veglie o per dare continuità e funzionalità al tracciato». La Provincia per la particolare situazione che si è creata, non si sentirebbe vincolata a soluzioni tecniche predefinite, anche in considerazione dei fondi disponibili previsti dal «Pop 1994/99».

«La sentenza del Consiglio di Stato - continua la nota - ha dichiarato la legittimità del procedimento espropriativo relativo ai terreni di proprietà Panarese (la cava, n.d.r.) interessati ai lavori di costruzione della circonvallazione di Veglie. Per questo motivo la Provincia ha ritenuto di ricorrere in appello. Per quanto riguarda poi le scelte relative all'adeguatezza tecnica del progetto, invece, non vi è stata alcuna pronuncia né del Tar né del Consiglio di Stato, in quanto le stesse attengono al merito dell'azione amministrativa e, quindi, sono di esclusiva competenza della Provincia, che in qualsiasi momento, in considerazione dei fatti avvenuti nel corso della vicenda, può intervenire rivedendole».

Il documento della Provincia, infine, fa notare che molti degli attuali problemi derivano dal fatto che «l'approvazione urbanistica del tracciato (novembre 98) da parte dell'allora Amministrazione comunale di Veglie, non ha tenuto conto dell'avvio del procedimento di autorizzazione della cava Panarese, all'epoca già in corso». La Provincia e tutti gli altri enti interessati stanno, quindi, valutando ipotesi alternative al tracciato. A tal proposito si è già svolta nei giorni scorsi una conferenza di servizi.

di Rosario Faggiano

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Dalla Gazzetta del Mezzogiorno di Mercoledì 23  Maggio 2001

Entro il 31 maggio prossimo l'Assemblea cittadina dovrà decidere quale soluzione adottare

Circonvallazione, la parola al Consiglio

L'assessore Catamo: «Stabiliremo il da farsi tutti insieme, maggioranza e opposizione»

La Provincia indica tre ipotesi per superare l'ostacolo della cava


VEGLIE -  «Sarà il Consiglio comunale di Veglie compatto a decidere il da farsi sulla circonvallazione». Lorenzo Catamo, assessore al Contenzioso non ha dubbi. «Di certo - precisa - non saremo noi a togliere la castagne dal fuoco alla Provincia. Se vuole cambiare il tracciato della circonvallazione ce lo deve dire chiaramente e deve assumersi le sue responsabilità».

 Queste parole, pronunciate anche a nome dell'Amministrazione, dimostrano quanto intricata sia la vicenda della circonvallazione di Veglie che per essere completamente realizzata deve superare lo «scoglio» della cava della ditta Panarese che si trova proprio sul tracciato. Un problema su cui si dovrà pronunciare il Consiglio comunale entro il 31 maggio per dare la possibilità alla stessa Provincia di rispettare i tempi previsti e poter accedere ai fondi comunitari con i quali la strada è stata finanziata. La questione è già stata oggetto di discussione alla conferenza dei capigruppo consiliari che si è tenuta lunedì scorso, senza però che si sia arrivati ad una conclusione tranne che, qualsiasi essa sia la decisione, sarà presa da tutta l'Assemblea, maggioranza e opposizione. E per mettere il Consiglio nella condizione di poter decidere con cognizione di causa ha deciso di acquisire dei pareri legali e tecnici sulla questione.

In verità la Conferenza dei servizi convocata dalla Provincia nella seduta del nove maggio ha dato al Comune la possibilità di scegliere fra tre ipotesi. Quella di mantenere il tracciato originario, con qualche modifica tecnica, ma - dice la Provincia - ci costerebbe troppo e non è di immediata realizzazione. L'altra ipotesi, quella che la Provincia privilegia, è una variante del tracciato che fiancheggi la cava su un lato. Questa soluzione - è scritto nel verbale della Conferenza dei Servizi - sarebbe «rapidamente realizzabile con somme contenute rispetto ad uno scavalco della cava». La terza ipotesi, fornita al Comune, è il passaggio della circonvallazione dentro il perimetro urbano.

Il fatto che la Provincia abbia «scaricato» sul Consiglio comunale vegliese la responsabilità della scelta non è piaciuta molto. Sopratutto all'attuale maggioranza che con le parole dell'assessore Catamo fa capire chiaramente che, in questa vicenda, non farà la «spalla» alla Provincia. Di mezzo c'è una sentenza del Consiglio di Stato che consente l'attraversamento della cava e complica notevolmente la possibilità di prendere una decisione serenamente.

Il gruppo di opposizione «Insieme per Veglie», da parte sua, è l'unico ad avere sulla vicenda le idee chiare. Vuole, infatti, e lo ha ribadito in più occasioni, che si rispetti la decisione del Consiglio di Stato, a cui, lo ricordiamo aveva fatto ricorso la stessa Provincia per espropriare quel tratto di cava, e quindi si rispetti il tracciato originario.

Insomma, la circonvallazione si sta rivelando una «patata bollente» difficile da pelare. La conferenza dei capigruppo consiliare di Veglie, comunque, tornerà a riunirsi nei prossimi giorni, prima del Consiglio comunale, per cercare, alla luce dei pareri tecnici e legali, di trovare una posizione unanime da proporre alla Provincia.

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Dalla Gazzetta del Mezzogiorno di Sabato 6 Ottobre 2001

E' arrivata al capolinea l'intricata vicenda della circonvallazione

Un ponte su quella cava

La Provincia ha stanziato 4 miliardi e mezzo

VEGLIE -  Pronte le risorse finanziarie per risolvere il problema del superamento della cava che si trova nel tragitto della nuova circonvallazione. La scorsa settimana l'Amministrazione provinciale ha deliberato il programma triennale delle opere pubbliche con il quale ha stanziato quattro miliardi e mezzo per completare l'opera. I fondi, che corrispondono ad una cifra superiore di 600milioni rispetto a quella spesa finora, saranno interamente disponibili già dal 2002. La soluzione tecnica per superare la cava potrebbe essere quella della costruzione di un ponte. «Gli stanziamenti che abbiamo utilizzato sin qui - dice Mario Mangione, assessore ai Lavori pubblici della Provincia - sono derivati dai finanziamenti Pop 1994-1999 che avevano come ultima scadenza questo mese. Purtroppo - spiega l'assessore provinciale - l'iter burocratico di questi lavori è stato molto sofferto e si è rischiato di non poter utilizzare le risorse Comunitarie. Alla fine, però, siamo riusciti a chiudere i lavori nei tempi concessi. La circonvallazione, però, non è finita. Riguardo al problema della cava - aggiunge Mangione - stiamo valutando la soluzione più idonea. La ipotesi più probabile è quella di costruire un ponte, ma ancora non è stato deciso il tipo. E' possibile, infatti, progettarne uno senza appoggi, oppure uno su pilastri. Non è stata ancora definitivamente scartata, infine, l'idea di riempire la cava o di effettuare una variante al tracciato. La scelta - conclude - dipenderà dai costi e dall'impatto sul territorio».
Il tratto di circonvallazione che collegherà le strade provinciali per Salice e per Monteruga-San Pancrazio, quindi, per il momento non potrà essere ancora praticabile. Tuttavia, la soluzione della complicata vicenda sembra ormai destinata a concludersi.
La notizia a Veglie è stata accolta positivamente. I consiglieri d'opposizione di centrosinistra Mario Aprile, Sandro Aprile, Giovanni Cipolla, Giuseppe Cutrino, Giovanni Parente e Antonio Greco hanno scritto a Lorenzo Ria per ringraziare e per sottolineare «l'apprezzamento per la sensibilità amministrativa, per l'intelligente modalità individuata per chiudere una vicenda difficile e per lo sforzo economico che la Provincia sosterrà».
Greco, inoltre, sottolineando che il progetto della Giunta Provinciale per il completamento della circonvallazione sarà realizzato mediante la costruzione di un ponte che supererà la cava, aggiunge, però, che questo «è solo un primo passo, anche se il più importante, e occorre continuare a vigilare affinché l'opera sia compiuta nei tempi stabiliti. La Provincia non può essere lasciata sola davanti ad eventuali altri ostacoli che possano nascere a Veglie e non più a Lecce».
L'assessore comunale ai lavori pubblici Lorenzo Catamo, da parte sua, dice: «Siamo soddisfatti per il completamento della circonvallazione. Noi ci siamo ritrovati dinanzi ad una questione che è stata gestita in precedenza con molta confusione. Ancora oggi non conosciamo le esatte responsabilità».

 

Rosario Faggiano


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Dalla Gazzetta del Mezzogiorno di Martedì 13 Novembre 2001

Ritorna nelle aule del Tar la controversia sull'esproprio della cava operato dalla Provincia
Ancora polemiche sulla circonvallazione

Antonio Greco: «Si sta tentando di non far completare l'opera»



VEGLIE -  Senza pace la circonvallazione del Comune di Veglie. Qualche giorno fa, l'8 novembre scorso, il Tar di Lecce è stato chiamato a pronunciarsi, ancora una volta, sulla legittimità dell'esproprio operato dalla Provincia di Lecce di una parte della cava dei fratelli Panarese sulla quale deve passare la nuova strada. Un giudizio che per la verità non c'è stato perchè i proprietari della cava hanno chiesto e ottenuto che il Tribunale amministrativo si pronunciasse direttamente sul merito.
Una vicenda, questa, su cui il Consiglio di Stato tempo fa sentenziò che l'esproprio operato all'epoca dalla Provincia era da ritenersi legittimo. Tuttavia i proprietari hanno continuato a estrarre materiale in quella parte della cava modificando, di fatto, lo stato dei luoghi e rendendo ancor più difficile le fasi di attraversamento. Nonostante tutto, la Provincia, nell'ultimo programma delle opere pubbliche, ha inserito 4 miliardi per costruire un ponte e portare a compimento l'opera. Vale la pena ricordare che la strada è praticamente completa se non fosse per il tratto che, appunto, deve attraversare la cava. Non solo, ma nell'udienza dell'8 novembre contro le richieste di Panarese si sono costituiti, oltre alla Provincia e al Comune di Veglie, anche sette proprietari di terreni espropriati per costruire la circonvallazione. I sette proprietari chiedono, in pratica, la realizzazione della strada tenuto conto che se ciò non avvenisse essi sarebbero danneggiati dalla inutile perdita dei loro terreni.
«Indigna vedere che per cento metri di cava non può essere utilizzata un'opera che va a vantaggio di un'intera area del Salento - dice l'ex sindaco di Veglie Antonio Greco e attuale consigliere di opposizione - Appare sempre più evidente - continua Greco che si sta tentando in tutti i modi di non farla completare. Per moltissimi vegliesi, perciò, è intollerabile che il diritto di un singolo, peraltro non riconosciuto dalla magistratura amministrativa, possa prevalere sui diritti di tutti i vegliesi e che uno solo sia privilegiato rispetto agli altri 190 cittadini espropriati solo perchè questi hanno risposto con il silenzio e con il senso civico. Agli Enti preposti - conclude l'ex sindaco - rimane il compito di continuare a portare avanti le soluzioni tecniche per l'attraversamento della cava e, sopratutto, il compito urgente di un rigoroso controllo perchè nessuno modifichi lo stato dei luoghi che solo la Provincia ha titolo di possedere».


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Dal Quotidiano di Lecce di Sabato 17 Novembre 2001

I cittadini si oppongono al ricorso e il Tar "apre" il cantiere stradale

 

 Sette chilometri di circonvallazione, un serpentone d'asfalto che collega rapidamente il Comune di Veglie ed altri centri del nord Salento a Lecce. Ora, finalmente, è (quasi) realtà. Però non riesce a decollare. L'opera, infatti, tuttora non può essere utilizzata a causa di un ricorso che a singhiozzo ha provocato numerosi intralci. Un provvedimento, nello specifico, avanzato dalla ditta dei fratelli Panarese, di Veglie, proprietaria di una cava su parte della quale - per un tratto di cento metri circa - dovrebbe passare proprio un pezzo di circonvallazione.

La diffida dei Panarese è stata indirizzata a Provincia e Comune di Veglie per impedire l'accesso della ditta appaltatrice dei lavori nella loro proprietà. Giocedì scorso, dopo varie lungaggini, il Tar di Lecce ha negato la sospensiva. In giudizio si è costituito anche un gruppo di cittadini del posto, proprio in difesa della circonvallazione. Ora una sollecitazione ad accettare i lavori arriva dal professor Antonio Greco, consigliere d'opposizione: «Agli enti preposti - dice - non rimane che apportare le soluzioni tecniche per attraversare la cava controllando che intanto nessuno ne modifichi lo stato dei luoghi, come accaduto in passato».

di F. Pac.


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Dal Quotidiano di Lecce di Venerdì 29 Marzo 2002

Inaugurata la circonvallazione di Veglie

Due corsie e 7 Km. Sarà aperta a giorni

 

Il Salento ha quattro nuove strade. Sono quelle realizzate dalla Provincia di Lecce e ufficialmente aperte al traffico da ieri. Quattro importanti arterie, per l'inaugurazione delle quali, ieri mattina, lo stesso presidente Lorenzo Ria si è sottoposto ad un vero e proprio tour in giro per la provincia: dalla Lecce-Melendugno alla Taviano-Casarano, dalla Ugento-Torre San Giovanni alla circonvallazione di Veglie.

 

[...] Il capolinea del tour di Ria è la circonvallazione di Veglie. «L'organizzazione di un tour per l'apertura e l'inaugurazione di quattro nuove strade pubbliche, che hanno ristrutturato quattro significativi tronchi stradali - dice il presidente della Provincia - non è una semplice manifestazione di efficienza e capacità amministrativa. Intende invece proporre e sollecitare una riflessione sulla logica di sistema, che ispira gli interventi della Provincia di Lecce, anche nel settore dei Lavori Pubblici».[...]

 

La circonvallazione di Veglie a due corsie è lunga 7 chilometri e 200 metri. Già completata nella parte strutturale, sarà riaperta al traffico tra qualche giorno, non appena saranno conclusi i lavori per la realizzazione della segnaletica.

I lavori, iniziati nel novembre '99, sono stati eseguiti dall'impresa Copa di Monopoli per un importo totale di poco più di 2 milioni di euro (quasi 4 miliardi di lire), denaro recuperato attraverso un mutuo contratto dalla Provincia e dal Pop Puglia 96-99.

Lorenzo Catamo, vicesindaco di Veglie, solleva però qualche perplessità sui tempi di reale ultimazione dell'opera.

«Questa è un'opera importante - dice - ma non ci viene consegnata completa. Purtroppo ci sono di mezzo anche note controversie giudiziarie». 


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Dal Quotidiano di Lecce di Mercoledì 10 Aprile 2002

Dura protesta dell'assessore ai lavori pubblici Lorenzo Catamo

«Che vergogna la nuova circonvallazione: inaugurata, ma resta chiusa»

 

Tornano  a soffiare venti di bufera e di polemica sulla circonvallazione di Vegli. A quindici giorni di distanza dalla apertura al traffico dell'opera con tanto di inaugurazione alla presenza del presidente della Provincia di Lecce Lorenzo Ria, e dell'assessore ai lavori pubblici, Mario Mangione, il serpentone  d'asfalto che collega il comune salentino al capoluogo e a numerosi altri centri del leccese è ancora impercorribile.

«E' veramente indecoroso quello che sta avvenendo - dichiara l'assessore ai lavori pubblici di Veglie Lorenzo Catamo - la comunità vegliese infatti ha dovuto prima subire gli effetti tragicomici delle distrazioni dell'amministrazione provinciale e della vecchia amministrazione comunale che hanno fatto terminare il tracciato nelle cave Panarese, poi, è stata presa in giro e lo è ancora per l'inaugurazione ridicola svolta tra mucchi di tufo».

Una storia scandita in più tempi, dunque. Nel mese di febbraio, la prima sollecitazione all'ufficio tecnico della Provincia inoltrata da Catamo al fine di aprire almeno «il tronco di congiunzione tra la provinciale per Leverano e quella per Salice, zona nevralgica del traffico pesante».

Unica risposta però solo la «lentissima rimozione di quattro pali Enel che se fossero stati spostati prima avrebbero evitato gli squallidi rappezzi che ora si vedono sul tracciato di una strada nuova».

Il 26 marzo finalmente la Provincia comunicava che due giorni dopo avrebbe inaugurato ufficialmente la circonvallazione «e il consigliere provinciale Fernando Fai - aggiunge l'assessore - annunciava con un manifesto addirittura l'apertura della strada stessa».

Subito dopo il taglio del nastro però «mi è stato assicurato che nel giro di cinque-sei giorni Veglie avrebbe avuto a disposizione l'opera ma a distanza di due settimane, nulla si muove - conclude Catamo - ed è da aggiungere inoltre che l'apertura-non apertura della via con le sue incertezze sta provocando anche numerosi incidenti».

 

di Fabiana Pacella


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